Si attenua leggermente il pessimismo delle imprese italiane sulla situazione economica generale, anche se secondo la rilevazione periodica della Banca d’Italia si sono indebolite le valutazioni sulla domanda. L’istituzione ha pubblicato l’indagine sulle aspettative di inflazione e crescita condotta tra il 27 febbraio e il 20 marzo 2019, che coinvolge aziende dell’industria e dei servizi con almeno 50 addetti.
I giudizi sulla situazione economica generale sono rimasti nel complesso negativi, si legge, sebbene in misura meno marcata rispetto alla rilevazione di dicembre. Le attese a breve sulle proprie condizioni economiche sono divenute meno sfavorevoli, sostenute in parte dalle migliori valutazioni sulle condizioni di accesso al credito e dalla minore incertezza relativa a fattori economici e politici, che tuttavia secondo le imprese intervistate continua a costituire il principale ostacolo alla loro attività.
Le valutazioni sull’andamento corrente della domanda sono nuovamente peggiorate sia per la componente interna sia per quella estera, prosegue Bankitalia. Ma le attese a breve termine sulla domanda sono tornate invece a migliorare, soprattutto nella componente estera.
Il saldo tra le attese di aumento e di diminuzione della spesa nominale per investimenti nel 2019 rispetto al 2018 è positivo, ma inferiore alla precedente rilevazione. Le attese sull’occupazione sono favorevoli in tutti i comparti; nel settore edile il saldo è diventato positivo, prosegue lo studio, portandosi sul valore più elevato da quando il settore è stato incluso nell’indagine all’inizio del 2013.
Le aspettative di inflazione al consumo sono state sensibilmente riviste al ribasso sui diversi orizzonti temporali in tutti i settori, risentendo plausibilmente della diminuzione osservata nei dati ufficiali più recenti. Per i prossimi 12 mesi, conclude Bankitalia, le imprese di industria e servizi si attendono una dinamica dei propri prezzi meno sostenuta di quella appena realizzata mentre le imprese di costruzione prospettano una crescita pressoché stabile dei listini.
e.g.