• Chi siamo
  • Abbonamenti
  • Contatti
domenica, 1 Giugno 2025
  • Accedi
No Result
View All Result
Il Diario del Lavoro

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

Il Diario del Lavoro

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri, Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

  • Rubriche
    • Tutti
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
    Ilva, pochi giorni per un nuovo, difficile accordo

    Cassazione: confermata la responsabilità del datore di lavoro per mancata organizzazione delle pause fisiologiche

    I dazi ossessione senile di Trump, ma se l’Europa vuole un posto a tavola deve guadagnarsi rispetto

    I dazi ossessione senile di Trump, ma se l’Europa vuole un posto a tavola deve guadagnarsi rispetto

    Gaza, Landini: preoccupazione e sdegno per ripresa dei  bombardamenti

    Guerre senza scampo

    L’orario di lavoro nel contratto a tempo pieno è cosa che appartiene al potere dell’azienda

    Reperibilità notturna: la Cassazione chiarisce che è “orario di lavoro” e deve essere adeguatamente retribuita

    Energia, accordo Bnl Bnp Paribas ed E.Geo per sostenere le aziende della filiera

    Si apre l’era degli “elettrostati”

    Il day after di sindacati e Confindustria

    Un voto a rischio estremo

  • Approfondimenti
    • Tutti
    • I Dibattiti del Diario
    • L'Editoriale
    • Diario delle crisi
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    Bankitalia, Cdm: Panetta nuovo Governatore dal primo novembre

    L’ “avviso” di Panetta: prepariamoci a navigare in acque incerte. La crisi del commercio mondiale porta rischi per la stabilita’ e la pace

    Congresso Felsa Cisl, ripensare il sindacato per ripartire

    Congresso Felsa Cisl, ripensare il sindacato per ripartire

    Qualche luce e molte ombre nel rapporto congiunturale di Federmeccanica

    Qualche luce e molte ombre nel rapporto congiunturale di Federmeccanica

    Pnrr – Missione Salute, Barbaresi (Cgil): sulla realizzazione delle opere gravi ritardi su cui il governo fa propaganda spicciola.  Serve un’azione a partire dal territorio per centrare gli obiettivi

    Pnrr – Missione Salute, Barbaresi (Cgil): sulla realizzazione delle opere gravi ritardi su cui il governo fa propaganda spicciola. Serve un’azione a partire dal territorio per centrare gli obiettivi

    Confindustria, Orsini avvisa il governo: situazione insostenibile, serve un piano per l’industria o le imprese scappano e non garantiamo l’occupazione. Ma Meloni: “pensate in grande, io lo farò”. Poi tutti uniti contro l’Ue del Green deal

    Confindustria, Orsini avvisa il governo: situazione insostenibile, serve un piano per l’industria o le imprese scappano e non garantiamo l’occupazione. Ma Meloni: “pensate in grande, io lo farò”. Poi tutti uniti contro l’Ue del Green deal

    La Perla, 16 manifestazioni di interesse per il rilancio dell’azienda e due settimane di proroga dei termini, ma resta l’incertezza sugli ammortizzatori di 50 lavoratrici

    “La Perla è salva”: l’annuncio di Urso a Bologna. Il nuovo investitore sarà presentato al Mimit il 10 giugno

  • Fatti e Dati
    • Tutti
    • Documentazione
    • Contrattazione

    Uil, monitoraggio sul Pnrr

    Le considerazioni finali del governatore della Banca d’Italia sulla relazione annuale 2024

    I conti economici trimestrali dell’Istat – I trimestre 2025

    I dati Istat su fatturato dell’industria e dei servizi – Marzo 2025

    I dati Istat sul commercio estero extra UE – Aprile 2025

    I dati Istat su fiducia delle imprese e dei consumatori – Maggio 2025

  • I Blogger del Diario
  • Biblioteca
    Il cambiamento demografico nella realtà italiana: prospettive, cause e conseguenze, di AA.VV. Edizioni INAPP

