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Bce: incertezza su inflazione più ampia negli Usa che nell’eurozona

redazione
Febbraio14/ 2022

Il livello di incertezza sulle prospettive di inflazione appare “molto più ampio per gli Stati Uniti che per l’area euro”, afferma la Bce in un capitolo di analisi del Bollettino economico, che viene anticipato rispetto all’intero rapporto che sarà pubblicato giovedì. L’istituzione monetaria ricorda che le più recenti previsioni di consensus, risalenti a gennaio, pronosticano una inflazione al 3,1% quest’anno e all’1,6% nel 2023, dati sostanzialmente in linea con le stime dei tecnici Bce di dicembre (ma presumibilmente più bassi rispetto a quelli che la stessa istituzione fornirà con il prossimo aggiornamento, a marzo).

Secondo la Bce l’ampiezza della forchetta previsionale sulle previsioni di consensus può essere considerata una misura del grado di incertezza. Sugli Usa questa forchetta risulta più ampia e “questo potrebbe spiegarsi – recita lo studio – con le differenze su quanto sia tirato il mercato del lavoro e quanto sia ridotta la capacità produttiva in eccesso, portando a pressioni sui prezzi più forti negli Usa”.

La Bce conclude rilevando che l’eccezionalità della crisi “pandemica” (che è stata causata da lockdown e misure restrittive decise dai governi contro il Covid) richiede però un livello di attenzione e monitoraggio nell’area valutaria analogo a quello che serve negli Usa.

E.G.

redazione