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Commissione Lavoro, previdenza sociale (Dai Resoconti Sommari)

redazione
Gennaio25/ 2023

25ª Seduta
Presidenza del Presidente
ZAFFINI

Intervengono, ai sensi dell’articolo 48 del Regolamento, in rappresentanza dell’INPS, il professor Pasquale Tridico, presidente, accompagnato dal dottor Gianfranco Santoro, direttore centrale studi e ricerche, e dal dottor Alessandro Romano, responsabile della segreteria del presidente, del vicepresidente e del consiglio di amministrazione e, in rappresentanza della COVIP, il professor Mario Padula, presidente, accompagnato dall’avvocato Francesca Balzani, commissaria, dalla professoressa Mariacristina Rossi, commissaria, e dalla dottoressa Lucia Anselmi, direttore generale

La seduta inizia alle ore 9.

SULLA PUBBLICITA’ DEI LAVORI

Il presidente ZAFFINI avverte che, ai sensi dell’articolo 33, comma 4, del Regolamento, è stata richiesta l’attivazione dell’impianto audiovisivo anche sul canale satellitare e sulla web-TV e che la Presidenza ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.

La pubblicità della seduta odierna verrà inoltre assicurata attraverso la resocontazione stenografica.

Poiché non vi sono osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il seguito dei lavori.

PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell’indagine conoscitiva sulle forme integrative di previdenza e di assistenza sanitaria nel quadro dell’efficacia complessiva dei sistemi di welfare e di tutela della salute. Audizione di rappresentanti di INPS e COVIP

Prosegue l’indagine conoscitiva, sospesa nella seduta del 19 gennaio scorso.

Dopo un intervento introduttivo del presidente ZAFFINI, ha la parola il professor TRIDICO.

Intervengono quindi il presidente ZAFFINI (FdI), il senatore MAGNI (Misto-AVS) e le senatrici FURLAN (PD-IDP), PIRRO (M5S) e MANCINI (FdI).

Segue la replica del professor TRIDICO.

Il PRESIDENTE conclude l’audizione dei rappresentanti dell’INPS.

Successivamente introduce l’audizione della rappresentanza della COVIP.

Ha la parola il professor PADULA.

Dopo un intervento del presidente ZAFFINI , il professor PADULA riprende la propria esposizione.

Il presidente ZAFFINI rinvia ad altra seduta il seguito dell’audizione della COVIP.

Il seguito dell’indagine conoscitiva è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 10,25.


24ª Seduta (pomeridiana)
Presidenza del Presidente
ZAFFINI

indi della Vice Presidente

CANTU’

Interviene il ministro per le disabilità Alessandra Locatelli.

La seduta inizia alle ore 14,15

SULLA PUBBLICITA’ DEI LAVORI

Il presidente ZAFFINI avverte che, ai sensi dell’articolo 33, comma 4, del Regolamento, è stata richiesta l’attivazione dell’impianto audiovisivo anche sul canale satellitare e sulla web-TV e che la Presidenza ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.

La pubblicità della seduta odierna verrà inoltre assicurata attraverso la resocontazione stenografica.

Poiché non vi sono osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il seguito dei lavori.

PROCEDURE INFORMATIVE

Comunicazioni del Ministro per le disabilità sulle linee programmatiche

Il presidente ZAFFINI introduce la procedura informativa in titolo.

Il ministro Alessandra LOCATELLI svolge un’ampia illustrazione delle linee programmatiche.

Seguono gli interventi del presidente ZAFFINI (FdI), delle senatrici MINASI (LSP-PSd’Az) e PIRRO (M5S), del senatore MAZZELLA (M5S), della senatrice CAMUSSO (PD-IDP), dei senatori RUSSO (FdI) e MAGNI (Misto-AVS), della senatrice SBROLLINI (Az-IV-RE), dei senatori GUIDI (Cd’I-NM (UDC-CI-NcI-IaC)-MAIE) e ZULLO (FdI), della senatrice ZAMBITO (PD-IDP) e del senatore BERRINO (FdI).

Il presidente ZAFFINI interviene in ordine all’organizzazione dei lavori.

Il ministro Alessandra LOCATELLI ha quindi nuovamente la parola per anticipare alcuni temi della replica.

Segue un breve intervento del presidente ZAFFINI.

Il seguito della procedura informativa è quindi rinviato.

IN SEDE CONSULTIVA

(455) Conversione in legge del decreto-legge 5 gennaio 2023, n. 2, recante misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale

(Parere alla 9a Commissione. Seguito dell’esame e rinvio)

Prosegue l’esame, sospeso nella seduta antimeridiana di oggi.

