226ª Seduta
Presidenza della Presidente
MATRISCIANO
Intervengono, nell’ambito dell’affare assegnato, ai sensi dell’articolo 34, comma 1, e per gli effetti dell’articolo 50, comma 2, del Regolamento, in rappresentanza dell’INAIL, il dottor Franco Bettoni, presidente, e il dottor Giuseppe Lucibello, direttore generale.
La seduta inizia alle ore 14,35.
SULLA COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE
La presidente MATRISCIANO rivolge un saluto di benvenuto alla senatrice Catalfo, entrata a far parte della Commissione e presente ai lavori odierni.
SULLA PUBBLICITÀ DEI LAVORI
La presidente MATRISCIANO comunica che, ai sensi dell’articolo 33, comma 4, del Regolamento, per la procedura informativa odierna è stata chiesta l’attivazione dell’impianto audiovisivo, nonché la trasmissione radiofonica e sui canali WebTV4 e YouTube4 e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso. In assenza di osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori. Avverte inoltre che della procedura informativa sarà redatto il resoconto stenografico.
Prende atto la Commissione.
PROCEDURE INFORMATIVE
Audizione di rappresentanti dell’INAIL in relazione all’affare assegnato riguardante la salute e la sicurezza del personale del comparto ferroviario (n. 149)
Prosegue la procedura informativa, sospesa nella seduta antimeridiana del 18 febbraio scorso.
La presidente MATRISCIANO introduce l’audizione in titolo.
Dopo un intervento introduttivo del dottor BETTONI, ha la parola il dottor LUCIBELLO.
Interviene quindi la presidente MATRISCIANO, la quale pone un quesito, cui risponde il dottor LUCIBELLO.
Segue un quesito della senatrice CATALFO (M5S), alla quale risponde il dottor LUCIBELLO.
Un ulteriore quesito è quindi posto dal senatore FLORIS (FIBP-UDC) .
Hanno successivamente la parola in risposta il dottor BETTONI e il dottor LUCIBELLO.
La presidente MATRISCIANO dichiara conclusa l’audizione.
Il seguito della procedura informativa è quindi rinviato.
IN SEDE CONSULTIVA
(986) Ratifica ed esecuzione delle seguenti Convenzioni: a) Convenzione sulla salute e la sicurezza dei lavoratori, n. 155, fatta a Ginevra il 22 giugno 1981, e relativo Protocollo, fatto a Ginevra il 20 giugno 2002; b) Convenzione sul quadro promozionale per la salute e la sicurezza sul lavoro, n. 187, fatta a Ginevra il 15 giugno 2006
(Parere alla 3a Commissione. Esame. Parere favorevole)
Il relatore ROMANO (M5S) introduce l’esame del disegno di legge in esame, recante l’autorizzazione alla ratifica e l’ordine di esecuzione riguardanti la Convenzione sulla salute e la sicurezza dei lavoratori, n. 155, fatta a Ginevra il 22 giugno 1981, il relativo Protocollo, fatto a Ginevra il 20 giugno 2002 e la Convenzione sul quadro promozionale per la salute e la sicurezza sul lavoro, n. 187, fatta a Ginevra il 15 giugno 2006.
Osservato che la ratifica dei tre strumenti non comporta modifiche alla legislazione nazionale, già conforme a tutte le loro disposizioni, illustra le disposizioni di competenza recate dalla Convenzione n. 155, finalizzate nel complesso a delineare un processo ciclico di formulazione, attuazione e revisione della politica nazionale allo scopo di migliorare continuamente il sistema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro.
Successivamente si sofferma sul Protocollo relativo alla Convenzione n. 155, il quale costituisce uno strumento di rinforzo, le cui previsioni sono volte a migliorare i metodi di raccolta dei dati su infortuni e malattie professionali.
