Licenziamenti collettivi in Lombardia verso il record storico. Lo denuncia la Cisl regionale, secondo le stime elaborate dal dipartimento Mercato del lavoro del sindacato, sulla base dei dati regionali relativi alle iscrizioni alla lista di mobilità: sono oltre 28.500 i lavoratori messi in mobilità nel 2014 nelle aziende sopra i 15 dipendenti, oltre il 10% in più rispetto all’anno precedente. I licenziamenti collettivi finora registrati nello stesso anno sono stati 26.028, contro i 25.789 del 2013.
Mancano i dati di dicembre, per i quali si stimano oltre 2.500 licenziamenti, poiché dal Primo gennaio 2015 sono cambiate le regole: si riduce la durata dell’indennità per chi ha più di 40 e di 50 anni e la mobilità, soprattutto per l’aggancio alla pensione, è stata usata moltissimo negli ultimi mesi dell’anno scorso.
“I dati segnano un drammatico record storico – ha commentato Osvaldo Domaneschi, segretario generale Cisl Lombardia – mai il livello dei licenziamenti è stato così alto, siamo al triplo dei dati rispetto a sei o sette anni fa. La riforma del lavoro è stata varata, ora non si può più perdere tempo. E’ evidente la necessità che oltre a politiche per il sostegno all’occupazione si attuino al più presto nuove politiche industriali e si rilancino gli investimenti per lo sviluppo”.
“Il mondo del lavoro lombardo non può permettersi un altro anno di lacrime esangue – ha continuato Domaneschi – chiederemo alla Regione di aprire un tavolo sul settore manifatturiero, spina dorsale del nostro sistema produttivo, perché si individuino le linee di intervento strategiche per favorire la ripresa”.