    Il cambiamento demografico nella realtà italiana: prospettive, cause e conseguenze, di AA.VV. Edizioni INAPP

    Conoscere l’economia per scegliere meglio, di Elsa Fornero e Anna Lo Prete. Edizioni Laterza

    Conoscere l’economia per scegliere meglio, di Elsa Fornero e Anna Lo Prete. Edizioni Laterza

    Antifascisti immaginari, di Antonio Padellaro. Edizioni PaperFirst

    Antifascisti immaginari, di Antonio Padellaro. Edizioni PaperFirst

    Gli italiani non hanno più voglia di lavorare (e hanno ragione), di Charlotte Matteini. Edizioni Cairo

    Gli italiani non hanno più voglia di lavorare (e hanno ragione), di Charlotte Matteini. Edizioni Cairo

    Verrà il giorno. Le origini del Primo Maggio, di Martin Cennevitz. Editore Elèuthera

    Verrà il giorno. Le origini del Primo Maggio, di Martin Cennevitz. Editore Elèuthera

    Il lavoro è dignità – Le parole di Papa Francesco, di Giacomo Costa e Paolo Foglizzo. Edizioni Futura

    Il lavoro è dignità – Le parole di Papa Francesco, di Giacomo Costa e Paolo Foglizzo. Edizioni Futura

  • Appuntamenti
Il Diario del Lavoro
  • Rubriche
    • Tutti
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
    Ilva, pochi giorni per un nuovo, difficile accordo

    Cassazione: confermata la responsabilità del datore di lavoro per mancata organizzazione delle pause fisiologiche

    I dazi ossessione senile di Trump, ma se l’Europa vuole un posto a tavola deve guadagnarsi rispetto

    I dazi ossessione senile di Trump, ma se l’Europa vuole un posto a tavola deve guadagnarsi rispetto

    Gaza, Landini: preoccupazione e sdegno per ripresa dei  bombardamenti

    Guerre senza scampo

    L’orario di lavoro nel contratto a tempo pieno è cosa che appartiene al potere dell’azienda

    Reperibilità notturna: la Cassazione chiarisce che è “orario di lavoro” e deve essere adeguatamente retribuita

    Energia, accordo Bnl Bnp Paribas ed E.Geo per sostenere le aziende della filiera

    Si apre l’era degli “elettrostati”

    Il day after di sindacati e Confindustria

    Un voto a rischio estremo

  • Approfondimenti
    • Tutti
    • I Dibattiti del Diario
    • L'Editoriale
    • Diario delle crisi
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    Bankitalia, Cdm: Panetta nuovo Governatore dal primo novembre

    L’ “avviso” di Panetta: prepariamoci a navigare in acque incerte. La crisi del commercio mondiale porta rischi per la stabilita’ e la pace

    Congresso Felsa Cisl, ripensare il sindacato per ripartire

    Congresso Felsa Cisl, ripensare il sindacato per ripartire

    Qualche luce e molte ombre nel rapporto congiunturale di Federmeccanica

    Qualche luce e molte ombre nel rapporto congiunturale di Federmeccanica

    Pnrr – Missione Salute, Barbaresi (Cgil): sulla realizzazione delle opere gravi ritardi su cui il governo fa propaganda spicciola.  Serve un’azione a partire dal territorio per centrare gli obiettivi

    Pnrr – Missione Salute, Barbaresi (Cgil): sulla realizzazione delle opere gravi ritardi su cui il governo fa propaganda spicciola. Serve un’azione a partire dal territorio per centrare gli obiettivi

    Confindustria, Orsini avvisa il governo: situazione insostenibile, serve un piano per l’industria o le imprese scappano e non garantiamo l’occupazione. Ma Meloni: “pensate in grande, io lo farò”. Poi tutti uniti contro l’Ue del Green deal

