La nuova legge di Bilancio varata dal governo sabato scorso non piace a Susanna Camusso. In un intervista al Corriere della Sera, la segretaria generale della Cgil dichiara chela nuova legge è “in linea con il passato, solo un po’ meno austera, e con l’idea che lo sviluppo non dipenda dal governo”.
Una legge che continua a distribuire “soldi a pioggia alle imprese” e che “manca di un progetto Paese”. Se ci sono poche risorse, ha sottolineato Camusso, “bisogna usarle al meglio e non disperderle. Questa legge invece è la somma di tanti piccoli interventi e manca proprio un piano strategico”.
“È il terzo anno che Renzi dice alle imprese: adesso tocca a voi. Si continua a pensare che dandogli risorse a pioggia si stimoli lo sviluppo. Ma non hanno alcun vincolo. Senza vincoli – continua Camusso – anche una misura giusta come il superammortamento rischia di essere inutile. Gli investimenti privati negli ultimi due anni sono scesi. Anche la riduzione dell`Ires non necessariamente produce investimenti. Abbiamo la disoccupazione giovanile al 38%, non risolviamo il problema, e quello del Sud, dando soldi a pioggia.”
Sulle risorse per il rinnovo dei contratti pubblici “non ci siamo proprio. Se dentro agli 1,9 miliardi delle slide ci sono i 300 milioni dell`anno scorso, i 900 di cui parla il ministro Alfano per gli 80 euro alle forze dell`ordine, la ricostruzione delle carriere e le assunzioni annunciate, di quanto stiamo parlando? Non certo quello che serve per riaprire concretamente i rinnovi bloccati da otto anni.”
Quante alle nuove assunzioni, “la stabilizzazione dei precari resta un problema: 7 mila tra medici e infermieri, sono molto pochi rispetto alle necessità. E la scuola e l`Università? Le regole sul turn-over restano? In ogni caso non c`è quel cambio di passo che serviva. Si sono create moltissime aspettative che rischiano di essere deluse. E ciò non aiuta a migliorare il clima di fiducia.”