263ª Seduta
Presidenza del Presidente
GIULIANO
Intervengono, ai sensi dell’articolo 48 del Regolamento, in rappresentanza di FEDERDISTRIBUZIONE, il dottor Giovanni Cobolli Gigli, presidente, e il dottor Massimo Viviani, direttore generale.
La seduta inizia alle ore 15,15.
SULLA PUBBLICITÀ DEI LAVORI
Il presidente GIULIANO comunica che, ai sensi dell’articolo 33, comma 4, del Regolamento, sono state chieste l’attivazione dell’impianto audiovisivo a circuito chiuso e la trasmissione radiofonica e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
Poiché non vi sono osservazioni, tali forme di pubblicità sono dunque adottate per il prosieguo dei lavori.
Il presidente GIULIANO avverte che la pubblicità della seduta sarà inoltre assicurata attraverso la resocontazione stenografica.
La Commissione prende atto.
PROCEDURE INFORMATIVE
Seguito dell’indagine conoscitiva sulle conseguenze occupazionali derivanti dagli effetti della crisi economico-finanziaria: audizione di rappresentanti di FEDERDISTRIBUZIONE
Riprende l’indagine conoscitiva, sospesa nella seduta del 18 ottobre scorso.
Il dottor COBOLLI GIGLI illustra il punto di vista di Federdistribuzione sui temi oggetto dell’indagine, soffermandosi innanzitutto sulla struttura della distribuzione in Italia ed evidenziandone le caratteristiche evolutive, con riferimento alla diversificazione delle opportunità di acquisto. Dà quindi conto della mission, dell’attività e della visione di Federdistribuzione. Gli ultimi due rinnovi del CCNL del settore hanno avviato un percorso di innovazione, sia in termini di contenuti che di nuove modalità di regolazione. Le aziende aderenti a Federdistribuzione applicano il contratto collettivo nazionale del terziario distribuzione e servizi, che prevede il più significativo pacchetto di welfare contrattuale.
Si sofferma quindi sull’evoluzione del modello di consumo delle famiglie italiane, che evidenzia un’erosione di ben 15 punti percentuali, con un incremento dei cosiddetti “consumi obbligati” (tra gli altri, affitti, consumi energetici, salute, servizi di trasporto ed assicurativi), oltre che di taluni consumi voluttuari.
Pur in presenza di consumi stagnanti o in calo, non si è però registrato un effetto particolarmente negativo in termini di punti vendita, con un incremento riferito, anzi, al mercato ambulante ed una tenuta sostanziale in termini di occupazione. A fronte di ricavi stagnanti sono invece purtroppo cresciuti i costi, in percentuale superiore all’incremento dei prezzi alla vendita.
Rileva che Federdistribuzione ha avuto una funzione calmieratrice, tutelando il potere di acquisto del consumatore, attraverso l’introduzione di “primi prezzi”, forte promozionalità nell’elettronica, convenienza in alcuni settori della moda.
In futuro diminuiranno tuttavia le possibilità di investire.
Il dottor VIVIANI si sofferma sulla composizione dell’occupazione, tra tipologie di contratto, sesso, fasce di età e titolo di studio. La crisi ha inciso sulle capacità del settore di generare nuova occupazione, con un sostanziale blocco delle sostituzioni e un minor numero di assunzioni. La riduzione del turnover ha portato ad un leggero invecchiamento della popolazione dei lavoratori del settore. Aumentano i contratti a tempo determinato e diminuiscono quelli a tempo indeterminato; diminuisce l’apprendistato, ma in misura minore ad altri settori. La diminuzione dei contratti a tempo determinato è da ricondurre ad un minor numero di aperture e di attività nei tradizionali periodi di picco, e ad un minor numero di sostituzioni. Si riscontra anche un lieve calo del part-time e dell’occupazione femminile. Anche il ricorso al contratto di apprendistato è calato lievemente, ma in misura minore di quanto registrato negli altri settori.
Il dottor COBOLLI GIGLI svolge infine ulteriori considerazioni sulle caratteristiche della distribuzione, sottolineando la necessità di un recupero di produttività e competitività del sistema ed affermando che la libertà di impresa deve rappresentare un principio cardine per ogni intervento di politica economica, da realizzarsi con la collaborazione tra Stato e Regioni.
Il senatore CASTRO (PdL), chiede se la presenza di grandi marchi sia davvero assai superiore alla media europea, come sembrerebbe dai dati esposti, e se ciò possa rappresentare un fattore occlusivo alla riduzione dei prezzi. Chiede inoltre l’opinione del dottor Cobolli Gigli in ordine alla dismissione della presenza nel Sud cui starebbe procedendo la grande distribuzione organizzata, per effetto di una compressione impropria dei costi da parte di imprenditori locali. Infine, visto il favore di Federdistribuzione nei confronti di una assoluta liberalizzazione delle aperture, ne domanda l’orientamento in ordine all’utilizzo della flessibilità verticale delle strutture e degli orari.
La senatrice GHEDINI (PD) chiede chiarimenti in ordine alla mancata presenza tra le tipologie contrattuali delle forme di contratto autonomo. Domanda inoltre chiarimenti in ordine all’andamento dei trend di apertura e chiusura dei punti vendita, al di là del saldo complessivo. Infine chiede se vi siano ambiti di prodotto o servizio per le quali Federdistribuzione riscontri l’esistenza di particolari limitazioni burocratiche che andrebbero rimosse.
Il dottor COBOLLI GIGLI, precisa che la quota di mercato dei marchi italiani è pari al 70 per cento circa, e testimonia dunque di una posizione di forte leadership, augurandosi peraltro che vi siano ulteriori spazi di crescita. Concorda inoltre con il senatore Castro in ordine alle forti preoccupazioni riguardanti la struttura distributiva nel Sud d’Italia e segnala infine il favore della sua organizzazione nei confronti della massima liberalizzazione degli orari di apertura degli esercizi.
