“La disdetta unilaterale del contratto integrativo da parte del Comune di Parma è un caso eclatante di riduzione dello spazio di democrazia sindacale negli enti locali”. Lo scrivono in una nota congiunta Federico Bozzanca, segretario nazionale Fp-Cgil, Marina Balestrieri, segretaria generale dell’Fp-Cgil Emilia Romagna, e Sauro Salati, segretario generale Fp-Cgil Parma, in merito alla vertenza riguardante il contratto integrativo del Comune di Parma.
“Stupisce – si legge – però che il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, a dispetto delle aspettative di rinnovamento, utilizzi metodi tanto autoritari, chiudendo ogni spazio al confronto, e da ultimo chieda di interloquire direttamente con i lavoratori senza i sindacalisti, esautorando persino le rappresentanze elette dai lavoratori stessi”.
“Notiamo con dispiacere – aggiungono i sindacalisti – che il sindaco mantiene la linea ideologica dell’M5S, espressa perfettamente dagli anatemi lanciati dal Presidente del movimento Beppe Grillo”.
“Siamo disponibile ad affrontare la crisi – prosegue la nota – con responsabilità e quindi aperti al confronto. Ma perché ciò avvenga il sindaco deve rispettare le nostre prerogative, operando con trasparenza a partire dal rendere chiara l’entità delle somme disponibili e dal procedere urgentemente a una convocazione”.
“Il settore degli enti locali, e dei Comuni in particolare, – aggiungono – affronta una fase di incertezza contrattuale che, assieme ai pesanti tagli operati, ha già causato perdita di salario per i lavoratori, nel caso del salario accessorio già calcolabile in oltre il 10%. Proliferano casi come quello parmense, aggravato dal tentativo di estromettere le libere organizzazioni dei lavoratori”. “Un atteggiamento punitivo che mal cela intolleranza al dissenso e una visione molto limitata – concludono Bozzanca, Balestrieri e Salati – visto che i contratti decentrati servono a migliorare la produttività e questi scontri non creano certo il clima collaborativo necessario”. (LF)
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