Si è tenuta questa mattina a Roma l’assemblea annuale dell’Abi, l’Associazione Bancaria Italiana. Presente anche il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, che ha tenuto un intervento all’assemblea affrontato un ampio spettro di questioni che riguardano lo stato di salute del nostro Paese.
“In Italia la crescita procede a ritmi moderati” e anche l`economia europea nei mesi scorsi ha registrato una moderata espansione “dopo un lungo ristagno”. Ma il segnale positivo, sorprendentemente, arriva dalla dinamica salariale, che fa registrare una crescita “tuttora robusta. Anche in questo caso – sottolinea Panetta – un`attenta analisi dei dati attenua i timori. Dopo le perdite degli anni scorsi, l`attuale aumento delle retribuzioni rappresenta un inevitabile recupero del potere d`acquisto, destinato ad affievolirsi a mano a mano che si ridurrà la perdita da recuperare. Inoltre, i minori costi degli input produttivi intermedi e i cospicui profitti sin qui accumulati consentono alle imprese di assorbire la crescita salariale senza trasferirla sui prezzi finali”.
In Italia “i consumi delle famiglie crescono moderatamente, sostenuti dal positivo andamento del mercato del lavoro: nei primi cinque mesi del 2024 gli occupati sono stati, in media, quasi mezzo milione in più rispetto allo stesso periodo del 2023. La dinamica salariale rimane moderata”, ha aggiunto Panetta.
Tuttavia resta “incerta” l`evoluzione futura. Secondo Panetta “tardano a emergere segnali di un deciso miglioramento della domanda interna. Pesano le condizioni monetarie tuttora restrittive, oltre che le inquietudini generate dalle tensioni geopolitiche e dalle vicende politiche a livello internazionale”.
Ma nell’area euro “il calo dell`inflazione ha consentito di avviare un primo allentamento delle condizioni monetarie. La riduzione dei tassi ufficiali” della Bce “potrà proseguire con gradualità, accompagnando il ritorno dell`inflazione all`obiettivo, se gli andamenti macroeconomici rimarranno in linea con le attese del Consiglio direttivo”.
“Se eventi inattesi rischiassero invece di allontanarci dal sentiero previsto, in una direzione o nell`altra – ha aggiunto Panetta – dovremo essere pronti ad adeguare prontamente le nostre decisioni”. Come tutti i suoi pari dell’area euro, Panetta siede nel Consiglio direttivo della Bce.
Per Panetta, quindi, la parola d’ordine è cautela: ”L’irrobustimento delle imprese, la solida posizione finanziaria delle famiglie e la forza delle banche ci consentono di guardare avanti con fiducia, ma non devono indurre a un eccessivo ottimismo”. Nonostante ciò, vanno “ridimensionati” i timori di possibili pressioni inflazionistiche nell’area euro legati alla dinamica dei prezzi nei servizi, più elevata dell’andamento generale, e alla crescita dei salari che resta robusta. Secondo Panetta “le future decisioni di politica monetaria dovranno tenere conto di due importanti fattori: il primo è che i rialzi passati dei tassi ufficiali stanno tuttora comprimendo la domanda, l`attività produttiva e l`inflazione e continueranno a farlo nei mesi a venire”.
“Il secondo è che gli effetti espansivi dell`allentamento monetario che si profila per i prossimi mesi saranno attenuati dall`ulteriore contrazione del bilancio dell`Eurosistema – ha aggiunto – che continuerà ad agire in senso restrittivo sui costi di raccolta e sulla liquidità delle banche e quindi sull`offerta di credito all`economia”.
Panetta ha notato che pur nell`attuale fase di disinflazione, “taluni osservatori manifestano preoccupazioni riguardo alla dinamica dei prezzi nel comparto dei servizi, tuttora pari al 4,1 per cento. Sono preoccupazioni non immotivate, ma vanno ridimensionate – ha affermato – se si considera che i prezzi dei servizi tendono a muoversi in modo diverso da quelli dei beni”.
“Come è avvenuto in occasione di shock energetici del passato, nei mesi scorsi l`inflazione nei servizi ha reagito in ritardo all`aumento del prezzo dell`energia, ha toccato in ritardo il suo valore massimo e sta ora scendendo in ritardo rispetto all`inflazione nel comparto dei beni”.
“Per di più – ha proseguito Panetta – la circostanza che l`inflazione nei servizi si collochi al di sopra di quella dei beni non è una novità. Nell`area dell`euro è stato così sin dalla fine degli anni novanta, anche quando l`inflazione complessiva era in linea con l`obiettivo della Bce o inferiore”.