Il presidente ZAFFINI ricorda che nella seduta precedente sono stati presentati lo schema di parere del relatore Zullo e quello a prima firma del senatore Mazzella.

La senatrice CAMUSSO (PD-IDP) presenta uno schema di parere non ostativo con condizioni (pubblicato in allegato), osservando la necessità che la Commissione si esprima con la massima nettezza riguardo un tema delicatissimo, quale la sicurezza sul lavoro.

Considerate le circostanze, il presidente ZAFFINI propone di rinviare il seguito dell’esame alla prossima settimana, così da consentire una più approfondita valutazione delle proposte di parere presentate.

La Commissione conviene.

Il seguito dell’esame è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 16,10.

SCHEMA DI PARERE PROPOSTO DAI SENATORI Susanna Lina Giulia CAMUSSO, Annamaria FURLAN, Ylenia ZAMBITO E MAGNI

SUL DISEGNO DI LEGGE 455

La 10a Commissione,

esaminato, per le parti di competenza il decreto legge in oggetto recante misure relative agli impianti di interesse strategico nazionale e norme specifiche su procedure giudiziali relative ad imprese, segnatamente gli articoli da 5 a 8,

Premesso che,

l’articolo 5 reca un complesso sistema di modifiche al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 volte a restringere l’ambito di applicazioni delle sanzioni interdittive e del sequestro conservativo nel caso in cui tali misure impediscano la prosecuzione di attività di imprese ad interesse strategico nazionale, nello specifico la novella di cui al comma 1, lettera a) prevede che in luogo di una sanzione interdittiva il giudice possa determinare la prosecuzione dell’attività dell’ente con un commissario, nell’ipotesi in cui l’attività sia svolta in stabilimenti industriali di interesse strategico; inoltre alla successiva lettera b) si prevede che in ogni caso le sanzioni non possano essere applicate se pregiudicano l’attività di un’impresa di interesse strategico nazionale qualora quest’ultima abbia adottato modelli organizzativi diretti a realizzare il necessario bilanciamento tra le esigenze connesse alla prosecuzione dell’attività produttiva da una parte e quelle relative alla salvaguardia della salute e della sicurezza sul lavoro dall’altra;

l’articolo 6 introduce disposizioni in materia di sequestro di stabilimenti industriali prevedendo che qualora il sequestro abbia ad oggetto stabilimenti industriali o parti di essi dichiarati di interesse strategico nazionale , ovvero impianti o infrastrutture volti ad assicurare la continuità produttiva, il giudice dispone la prosecuzione dell’attività avvalendosi di un amministratore giudiziario ordinario o straordinario per quelle imprese già soggette a regime di amministrazione straordinaria;

l’articolo 7 prevede la non punibilità delle condotte volte a dare esecuzione a quei provvedimenti che autorizzano la prosecuzione dell’attività produttiva di uno stabilimento ritenuto di interesse strategico nazionale, mentre l’articolo 8 proroga, per tutta la durata del periodo di vigenza del Piano Ambientale, l’esclusione dalla responsabilità amministrativa della società ILVA S.p.A. e la non punibilità penale e amministrativa del Commissario straordinario con ciò sostanzialmente estendendo l’applicazione del cosiddetto scudo penale per ILVA Taranto;

Considerato che,

le norme in esame presentano numerose criticità sia sotto il profilo della formulazione, risultante generica e ambigua sia sotto il profilo della coerenza sistematica con l’ordinamento vigente, dal momento che sembrerebbero voler reintrodurre un sistema di esimenti già molteplici volte considerato illegittimo anche da alcune sentenze della Corte Costituzionale; nello specifico, l’articolo 5 contiene una serie di novelle normative che appaiono controverse, contraddittorie e potenzialmente lesive in relazione ai profili di tutela della salute pubblica e della sicurezza dei lavoratori dal momento che esclude l’applicazione delle sanzioni interdittive nel caso di stabilimenti di interesse strategico nazionale sulla base di una condizione presuntiva ovvero la scelta di un modello organizzativo idoneo a prevenire la possibile violazione delle norme sulla salute e la sicurezza dei lavoratori; così facendo la norma rischia di creare una precondizione in base alla quale se il modello organizzativo scelto risulta essere idoneo per definizione, verrebbero a decadere sistematicamente tutte le forme di responsabilità per la lesione della disciplina che tutela la salute e la sicurezza dei lavoratori; tale interpretazione è suffragata dal dettato del successivo articolo 6, che fa sistema con il precedente, prevedendo, sulla base di una logica di bilanciamento tra i valori giuridici della sicurezza e della salute dei lavoratori e l’interesse nazionale alla prosecuzione dell’attività dell’impresa oggetto del sequestro, che, al di fuori dei casi di pericolo concreto non evitabili con alcuna prescrizione, il giudice dispone il dissequestro e la prosecuzione dell’attività se sono state adottate misure con cui si è ritenuto realizzabile il bilanciamento degli interessi; la norma de qua appare ambigua e pericolosa poiché non precisa a chi spetti la competenza di accertare il rispetto delle condizioni di bilanciamento;

