“Appropriatezza” è la parola d’ordine del ministero della Salute che in nome della spending review ha individuato 208 prestazioni specialistiche – misurazione del colesterolo, tac, risonanze, inserimento di alcune protesi – che per essere a carico del Servizio Sanitario dovranno soddisfare requisiti specifici
La lista, contenuta in un apposito decreto, che per diventare definitivo dovrà passare al vaglio della Conferenza Stato-Regioni, è stata presentata ieri sera dal ministro Lorenzin ai sindacati medici che però dicono no, pur con qualche eccezione.
I camici bianchi puntano il dito sul fatto che l’intrusione della politica mette a rischio il ruolo del medico e sia i medici di famiglia che gli ospedalieri che i dirigenti minacciano di alzare il tono della protesta. E al ministro Lorenzin che assicura si tratti solo di togliere esami inutili per far spazio all’appropriatezza e ricorda che la lista è stata elaborata dalle società scientifiche e rivista dal Consiglio Superiore di Sanità, rispondono oggi i medici dirigentio Anaao Assomed: “Non è compito della politica – commenta il Segretario Nazionale dell’Associazione, Costantino Troise – definire i criteri dell`appropriatezza clinica, valore in cui pure ci riconosciamo, invadendo l`autonomia e la responsabilità dei Medici. Senza contare i veri e propri strafalcioni o gli esempi di inappropriatezza assunti a sistema presenti nella parte tecnica del decreto, che la dicono lunga sulle competenze e sull`attenzione riservate a materia delicata che attiene il diritto alla salute dei cittadini”.
Ma cosa cambia? Fra le 208 prestazioni riviste figurano esami di routine, come quelli per la misura del colesterolo o dei trigliceridi, ad esempio, che con le nuove regole potranno essere effettuati a carico del SSN come “screening” negli over40 anni e nei soggetti con fattori di rischio cardiovascolare. Ma “in assenza di valori elevati, modifiche dello stile di vita o interventi terapeutici, l’esame è da ripetere a distanza di 5 anni”.
Sotto la lente anche per tac e risonanze: la risonanza della colonna (cervicale, toracica, lombosacrale), ad esempio, sarà a carico del SSN, a condizione che vi sia “dolore rachideo in assenza di coesistenti sindromi gravi di tipo neurologico o sistemico, resistente alla terapia, della durata di almeno 4 settimane. Traumi recenti e fratture da compressione. In caso di negatività l’esame non deve essere ripetuto prima di 12 mesi”.
Ma le specialità mediche toccate sono molte e le 208 prestazioni individuate spaziano fra medicina nucleare, odontoiatria, radiologia, prestazioni di laboratorio, dermatologia allergologica. Un elenco a parte riguarda i test genetici.
Una “pesante ingerenza che umilia le peculiarità della professione medica”, secondo Anaao Assomed che, sottolinea, “insieme alla legge di stabilità e ai tagli del FSN, al DDL sulla responsabilità professionale, al contratto di lavoro e ai decreti delegati riguardanti il personale delle amministrazioni pubbliche, è tra le cause del malessere professionale che ha portato alla mobilitazione della categoria ormai in atto”.