Si è da poco concluso, presso la Farnesina a Roma, l’evento “Private Sector for Development: opportunità e impegno delle Cooperative Italiane nella Cooperazione Internazionale per lo Sviluppo”, organizzato per avviare un dibattito con i nuovi attori della Cooperazione Internazionale (le cooperative e il settore privato più in generale) sulle nuove possibilità d’intervento che offre la legge di riforma della Cooperazione.
Rosario Altieri, presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, é così intervenuto al dibattito: “Anche nell’ambito della cooperazione internazionale allo sviluppo, l’impresa cooperativa, grazie ai valori di mutualità, solidarietà e radicamento nel territorio, può rappresentare un esempio per i Paesi partner. Anzi di più. Proprio con questi valori e con gli ideali che si ispirano al concetto di uguaglianza e di dignità della persona, la Cooperazione italiana, si candida a svolgere un ruolo determinante nell’elaborazione e nella realizzazione di progetti di sviluppo dei Paesi più poveri, al fine di garantire alle popolazioni del mondo intero non solo il diritto alla sopravvivenza, ma quello ad una vita che riconosca e salvi, appunto, la dignità della persona. In queste impostazioni c’è tutta l’essenza della cooperazione, quella vera, quella che include, attenta alle esigenze del territorio, che fa crescere l’economia insieme alle persone”.
Anche il copresidente Mauro Lusetti é intervenuto per “sottolineare che tra gli obiettivi dell’Alleanza vi é quello di potenziare l’impegno internazionale”. In particolare Lusetti ha detto “Il valore aggiunto che noi mettiamo, in quanto cooperative, é quello della condivisione delle esperienze di autoimprenditorialitá, é quello del radicamento territoriale, é quello della crescita della democrazia economica, é quello del rafforzamento della responsabilitá individuale”. Lusetti ha poi concluso sottolineando che “il nostro approccio é quello di promuovere il cooperativismo e l’autosviluppo mettendo a disposizione una vasta esperienza che copre tutti i settori”.
Il copresidente Maurizio Gardini ha infine evidenziato “La forbice tra domanda e offerta di cibo si allarga ogni anno del 2%, tra 20 anni avremo un gap incolmabile del 40%. Dobbiamo affrontare per tempo il problema. Non solo dobbiamo produrne di più, attraverso criteri di sostenibilità ambientale, ma abbiamo bisogno di un’educazione al consumo che aiuti a evitare gli sprechi. A Expo, dove l’Italia offrirà al mondo la sua visione, vogliamo rappresentare un modello di sviluppo sostenibile per l’ambiente, le persone e le aziende agricole, in una prospettiva complessiva che veda la persona al centro del modello. Nei paesi del Sud del mondo le cooperative sono e saranno sempre più impegnate a trasferire knowhow dei modelli produttivi per innescare sviluppo sul territorio”.
F.P.