    Confindustria, Orsini avvisa il governo: situazione insostenibile, serve un piano per l’industria o le imprese scappano e non garantiamo l’occupazione. Ma Meloni: “pensate in grande, io lo farò”. Poi tutti uniti contro l’Ue del Green deal

    La Perla, 16 manifestazioni di interesse per il rilancio dell’azienda e due settimane di proroga dei termini, ma resta l’incertezza sugli ammortizzatori di 50 lavoratrici

    “La Perla è salva”: l’annuncio di Urso a Bologna. Il nuovo investitore sarà presentato al Mimit il 10 giugno

  • Fatti e Dati
    • Tutti
    • Documentazione
    • Contrattazione

    Uil, monitoraggio sul Pnrr

    Le considerazioni finali del governatore della Banca d’Italia sulla relazione annuale 2024

    I conti economici trimestrali dell’Istat – I trimestre 2025

    I dati Istat su fatturato dell’industria e dei servizi – Marzo 2025

    I dati Istat sul commercio estero extra UE – Aprile 2025

    I dati Istat su fiducia delle imprese e dei consumatori – Maggio 2025

  • I Blogger del Diario
  • Biblioteca
    Il cambiamento demografico nella realtà italiana: prospettive, cause e conseguenze, di AA.VV. Edizioni INAPP

    Il cambiamento demografico nella realtà italiana: prospettive, cause e conseguenze, di AA.VV. Edizioni INAPP

    Conoscere l’economia per scegliere meglio, di Elsa Fornero e Anna Lo Prete. Edizioni Laterza

    Conoscere l’economia per scegliere meglio, di Elsa Fornero e Anna Lo Prete. Edizioni Laterza

    Antifascisti immaginari, di Antonio Padellaro. Edizioni PaperFirst

    Antifascisti immaginari, di Antonio Padellaro. Edizioni PaperFirst

    Gli italiani non hanno più voglia di lavorare (e hanno ragione), di Charlotte Matteini. Edizioni Cairo

    Gli italiani non hanno più voglia di lavorare (e hanno ragione), di Charlotte Matteini. Edizioni Cairo

    Verrà il giorno. Le origini del Primo Maggio, di Martin Cennevitz. Editore Elèuthera

    Verrà il giorno. Le origini del Primo Maggio, di Martin Cennevitz. Editore Elèuthera

    Il lavoro è dignità – Le parole di Papa Francesco, di Giacomo Costa e Paolo Foglizzo. Edizioni Futura

    Il lavoro è dignità – Le parole di Papa Francesco, di Giacomo Costa e Paolo Foglizzo. Edizioni Futura

  • Appuntamenti
No Result
View All Result
Il Diario del Lavoro
No Result
View All Result

Home - Approfondimenti - Analisi - Fernando Santi: un riformista emiliano, “sfidante” anche per la Cisl

Fernando Santi: un riformista emiliano, “sfidante” anche per la Cisl

di Francesco Lauria
4 Dicembre 2019
in Analisi

1. Santi e Pastore: una singolare coincidenza

Come accade di decennio in decennio, in occasione degli anniversari della loro scomparsa, le figure di Fernando Santi, importante sindacalista socialista della Cgil e di Giulio Pastore, padre fondatore della Cisl, si sono intrecciate frequentemente in questo autunno del 2019.

Il tutto è frutto di una coincidenza: sia Santi che Pastore sono nati nel 1902 e sono scomparsi, a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro, nel pieno dell’autunno caldo del 1969.

Entrambi ci consegnano biografie potenti che si sviluppano nei primi settant’anni del Novecento: entrambi hanno vissuto attivamente almeno un cinquantennio di storia italiana, attraversando il passaggio dallo stato liberale al Fascismo, alla Resistenza, alla costruzione e al consolidamento della democrazia repubblicana nel secondo dopoguerra.

Entrambi, infine, hanno vissuto, parallelamente, l’impegno sindacale e quello politico, aggiungerei anche quello associativo più in generale: Pastore nei vari ambiti del mondo cattolico, Santi in quello della cooperazione.