Il dottor VIVIANI precisa alla senatrice Ghedini che l’utilizzo del lavoro autonomo nella distribuzione moderna organizzata è del tutto marginale. Auspica una riorganizzazione del mercato del lavoro che possa puntare al reimpiego e che non dia luogo tuttavia ad ulteriori aumenti dei costi di welfare.
Il dottor COBOLLI GIGLI, riprendendo la parola, fornisce i chiarimenti richiesti dalla senatrice Ghedini in ordine al numero effettivo dei punti vendita ed ed auspica che le Regioni superino una logica di difesa errata del commercio al dettaglio, sovente mossa da finalità meramente elettoralistiche.
Nessun altro chiedendo di intervenire il presidente GIULIANO ringrazia ancora gli intervenuti e dichiara conclusa l’audizione, comunicando che le documentazioni consegnate saranno rese disponibili per la pubblica consultazione sulla pagina web della Commissione.
La Commissione prende atto.
ESAME DI ATTI PREPARATORI DELLA LEGISLAZIONE COMUNITARIA
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sul Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione 2014-2020 (n. COM (2011) 608 definitivo)
(Esame, ai sensi dell’articolo 144 del Regolamento, dell’atto comunitario sottoposto al parere motivato sulla sussidiarietà e rinvio.)
Il presidente relatore GIULIANO (PdL) illustra la proposta di regolamento, finalizzata a garantire il proseguimento del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione nel prossimo periodo di programmazione (2014-2020), conformemente ai principi di base definiti per il Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2014-2020. Alla luce della crisi finanziaria ed economica, la Commissione ha riconosciuto la necessità di fornire un aiuto specifico – garantito attraverso il FEG, istituito con il regolamento (CE) n. 1927/2006 – ai lavoratori colpiti da esuberi, in conseguenza dei grandi cambiamenti derivati dalla crescente globalizzazione della produzione. La proposta in esame intende dunque testimoniare, a livello dell’Unione europea, solidarietà verso i lavoratori licenziati in conseguenza di circostanze eccezionali e favorirne il rapido reinserimento nel mercato del lavoro.
La proposta si compone di 25 articoli e di una scheda finanziaria legislativa. Il relatore si sofferma in particolare sugli elementi di novità rispetto al regolamento del 2006. Nello specifico, l’articolo 1 individua gli obiettivi del FEG: le azioni che beneficiano dei contributi finanziari del Fondo hanno lo scopo di garantire che almeno il 50 per cento dei lavoratori trovino un’occupazione stabile entro un anno a decorrere dalla data della domanda. L’articolo 2 definisce il campo di applicazione del regolamento; beneficiari dei contributi del fondo possono essere i lavoratori che perdono il lavoro in conseguenza di trasformazioni strutturali o a causa di un grave deterioramento della situazione economica locale, ovvero quelli che modificano le attività agricole al fine di liberalizzare gli scambi per il settore. L’articolo 3 amplia la nozione di “lavoratori” rispetto a quella contenuta nel regolamento del 2006, in modo da comprendere non solo quanti dispongono di contratti di lavoro a durata indeterminata, ma anche i titolari di contratti a durata determinata, quelli interinali, i proprietari/dirigenti di micro, piccole e medie imprese e gli autonomi, compresi gli agricoltori.
All’articolo 4 sono definiti i criteri d’intervento del FEG, che concede un contributo finanziario nel caso di licenziamento di almeno 500 dipendenti di un’impresa di uno stato membro su un periodo di 4 mesi o di 9 mesi nel caso di piccole e medie imprese e sono situate in una o due regioni contigue di livello NUTS II (Unità Territoriali per le Statistiche). In casi eccezionali, quando gli esuberi hanno un impatto grave sull’occupazione e l’economia locale, la domanda di contributo finanziario può essere considerata ricevibile nonostante non vengano rispettati interamente i criteri elencati. L’articolo 5 contiene le disposizioni relative al calcolo degli esuberi per ciascun tipo di lavoratore. L’aiuto apportato dal FEG si aggiungerà all’azione svolta negli Stati Membri ai livelli nazionale, regionale e locale. La modulazione del tasso di cofinanziamento è definita dall’articolo 13.
Per consentire alla Commissione di verificare se gli Stati membri registrano successi nel perseguimento dell’obiettivo stabilito all’articolo 1, l’articolo 18 stabilisce che gli Stati ultimi presenteranno una relazione intermedia sull’attuazione dell’aiuto del FEG dopo 15 mesi.
Con riferimento all’incidenza sul bilancio, il presidente relatore evidenzia che il FEG è uno degli strumenti speciali che non figurano nel QFP, con una dotazione massima di 3 miliardi di euro per il periodo dal gennaio 2014 al 31 dicembre 2020, mentre l’importo destinato al sostegno dell’agricoltura non supera i 2.5 miliardi di euro. Esso non può comunque superare un importo massimo annuo di 429 milioni di euro.
Per quanto concerne la base giuridica, ritiene la proposta di regolamento in linea con l’articolo 175, terzo capoverso, e con gli articoli 42 e 43 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) e reputa che rispetti sia il principio di proporzionalità, in quanto finalizzata ad aiutare i lavoratori ad adattarsi a circostanze mutevoli e a ritrovare rapidamente un lavoro, sia il quello di sussidiarietà, non rientrando in un settore di competenza esclusiva dell’Unione europea.
Per tali considerazioni propone conclusivamente di esprimersi in senso favorevole.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 16,25.