Riferisce quindi sugli aspetti di competenza della Convenzione n. 187, dando conto delle disposizioni degli articoli da 2 a 5, i quali pongono agli Stati una serie di obblighi relativi al miglioramento delle tutele della salute e della sicurezza nel lavoro, nonché di salubrità degli ambienti di lavoro.
Formula infine una proposta di parere favorevole, il cui testo è pubblicato in allegato.
Non essendoci richieste di intervento, lo schema di parere presentato dal relatore viene posto in votazione.
Verificata la presenza del prescritto numero legale, la Commissione approva a maggioranza.
1708) CONSIGLIO REGIONALE DELLA SICILIA – Disposizioni concernenti l’istituzione delle zone franche montane in Sicilia
(Parere alla 6a Commissione. Esame. Parere favorevole)
Il relatore ROMAGNOLI (M5S) riassume in primo luogo le finalità e l’ambito di applicazione del disegno di legge in esame, volto all’individuazione di zone franche montane in Sicilia.
Passando agli aspetti di competenza, segnala l’articolo 3, comma 1, lettera a), che dispone un aumento da applicare all’esenzione dall’imposta sui redditi dell’impresa per ogni nuovo assunto a tempo indeterminato residente all’interno del sistema locale di lavoro in cui ricade la zona franca montana.
Illustra inoltre la successiva lettera d), recante misure di esonero dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente per i casi di contratti a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata non inferiore a dodici mesi e a condizione che almeno il 30 per cento degli occupati risieda nel sistema locale di lavoro in cui ricade la zona franca montana. Specifica quindi che l’esonero spetta, alle medesime condizioni, anche ai titolari di reddito da lavoro autonomo che svolgono l’attività all’interno della zona franca montana.
Conclude formulando una proposta di parere favorevole.
Il senatore FLORIS (FIBP-UDC) motiva il voto favorevole del proprio Gruppo rispetto al disegno di legge in esame, facendo riferimento alle aspettative di numerosi amministratori locali chiamati a confrontarsi con le difficoltà sui piani economico, occupazionale e demografico dei comuni montani.
La senatrice PIZZOL (L-SP-PSd’Az) giudica condivisibili le disposizioni recate dal provvedimento, le quali, tuttavia, dovrebbero più opportunamente riguardare la generalità delle aree montane in difficoltà poste sull’intero territorio nazionale. Dichiara pertanto il voto di astensione del proprio Gruppo.
Verificata la presenza del numero legale per deliberare, la proposta di parere formulata dal relatore è infine messa ai voti, risultando approvata a maggioranza.
1662) Delega al Governo per l’efficienza del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie
(Parere alla 2a Commissione. Esame e rinvio)
Nell’illustrare i profili di competenza del disegno di legge in esame, il relatore LAFORGIA (Misto-LeU) fa innanzitutto riferimento alla lettera e) dell’articolo 2, volta a consentire la negoziazione assistita anche per le controversie individuali di lavoro, senza che la stessa costituisca una condizione di procedibilità dell’azione e facendo salve le ulteriori modalità di conciliazione e arbitrato previste dalla contrattazione collettiva.
Per quanto concerne l’articolo 7, recante i principi e criteri direttivi di delega per la modifica della disciplina processuale relativa alle controversie sui licenziamenti, segnala la lettera a) del comma 1, che prevede il superamento delle norme speciali poste, per alcuni dei rapporti di lavoro instaurati prima del 7 marzo 2015, dall’articolo 1, commi da 47 a 66, della legge n. 92 del 2012, nonché la successiva lettera b), la quale pone come principio di delega il carattere prioritario della trattazione delle cause di licenziamento, prevedendo altresì la definizione di un’opportuna disciplina transitoria per l’attuazione di tale principio.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
ESAME DI PROGETTI DI ATTI LEGISLATIVI DELL’UNIONE EUROPEA
Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a salari minimi adeguati nell’Unione europea (n. COM(2020) 682 definitivo)
(Seguito dell’esame, ai sensi dell’articolo 144, commi 1 e 6, del Regolamento, del progetto di atto legislativo dell’Unione europea, e rinvio)
Prosegue l’esame, sospeso nella seduta del 23 febbraio scorso.
