«Stiamo manifestando sotto il ministero della Funzione Pubblica, perché questo governo, detto del “cambiamento”, non si occupa seriamente del mondo del lavoro ma, di fatto, utilizza il denaro pubblico per l’assistenzialismo» dichiara da piazza Vidoni Massimo Battaglia, segretario generale della Federazione Confsal-Unsa, sindacato fortemente rappresentativo nel pubblico impiego.
«Per i lavoratori pubblici ci sono 20 euro lordi a testa nella Legge di Bilancio per i rinnovi contrattuali. È una vergogna ed è un’offesa per il pubblico impiego che ha già pagato il prezzo più caro della crisi negli ultimi 10 anni» continua Battaglia, che conclude: «L’Unsa chiede con forza al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Ministro per la Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno di costruire politiche di rilancio della pubblica amministrazione e del suo personale. Senza di questo, saremo tutti condannati al crollo definitivo del sistema pubblico, con ricadute drammatiche sui servizi erogati e sugli stessi fondamenti della democrazia».
Una delegazione Unsa è stata ricevuta a fine mattina dal capo di gabinetto del ministro Bongiorno che si è impegnato, a nome del governo, a trovare le ulteriori risorse nella legge di stabilità del 2019 chiudendo il Ccnl entro il prossimo anno con un aumento medio previsto di 125 euro lordi.