“Il prodotto piace ma la fabbrica chiude”. I sindacati di categoria i Fai Cisl e Flai Cgil sono “sconcertate” dalla decisione del Fondo Wrm di dismettere il prosciuttificio di Trieste.
“Una scelta improvvisa e inaccettabile, che lascia senza futuro lavorativo i 49 dipendenti dello stabilimento – sottolineano i sindacati – la direzione aziendale non ha saputo fornire valide motivazioni, limitandosi a dichiarare testualmente che il progetto di rivalutazione e sviluppo del sito di San Dorligo della Valle non è più realizzabile. L’assenza di piani industriali mette a rischio posti di lavoro, marchi storici e produzioni di eccellenza.”
“Il rischio è quello di perdere competenze e professionalità di lavoratrici e lavoratori esperti che con il loro saper fare hanno contribuito all’arricchimento e al benessere del territorio. Sorprende che la qualità della produzione e la certificazione verso il mercato Usa non risultino di interesse per il gruppo Rigamonti (oggi proprietario dei marchi Principe e King’s e già impegnato con un accordo commerciale nel progetto di sviluppo) o per altri gruppi del settore. I fondi di investimento non possono sacrificare sull’altare del profitto l’industria italiana. Non si parla di prodotti rifiutati dal mercato, ma di logiche che non hanno niente a che fare con le dinamiche imprenditoriali e che impoveriscono il settore” concludono le segreterie nazionali di Fai e Flai.
E.G.