Dopo il calo dei due mesi precedenti, la stima degli occupati ad agosto 2018 torna a crescere (+0,3% su base mensile, pari a +69 mila unità). Il tasso di occupazione raggiunge il 59% (23.369.000 occupati nel mese), il dato più alto dall’inizio delle serie storiche.
L’aumento congiunturale dell’occupazione riguarda donne e uomini e si distribuisce tra le persone maggiori di 25 anni. Nell’ultimo mese si stima una crescita dei dipendenti: i permanenti recuperano parzialmente il calo dei due mesi precedenti (+50 mila), quelli a termine continuano a crescere (+45 mila), mentre calano gli indipendenti (-26 mila).
“Dopo la flessione dei due mesi precedenti, si stima – è il commento dell’Istat – una ripresa dell’occupazione che coinvolge sia i dipendenti permanenti sia quelli a termine, mentre calano gli indipendenti. Il tasso di occupazione raggiunge il 59% e la disoccupazione scende sotto la soglia del 10%”. Nell’arco dei dodici mesi “la crescita occupazionale rimane consistente, concentrata tra i lavoratori a termine e gli ultracinquantenni”, ha concluso l’Istat.
Il tasso di disoccupazione scende al 9,7% (-0,4 punti percentuali su base mensile) collocandosi ai minimi dal 2012. Per il secondo mese consecutivo, la stima delle persone in cerca di occupazione è in forte diminuzione (-4,5%, pari a -119 mila unità). Il calo della disoccupazione si distribuisce su entrambe le componenti di genere e tutte le classi di età.
Ad agosto si stima un aumento degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,3%, pari a +46 mila unità). L’aumento coinvolge principalmente gli uomini e si distribuisce in tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni. Il tasso di inattività sale al 34,5% (+0,1 punti percentuali).
Nei dodici mesi, a fronte della crescita degli occupati si stima un forte calo dei disoccupati (-14,8%, pari a -438 mila) e un lieve aumento degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,3%, +37 mila).
Tuttavia, il tasso di disoccupazione cresce tra i giovani 15-24enni di +0,2 punti percentuali, attestandosi al 31%. L’incidenza dei disoccupati sulla popolazione di questa classe di età – ha spiegato l’Istituto – risulta pari al 7,8% ed è stabile rispetto a luglio.