Il governo “non investe nel settore automotive”: il mancato rifinanziamento, nel nuovo Decreto Sostegni bis, degli incentivi alla sostituzione di veicoli vecchi e inquinanti con veicoli di ultima generazione è una “scelta incomprensibile che arresta la transizione ecologica e lo sviluppo di una mobilità sostenibile nel nostro paese”. La denuncia arriva dalle associazioni Anfia, Federauto e Unrae.
Rifinanziare gli incentivi, scrivono in una nota congiunta, sarebbe stata una “misura di investimento sul settore e sul rinnovo del parco, che si sarebbe ripagata velocemente generando addirittura aggiuntività per le casse dello Stato, come dimostrato da quanto già avvenuto in questi mesi”. Per Anfia, Federauto e Unrae, dopo l’inaspettata mancanza nel Pnrr di interventi per il sostegno alla domanda del settore auto sulle tecnologie a bassissime emissioni, si aggiunge così una dimenticanza che va contro la strategia di accelerare la transizione ecologica chiesta dall’Unione europea.
L’assenza di incentivi, interrompendo il sostegno agli acquisti delle vetture attualmente più vendute, rischia di frenare il percorso virtuoso intrapreso. Nelle interlocuzioni avute con tutti i Ministeri competenti, Anfia, Federauto e Unrae hanno chiaramente dimostrato gli effetti positivi degli incentivi alla rottamazione in termini di sostegno al mercato fortemente penalizzato dalla crisi e, soprattutto, di liberare la circolazione stradale da vetture obsolete facendo risparmiare all’ambiente decine di migliaia di tonnellate di CO2. Anfia, Federauto e Unrae ribadiscono, pertanto, la necessità di rifinanziare l’ecobonus per le auto, compresa la fascia 61-135 g/Km, e per i veicoli commerciali, misure che finora hanno permesso, oltre che una forte riduzione dell’impatto ambientale, anche di far ripartire un settore che occupa oltre un milione di addetti.
“Le previsioni di mercato per il mese di maggio sono allarmanti (-30% vs 2019) – concludono le associazioni – Chiediamo a Governo e Parlamento, che, in fase di conversione del Decreto Sostegni-bis, le misure in vigore possano essere prorogate e rifinanziate in maniera sostanziosa”.
E.G.