l’articolo 7 ripropone una norma, quella relativa all’articolo 2 del decreto-legge n. 1 del 2015 riguardante l’ILVA di Taranto, avente ad oggetto l’introduzione di uno scudo penale , sancendo una sorta di presunzione assoluta di diligenza – quindi di non punibilità- delle condotte che autorizzano l’attività produttiva, con ciò eludendo le pronunce della Corte costituzionale e della Corte Europea dei diritti dell’uomo; a tale proposito giova rammentare che la Consulta, nelle ordinanze n. 58 del 2018 e 230 del 2019 ha ritenuto che non possa essere oggetto di bilanciamento l’attività industriale da una parte e la sicurezza dell’ambiente e della salute dei lavoratori dall’altra, ciò in quanto il combinato disposto dell’articolo 2 e dell’articolo 32 della Costituzione limitano la libertà d’impresa e di scelta imprenditoriale, dal momento che il diritto alla salute , alla sicurezza ed alla dignità umana sul luogo di lavoro non può essere oggetto di un ragionevole bilanciamento con altri diritti, inoltre essa ha precisato che: “le norme poste in essere in attuazione del piano ambientale costituiscono adempimento delle migliori regole preventive per la sola materia ambientale e non anche di quelle concernenti la tutela della salute e dell’incolumità pubblica e di sicurezza sul lavoro”; (cfr. CORTE COST., ord. N. 230/19) pertanto la normativa inerente la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro va esclusa dalla disciplina della non punibilità delle condotte che autorizzano l’attività produttiva;

esprime parere di nulla osta a condizione che:

sia esplicitato nel Capo II del provvedimento in esame, nel combinato disposto degli articoli 5, 6 e 7, e in particolare nella formulazione dell’articolo 7, l’esclusione dal regime di non punibilità delle condotte lesive della normativa in materia di sicurezza e salute dei lavoratori;

sia valutata la congruità e la coerenza degli articoli in oggetto con altri provvedimenti aventi lo stesso oggetto, nello specifico con le norme di cui all’articolo 1 del decreto-legge 5 dicembre 2022, n. 187, recante misure urgenti a tutela dell’interesse nazionale nei settori produttivi strategici, attualmente in corso di esame in seconda lettura alla Camera dei Deputati.

23ª Seduta (antimeridiana)
Presidenza del Presidente
ZAFFINI

La seduta inizia alle ore 9,15.

IN SEDE CONSULTIVA

(462) Conversione in legge del decreto-legge 11 gennaio 2023, n. 3, recante interventi urgenti in materia di ricostruzione a seguito di eventi calamitosi e di protezione civile

(Parere alla 8a Commissione. Seguito e conclusione dell’esame. Parere favorevole)

Prosegue l’esame, sospeso nella seduta di ieri.

Nessuno chiedendo la parola in discussione generale, la relatrice LEONARDI (FdI) invita a esprimere parere favorevole, richiamando l’importanza delle disposizioni contenute nel provvedimento.

Previa verifica della presenza del prescritto numero legale, la proposta di parere è quindi posta in votazione, risultando approvata a maggioranza.

(455) Conversione in legge del decreto-legge 5 gennaio 2023, n. 2, recante misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale

(Parere alla 9a Commissione. Seguito dell’esame e rinvio)

Prosegue l’esame, sospeso nella seduta di ieri.

Il relatore ZULLO (FdI) dà conto di uno schema di parere favorevole con raccomandazione (pubblicato in allegato), redatto tenendo conto in particolare delle considerazioni espresse in discussione generale dalla senatrice Camusso.

Il senatore MAZZELLA (M5S) giudica insoddisfacente il testo presentato dal relatore. Presenta quindi, in quanto primo firmatario, uno schema di parere contrario (pubblicato in allegato).