 

2. Riformismo e radicalismo rivoluzionario

 

Fernando Santi ci consegna una vita ricchissima, iniziata in una Parma che rimarrà sempre rilevante nel profilo culturale di un leader nazionale riconosciuto. Parma, come è noto, fu culla, nei primi anni del Novecento, del sindacalismo rivoluzionario, un contesto in cui i riformisti come Santi erano in forte minoranza.

Può essere utile soffermarsi, su alcune parole da lui pronunciate nel 1958, nel commemorare il celebre sciopero agrario del 1908 nel parmense: “il sindacalismo rivoluzionario era concezione mitica, eroica, epica delle lotte di classe, seducente se volete, ma concezione astratta, intellettualistica. (…) Più che l’adesione cosciente ai principi, era, più che altro, il segno della protesta esasperata e dell’insofferenza delle masse più sacrificate, dubbiose e sospettose dell’azione troppo lenta dell’ala riformista del movimento operaio”.

Egli riconosceva al radicalismo rivoluzionario il merito di aver spronato i riformisti a una maggiore decisione ed efficacia, ma non poteva non rapportarsi al risultato del fallimento dello sciopero che portò al fatto che: “molti scioperanti piuttosto che tornare alle vecchie condizioni preferirono emigrare”.

La visione di Santi non nasce da un aprioristico moderatismo nei fini e nei mezzi, ma dal realismo e dal senso di responsabilità. La lotta sindacale, ancor più di quella politica, infatti, non può piegarsi a logiche estetiche o avventuriere. Essa non può dimenticare, uso ancora le sue parole del 1958: che “il dovere del sindacato è soprattutto quello di realizzare, anche poco, quando non è possibile realizzare molto”.

 

3. Il ruolo generale del sindacato

 

Quello del ruolo del sindacato nel quadro sociale, economico e politico è un tema cruciale, del suo pensiero e della sua azione, in cui è possibile riflettere sulle sinergie e sull’intreccio dei diversi riformismi che hanno costruito il pluralismo sindacale italiano.

Sono ancora le parole di Santi che, con grande capacità di sintesi, ci aiutano nell’analisi.

Nel 1955 egli si cimentò in una riflessione sul sindacato in Italia in un testo cui contribuirono, tra gli altri, anche Di Vittorio e Pastore.

Una riflessione che mantiene aspetti ancora attuali e che può guidarci, ancora oggi, nella ricerca di un’unità di azione sindacale non teorica, ma fondata sulla realtà.

Scriveva Santi: “Più che scolastiche definizioni interessa riconoscere la funzione che esercita nel nostro paese il sindacato che si proponga di tutelare in modo compiuto ed efficace gli interessi dei lavoratori ad esso confidati”.

Il sindacalista emiliano insisteva sul legame diretto tra il tutelare in modo compiuto gli interessi dei lavoratori con il necessario compito del sindacato nell’esercitare una funzione di progresso tecnico, economico, sociale e culturale generali, oltre che di conquista e rafforzamento delle istituzioni democratiche.

Egli sintetizzò queste riflessioni con un concetto importante, quello del: “gradualismo democratico”, non fermandosi però al solo perimetro tradizionale dell’azione sindacale.

Il riformismo e il gradualismo democratico non sono, infatti, appiattimento sul presente, sull’esistente, accettazione dell’ordine costituito. Il sindacato, partendo dai luoghi di lavoro, non può, lo scriveva nel 1955, rinunciare ad intervenire nei differenti aspetti dell’economia nazionale, passando dal terreno della protesta e della denuncia a quello della realizzazione.

E’ in questo che si sviluppano i rapporti tra sindacato e politica: la politica del sindacato è quella degli interessi dei lavoratori, più il sindacato la attua più esso rafforza la propria autonomia dai partiti e dalle controparti.

