“Il confronto presso il Ministero del Lavoro di domani verterà sul rinnovo della procedura di Cassa Integrazione. Siamo ben consapevoli che ci sono ancora troppe mancanze da parte aziendale e da parte ministeriale, prima tra tutte la mancanza di confronto sul piano industriale, il futuro assetto societario con eventuale nuova governance e chiarezza – soprattutto – sul rilancio del Gruppo ex ILVA oggi Acciaierie D’Italia.” È quanto dichiarato in un comunicato dal Segretario nazionale della Fim Cisl, Valerio D’Alò, che continua: “Non sappiamo ancora come si intenderà la produzione al di là delle discussioni territoriali e quali sono i progetti di rilancio sulle aree di finitura dei prodotti nei siti di Taranto, Genova e Novi Ligure. Rimarchiamo la nostra richiesta di riaprire il confronto sulla gestione del siderurgico per l’anno 2023 dato che il management attuale non sta andando verso gli obiettivi annunciati a parole sul rilancio del Gruppo”.
“Se come sindacato abbiamo queste preoccupazioni e la necessità di confronto da una parte, dall’altra non possiamo non pensare e preoccuparci a come tutelare al meglio i lavoratori che, piano industriale discusso o meno, sono oggi e continueranno a essere posti in cassa integrazione. I soli “dubbi” ad oggi non hanno migliorato le condizioni economiche di queste famiglie e per noi ogni occasione è utile per provare fino all’ultimo minuto una strada per garantire loro migliori condizioni”.
“Il nostro “no all’accordo” dello scorso anno è stato senza dubbio motivato da condizioni inaccettabili poste dall’azienda, prima tra tutte gli esuberi di fine cassa integrazione e la questione salariale, ma se anche Acciaierie D’Italia farà la sua parte cercheremo spazi per una trattativa seria il cui esito è ancora oggi incerto”, conclude D’Alò.
e.m.