Secondo quanto rileva l’Osservatorio sul precariato dell’Inps, nel primo trimestre 2017 le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti di lavoro a termine, compreso gli apprendisti, sono state 88.862 (in calo del 6,8%) rispetto al periodo gennaio-marzo 2016 (95.384 variazioni contrattuali di rapporti esistenti).
Nel primo trimestre del 2017 le trasformazioni in assunzioni stabili esclusi gli apprendisti sono state 68mila. Gli apprendisti trasformati a tempo indeterminato sono stati 20.862.
Sempre nel primo trimestre, i nuovi rapporti di lavoro attivati (stabili, a termine, apprendisti e stagionali) sono stati 1.439.431 (+9,6%) rispetto a gennaio-marzo 2016, ma le assunzioni a tempo indeterminato sono calate del -7,6% (310.004 contro 335.664 dei primi tre mesi dello scorso anno).
Inoltre, l’Osservatorio Inps sottolinea che il totale dei contratti a tempo indeterminato attivati , comprendenti le trasformazioni di contratti a termine (68mila) e apprendisti trasformati a tempo indeterminato (20.862), è pari a 398.866 con un calo del 7,4%.
Nel settore privato il saldo tra assunzioni e cessazioni nel primo trimestre è pari a +322mila, superiore a quello del corrispondente periodo del 2016 (+266mila). Il saldo annualizzato (cioè la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi) dei primi tre mesi del 2017 risulta positivo e pari a +379mila.
Questo risultato cumula la crescita tendenziale dei contratti a tempo indeterminato (+22mila), dei contratti di apprendistato (+40mila) e, soprattutto, dei contratti a tempo determinato (+315mila, inclusi i contratti stagionali). Queste tendenze, sottolinea l’Inps, sono in linea con le dinamiche osservate nei mesi precedenti.
Il maggior contributo all’attivazione di nuovi rapporti di lavoro è dovuto alle assunzioni di apprendisti (+29,5%) e a quelle a tempo determinato (+16,5%), mentre sono diminuite quelle a tempo indeterminato (-7,6%). In particolare, sono cresciute le assunzioni a tempo determinato nei comparti del commercio, turismo e ristorazione (+28,3%) e delle costruzioni (+19,7%).
Negli stessi settori si osserva inoltre una crescita anche delle assunzioni in apprendistato (+ 35,8% nel commercio, turismo e ristorazione, + 22,1% nelle costruzioni). Significativa anche la crescita dei contratti di somministrazione (+14,4%).
Le cessazioni nel complesso sono state 1.117.000, in aumento rispetto all’anno precedente (+6,6%): a crescere sono le cessazioni di rapporti a termine (+12,5%), mentre quelle di rapporti a tempo indeterminato sono leggermente in diminuzione (-2,1%). Quanto alla composizione dei nuovi rapporti di lavoro in base alla retribuzione mensile, si registra per le assunzioni a tempo indeterminato nel periodo gennaio-marzo 2017 una riduzione della quota di retribuzioni inferiori a 1.500 euro (32,7% contro 35,4% di gennaio-marzo 2016).
Il numero complessivo dei licenziamenti nel periodo dato, con riferimento ai rapporti di lavoro a tempo indeterminato, risulta pari a 143.200, in aumento del 2,9% rispetto al periodo gennaio-marzo 2016.
Inoltre, l’Inps sottolinea la “significativa” la contrazione delle dimissioni: -3,5% rispetto a gennaio-marzo 2016. Sulla distribuzione delle cause di cessazione tra licenziamenti e dimissioni, spiega l’istituto di previdenza, ha significativamente inciso l’obbligo della presentazione online delle dimissioni, introdotto a marzo 2016.
Il tasso di licenziamento (calcolato sull’occupazione a tempo indeterminato, compreso gli apprendisti) è risultato per il primo trimestre 2017 pari a 1,4%, sostanzialmente in linea con quello degli anni precedenti (1,3% nel 2016; 1,4% nel 2015).