 

 

4. L’unità dei riformismi contro il populismo

 

Sempre nel 1955, nel pieno di una forte divisione sindacale, Santi auspicava che si ritrovasse tra le confederazioni un “terreno di intesa” e che si attuasse uno sforzo unitario per arrestare, in quella particolare congiuntura, la decadenza dell’economia.

Lo strumento da utilizzare, per il sindacalista parmigiano, era quello di un programma minimo condiviso, non estemporaneo, ma progettuale. Un programma sindacale che potesse contribuire ad un passo avanti rispetto alle polemiche infuocate e, spesso, troppo elettoralistiche tra i partiti.

Proprio per questo, in funzione, diremmo oggi, “antipopulistica”, era fondamentale, per Santi, il pieno riconoscimento della funzione del sindacato e della sua autonomia, sia da parte delle imprese che da parte delle istituzioni.

“Se il sindacato non potesse svolgere la sua funzione – scriveva- il progresso economico e sociale subirebbe un duro colpo di arresto. In queste condizioni la lotta politica sindacale decadrebbe da civile competizione a rissa sociale. Un Alceste De Ambris redivivo tornerebbe ad additare ai braccianti parmensi la scatola dei cerini quale mezzo risolutivo nelle lotte contadine”.

Viviamo oggi in un profluvio di parole, a volte vane. Santi sapeva, invece, richiamare la spinta originaria e permanente dell’impegno al servizio del lavoro e della giustizia.

“Solo chi ha fame – affermò il vostro concittadino – apprezza il sapore del pane; solo chi ha sete di giustizia sa dare alla giustizia il suo vero volto, giusto e umano.”

 

5. L’esempio personale

 

Fernando Santi ha anche saputo essere un esempio di coerenza e coraggio. A partire da quando fu cacciato con violenza, nel 1921, dal congresso della Gioventù Socialista, dove i riformisti come lui rappresentavano la minoranza della minoranza o quando, molti anni dopo, rinunciò, per questioni di coscienza, al possibile incarico di Ministro del Lavoro. Non bisogna poi dimenticare il suo ruolo nella straordinaria e plurale esperienza degli Arditi del Popolo, argine alla violenza fascista che rese, per Italo Balbo e per le sue squadre nere, Parma più larga dell’Atlantico, trasformandola, in occasione delle barricate del 1922, in un luogo inespugnabile.

Egli si è impegnato con forza, senza rinunciare mai alle proprie convinzioni più profonde, a lavorare per unire, persuaso come era, magari anche grazie all’esperienza del 1922, che uomini e donne provenienti da differenti matrici potessero incontrarsi su un terreno comune: quello della libertà, della giustizia, della lotta per la pace.

 

6. L’unità sindacale e un lascito per l’oggi

 

E’ utile ricordare, ancora, l’approccio pragmatico e costante, mai ideologico, di Santi rispetto all’unità sindacale.

Pur condannando la scissione del 1948 egli affermò: “molto meglio che un lavoratore lasci la Cgil per andare in un’altra Confederazione, quella costituita da Pastore, piuttosto che si isoli in un corporativismo sterile e senza sbocchi politici”.

Fu la sua una riflessione e una concezione di grande attualità, l’idea, anche nei momenti più difficili, di un possibile ritorno a forme nuove di unità, senza alcun appiattimento delle differenze.

Già nel 1957 Santi intervenne a favore di un riavvicinamento tra Cisl e Cgil, sulla base anche del riconoscimento che fosse impropria per la Cisl la definizione di sindacato cattolico.

Ricordò Bruno Storti, nel 1979, che Santi così come non aveva mai voluto il sindacato socialista, non aveva mai concepito nemmeno il sindacato comunista o il sindacato cristiano.

Seppe delineare e perseguire con coerenza, nei limiti delle condizioni date, una visione e una prospettiva unitaria per i lavoratori, proprio partendo dai fondamenti e dalle ragioni dell’agire sindacale.

Santi è un punto di riferimento, anche per la sua cristallina e affascinante biografia, per tutto il movimento sindacale. Non si presta a un ricordo di parte.

