“Le dichiarazioni di Boeri sulle misure pensionistiche contenute nella legge di bilancio sono sconcertanti”. Questo il commento del segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli alle parole del presidente dell’Inps di quest’oggi.
Per il dirigente sindacale “utilizzare le parziali, e per noi ancora insufficienti, risposte che il Governo ha iniziato a dare ai pensionati con i trattamenti più bassi, ai lavoratori precoci e a chi svolge lavori gravosi o usuranti, per alimentare una contrapposizione intergenerazionale, è del tutto improprio e strumentale. Sostenere poi – prosegue – che i trattamenti migliorativi riguardino categorie di reddito elevate, come i manager, è una pura invenzione, in quanto la cosiddetta quattordicesima verrà erogata solo a chi ha una pensione non superiore a due volte il minimo (circa 1000 euro al mese)”.
“Con questi primi interventi – spiega Ghiselli – è stato introdotto un minimo di equità, se si tiene conto che in questi anni i pensionati ed i lavoratori dipendenti hanno contribuito oltre misura al risanamento dei conti pubblici. Lo dimostra il fatto che il Fondo pensioni lavoratori dipendenti incrementa costantemente il suo attivo, mentre – sottolinea – altre gestioni, come quella dei dirigenti ad esempio, minacciano la sostenibilità futura dell’Inps”.
“Il tema del futuro previdenziale dei giovani e del lavoro discontinuo e povero – continua il sindacalista – è contenuto nel verbale sottoscritto da Governo e sindacati lo scorso mese di settembre. Il sindacato ha di recente sollecitato il Presidente del Consiglio e il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali a riprendere il confronto su quel tema e ci auguriamo – conclude Ghiselli – che questo possa avvenire al più presto e che si diano risposte certe a chi oggi, con la legge Fornero, queste risposte ancora non le ha”.