In sede di discussione generale interviene il senatore LAUS (PD), il quale nota che la proposta di direttiva in esame non è tale da innovare in misura rilevante l’ordinamento nazionale vigente, mentre risulta, piuttosto, utile relativamente alla necessità di garantire una corretta competizione economica tra Stati membri dell’Unione europea, oltre a rimarcare la centralità della contrattazione collettiva. Per quanto riguarda l’attuale situazione delle dinamiche retributive in Italia, richiama quindi l’attenzione sul tema degli appalti pubblici, ambito nel quale gli stessi meccanismi della contrattazione collettiva portano a esiti deludenti, contradditori rispetto all’obiettivo della giusta retribuzione, e impongono una riflessione riguardante il concetto di rappresentatività delle organizzazioni sindacali firmatarie. Dopo aver segnalato la rilevanza del confronto in materia con il Ministro per la pubblica amministrazione, invita pertanto a una ponderazione comune sul tema della giusta retribuzione, la quale costituisce tra l’altro un fattore di crescita dei comparti produttivi e di stimolo di una concorrenzialità virtuosa.
La senatrice CATALFO (M5S) pone in evidenza la rilevanza della proposta in esame, in quanto utile a contrastare il fenomeno del dumping salariale all’interno dell’Unione europea e a contribuire al rispetto del principio di giusta retribuzione sancito dalla Costituzione, quando nel contesto italiano la fissazione di livelli di retribuzione minimi per mezzo della contrattazione collettiva non soddisfa pienamente l’obiettivo di garantire retribuzioni dignitose alla generalità dei lavoratori. Rilevato che tale questione riguarda anche i contratti di appalto sottoscritti dalle amministrazioni pubbliche, giudica necessaria l’integrazione della contrattazione collettiva con la fissazione di soglie retributive minime e auspica che la Commissione riprenda la trattazione dei disegni di legge in materia.
Il senatore FLORIS (FIBP-UDC) nota che le misure volte a escludere il ricorso ai voucher e a contrastare lo strumento del contratto a tempo determinato, adottate nella legislatura in corso, si sono tradotte in una contrazione delle capacità delle imprese di programmare la propria attività e le proprie assunzioni giovandosi dei necessari margini di flessibilità. Invita quindi a una attenta ponderazione riguardo gli effetti di ogni intervento legislativo in materia di lavoro sulla realtà del contesto economico e occupazionale, facendo particolare riferimento, nel caso della questione del salario minimo, al lavoro agricolo e al lavoro domestico, ambiti nei quali potrebbe verificarsi una marcata riduzione della stessa offerta di lavoro. Conclude notando la scarsa rilevanza concreta della proposta di direttiva in esame in Italia, a causa del valore consolidato della contrattazione collettiva.
La senatrice PIZZOL (L-SP-PSd’Az) osserva che nel quadro economico attuale l’introduzione del salario minimo legale comporterebbe l’impossibilità per molti operatori economici di ricorrere al lavoro dipendente.
La presidente MATRISCIANO (M5S), relatrice sul provvedimento, specifica che la proposta di direttiva non compromette i margini di scelta degli Stati e delle parti sociali, mentre, in un’ottica più generale, rileva l’importanza da accordare, specie in fasi recessive, al principio del minimo salariale, al fine di combattere il preoccupante fenomeno della povertà lavorativa, oltre a costituire uno strumento utile al contrasto al gender gap retributivo. Si sofferma quindi sull’ineludibile questione del bilanciamento tra la garanzia di livelli retributivi dignitosi, in linea con il dettato costituzionale, e le esigenze delle imprese, le quali dovrebbero essere aiutate ad affrontare eventuali aumenti del costo del lavoro per mezzo di sostegni mirati, quali interventi di detassazione dei maggiori oneri.