Appartiene, quindi, alla storia popolare, ai lavoratori italiani. Tutto ciò grazie ad una vita fatta di azioni e di parole, di atti di coraggio e di rinunce, di chiarezza, come ho provato a dimostrare, pur senza alcuna pretesa di completezza, attraverso le sue diverse citazioni.

A cinquanta anni dalla morte commemoriamo un riformista emiliano che ha saputo spesso andare controcorrente, non per vezzo, ma per cambiare concretamente, anche se magari di pochi centimetri, il baricentro del mondo.

Fernando Santi è, in conclusione, un esempio sfidante anche per la Cisl.

Gli siamo grati e lo ricordiamo con rispetto e riconoscenza facendo nostra l’aspirazione di tutelare al meglio il lavoro anche con un rilancio dei rapporti unitari.

Non dobbiamo mai dimenticare, sia nei rapporti tra le confederazioni che in quelle con le imprese o con la politica, che ciò che sta alla base del nostro agire deve essere l’attenzione alle concrete condizioni delle persone che rappresentiamo.

Tutto questo, se vogliamo essere fedeli alla storia del sindacato riformista confederale italiano e a esempi lungimiranti come quelli di Fernando Santi e di Giulio Pastore, rapportandoci con pragmatismo visionario ad un perimetro del lavoro che si trasforma.

Un perimetro più largo, frastagliato, difficile. Un campo che ci sprona a contaminare la profondità delle radici alla necessaria curiosità di uno sguardo comune che diventa impegno concreto verso il futuro.

Francesco Lauria, Centro Studi Nazionale Cisl Firenze

Francesco Lauria

Francesco Lauria

Centro Studi Nazionale Cisl Firenze

In evidenza

Sciopero Metalmeccanici, sindacati: punte di adesione del 100%

Contratto metalmeccanici, Fim Fiom Uilm proclamano altre 8 ore di sciopero per il 20 giugno, con manifestazioni regionali

30 Maggio 2025
Uliano (Fim Cisl) con Federmeccanica cerchiamo l’accordo, ma senza escludere la lotta

Metalmeccanici, Uliano (Fim Cisl) riaprire il tavolo del contratto senza pregiudiziali. E la prossima settimana si firma con Stellantis

30 Maggio 2025
Pellecchia (Fit-Cisl), momento di rinnovi per la categoria. Sulla sicurezza serve una cultura della prevenzione

Aggressioni, Pellecchia (Fit-Cisl), inserire il fenomeno nel Documento di Valutazione dei rischi

30 Maggio 2025
Referendum, Fumarola: una battaglia di retroguardia che non risolve i problemi del lavoro. Non andrò a votare

Bankitalia, Fumarola: bene Panetta su patto sociale, in Ue e in Italia serve un accordo per salari e qualità del lavoro 

30 Maggio 2025
Confcooperative, le donne guidano la ripresa

Il peso dell’intersezionalità nei divari occupazionali: genere, provenienza e disabilità come fattori di discriminazione. I dati Eurostat nel mese della diversità

30 Maggio 2025
Ulteriori informazioni

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri,
Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

© 2024 - Il diario del lavoro s.r.l.
Via Flaminia 287, 00196 Roma

P.IVA 06364231008
Testata giornalistica registrata
al Tribunale di Roma n.497 del 2002

segreteria@ildiariodellavoro.it
cell: 349 9402148

  • Abbonamenti
  • Newsletter
  • Impostazioni Cookies

Ben Tornato!

Accedi al tuo account

Password dimenticata?

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o indirizzo email per reimpostare la password.

Accedi
No Result
View All Result
  • Rubriche
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
  • Approfondimenti
    • L’Editoriale
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    • Diario delle crisi
  • Fatti e Dati
    • Documentazione
    • Contrattazione
  • I Blogger del Diario
  • Appuntamenti
Il Diario del Lavoro

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri, Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

  • Accedi