Nasce a Taranto il Centro di ricerca e sviluppo di ArcelorMittal: 2000 metri quadri di acciaio, innovazione, sostenibilità e ambiente.
“Oggi presentiamo con orgoglio il lavoro di 11 mesi, saranno 15 alla fine: il prossimo dicembre sarà infatti operativo il nuovo Centro di Ricerca di Taranto – ha detto il direttore Ricerca & Sviluppo ArcelorMittal Italia, durante la presentazione del Centro – parliamo di un investimento di 10 milioni di euro che nasce con l’obiettivo di sviluppare nuove soluzioni tecnologiche di processo e di prodotto, con particolare attenzione alla sostenibilità per migliorare l’impatto ambientale nella produzione di acciaio. Per il Centro che lavorerà in collaborazione con gli altri centri di ricerca che il Gruppo ArcelorMittal ha in tutto il mondo abbiamo già assunto 12 ricercatori, saranno 20 a fine dicembre. Abbiamo anche definito collaborazioni con Università, scuole, aziende locali e altri centri tecnologici. Il Centro avrà strumentazioni e macchinari tecnologicamente di assoluta avanguardia, per un valore complessivo di 6 milioni di euro, e beneficerà del trasferimento di tecnologia e know-how del Gruppo”.
“Siamo una società leader nella siderurgia e nel minerario e abbiamo asset di R&S di assoluto peso – ha aggiunto Gregory Ludkovsky, direttore Ricerca & Sviluppo Gruppo ArcelorMittal -: 1.500 ricercatori, una spesa per il 2018 di 290 milioni di dollari, 11 sedi dove si trovano i centri di ricerca ArcelorMittal. Un lavoro globale che ha portato nel 2018 a 150 nuove soluzioni di processo; 26 nuovi prodotti; 70 nuove invenzioni brevettate e oltre 100 programmi di ricerca e sviluppo attualmente in corso. “La preoccupazione per l’impatto ambientale è profondamente radicata nel nostro quotidiano e nelle nostre strategie – ha spiegato Ludkovsky – e l’Area R&S è in prima linea in queste attività per rendere “visibile” l’impatto ambientale dei nostri sforzi e per vincere le sfide che abbiamo davanti”.
“Un mondo sostenibile ha bisogno di acciaio. L’acciaio è il materiale ideale per un’economia a ridotte emissioni di carbonio, perché è flessibile, durevole, riciclabile, riutilizzabile – ha concluso Alan Knight, direttore Responsabilità Aziendale Gruppo ArcelorMittal, che si è soffermato sul Climate Action Report, il primo indipendente nel settore siderurgico -. ArcelorMittal – ha spiegato Knight – si è posta l’obiettivo di ridurre significativamente le emissioni di CO2 a livello globale e di arrivare a zero emissioni di carbonio entro il 2050. Per raggiungere questo obiettivo, ci siamo dati una tabella di marcia strategica: siamo attivamente impegnati per sperimentare diverse tecnologie che ci consentano di produrre acciaio a basse emissioni di carbonio. Al centro di questo progetto però ci deve essere una politica di sostegno che garantisca parità di condizioni a livello globale, finanziamenti adeguati e l’accesso a una quantità sufficiente di energia pulita a prezzi competitivi. Siamo un’azienda siderurgica leader a livello mondiale e abbiamo un ruolo di primo piano nello sviluppo di tecnologie innovative per arrivare a un’economia a basse emissioni di carbonio”.
TN