Prende nuovamente brevemente la parola la senatrice CATALFO (M5S), rilevando l’opportunità che la Commissione ponga con chiarezza all’Unione europea le questioni della povertà lavorativa e del sostegno alle imprese, necessario a superare la fase di crisi, così da bilanciare le previsioni volte all’innalzamento dei livelli retributivi con idonei interventi di alleggerimento fiscale a beneficio delle imprese.
Il senatore ROMAGNOLI (M5S) ritiene che l’attuale fase di crisi possa rappresentare un momento di riflessione utile all’individuazione di nuove prospettive in materia di lavoro e di ripresa del sistema produttivo, posto che la proposta di direttiva in esame costituisce uno strumento da guardare con favore quale primo passo verso un intervento volto al generale miglioramento del quadro economico-sociale.
La senatrice PIZZOL (L-SP-PSd’Az) interviene nuovamente per richiamare l’attenzione sulla pratica di alcuni datori di lavoro di ottenere illecitamente la restituzione di parte delle retribuzioni corrisposte a dipendenti immigrati, quale fattore di distorsione del mercato del lavoro, penalizzante nei confronti dei lavoratori italiani.
Il senatore ROMANO (M5S) rileva la diffusione del fenomeno richiamato, riguardante rapporti di lavoro formalmente del tutto regolari, che richiede pertanto l’adozione di strumenti di contrasto adeguati, tra i quali rientra l’introduzione del salario minimo.
La presidente relatrice MATRISCIANO (M5S) dichiara conclusa la discussione generale. Si riserva quindi di redigere uno schema di risoluzione da sottoporre alla valutazione dei commissari.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
Questione di competenza sul disegno di legge n. 2052
La presidente MATRISCIANO rammenta che l’Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi dello scorso 24 febbraio ha convenuto circa l’opportunità di sollevare una questione di competenza, ai sensi dell’articolo 34 del Regolamento, relativamente al disegno di legge n. 2052, recante “Disposizioni in materia di coordinamento delle indagini nei procedimenti per reati in materia di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro”, assegnato in sede redigente alla 2a Commissione e all’11a Commissione in sede consultiva. Rileva in particolare che nel disegno di legge sono contemplate significative previsioni relative all’interazione degli enti e organismi cui la normativa in materia di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro attribuisce funzione di controllo con il Procuratore nazionale del lavoro. Giudica pertanto opportuno richiedere alla Presidenza del Senato la riassegnazione del disegno di legge alle Commissioni 2a e 11a riunite.
La proposta della Presidente, posta in votazione, risulta approvata all’unanimità.
SULLA PUBBLICAZIONE DI DOCUMENTAZIONE ACQUISITA
La presidente MATRISCIANO comunica che sono state acquisite alcune memorie, trasmesse nell’ambito dell’esame in sede consultiva della Proposta di “Piano nazionale di ripresa e resilienza” (Doc. XXVII, n 18) e che tale documentazione sarà resa disponibile per la pubblica consultazione sulla pagina web della Commissione.
Prende atto la Commissione.
La seduta termina alle ore 16,05.
PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE SUL DISEGNO DI LEGGE N. 986
L’11a Commissione permanente, esaminato il disegno di legge in titolo, recante l’autorizzazione alla ratifica e l’ordine di esecuzione riguardanti la Convenzione sulla salute e la sicurezza dei lavoratori, n. 155, fatta a Ginevra il 22 giugno 1981, il relativo Protocollo, fatto a Ginevra il 20 giugno 2002 e la Convenzione sul quadro promozionale per la salute e la sicurezza sul lavoro, n. 187, fatta a Ginevra il 15 giugno 2006;
considerato che la ratifica dei tre strumenti non comporta modifiche alla legislazione nazionale, che risulta essere già conforme a tutte le loro disposizioni;
esprime, per quanto di competenza, parere favorevole.