Il senatore BERRINO (FdI) considera lo schema di parere presentato dal relatore adeguato al tenore delle preoccupazioni espresse dalla senatrice Camusso, riguardo l’esigenza di garantire la priorità della sicurezza sul lavoro nel contesto della disciplina sulla non punibilità dei responsabili degli impianti di interesse strategico.

Il presidente ZAFFINI ritiene possibile rinviare la votazione alla successiva seduta.

La Commissione conviene.

Il seguito dell’esame è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 9,25.

SCHEMA DI PARERE PROPOSTO DAL RELATORE SUL DISEGNO DI LEGGE N. 455

La 10a Commissione permanente,

esaminato il decreto-legge in titolo,

esprime, per quanto di competenza, parere favorevole,

raccomandando, nell’esecuzione dei provvedimenti che autorizzano la prosecuzione dell’attività di uno stabilimento industriale o parte di esso dichiarato di interesse strategico nazionale, la rigorosa osservanza delle norme vigenti in materia di igiene e sicurezza del lavoro.

SCHEMA DI PARERE PROPOSTO DAI SENATORI MAZZELLA, Barbara GUIDOLIN ED Elisa PIRRO SUL DISEGNO DI LEGGE N. 455

La 10a Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale,

in sede di esame del disegno di legge “Conversione in legge del decreto-legge 5 gennaio 2023, n. 2, recante misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale ” (A.S. 455),

premesso che:

il disegno di legge è finalizzato a salvaguardare determinati contesti industriali che, anche a causa del caro-energia, si trovano in situazione di carenza di liquidità. In particolare, con il presente decreto vengono dettate nuove disposizioni relative al rafforzamento patrimoniale della gestione degli impianti del settore siderurgico e in materia penale relative agli stabilimenti di interesse strategico nazionale;

in particolare, gli articoli che mostrano profili di competenza sono gli articoli 1, 5, 6, 7, e 8;

l’articolo 1 interviene in materia di rafforzamento patrimoniale modificando l’articolo 1 del decreto-legge n. 142 del 2019 recante misure urgenti per il sostegno del sistema creditizio del Mezzogiorno e per la realizzazione di una banca di investimento. In particolare, con una modifica al comma 1-ter, che già prevede l’autorizzazione ad Invitalia per la sottoscrizione di apporti di capitale e l’erogazione di finanziamenti in conto soci per un massimo di 705 milioni di euro finalizzati ad assicurare la continuità del funzionamento produttivo dell’impianto siderurgico di Taranto della Società ILVA S.p.A., viene specificato che i predetti finanziamenti debbano essere erogati secondo logiche, criteri e condizioni di mercato, da convertire in aumento di capitale sociale;

Invitalia, su incarico del Governo italiano, ha sottoscritto, con i contributi in conto capitale assegnati dal MEF, azioni ordinarie per un importo di 400 milioni di euro e, a seguito dell’adesione all’aumento di capitale, ha acquisito il 50 per cento dei diritti di voto di AM InvestCo Italy che ha assunto la denominazione “Acciaierie d’Italia Holding S.p.A”;

l’articolo 5 prevede molteplici interventi modificativi al decreto legislativo n. 231 del 2001 in relazione alle sanzioni dipendenti dal reato presupposto applicate in via amministrativa, relativamente ad un fatto commesso nell’interesse o a vantaggio dell’ente dichiarato di interesse strategico nazionale;

l’articolo 6, novellando le disposizioni attuative del codice di procedura penale, prevede delle modifiche all’articolo 104-bis in materia di sequestro preventivo eseguito nei confronti di stabilimenti industriali dichiarati di interesse strategico nazionale;

l’articolo 7 prevede una esimente (cosiddetto scudo penale) nei confronti dei soggetti che agiscono al fine di dare esecuzione a provvedimenti che autorizzano la prosecuzione dell’attività produttiva di uno stabilimento industriale dichiarato di interesse strategico nazionale;

valutato in linea generale che:

il mondo del lavoro e delle istituzioni, all’unisono, hanno inviato al Governo un messaggio forte e chiaro, ovvero di non erogare nessun ulteriore prestito pubblico in qualunque forma ad ArcelorMittal, attualmente ancora socio di maggioranza della nuova holding e che si è dimostrato totalmente inaffidabile ed inadempiente, senza un preventivo riequilibrio della governance. E’ stata, infatti, prorogata al 2024 l’attuazione dell’accordo che prevedeva il passaggio dell’azionista pubblico al 60 per cento del capitale di Acciaierie d’Italia. Il decreto-legge in esame confermando la volontà di provvedere all’aumento di capitale senza alcun vincolo a tutela dei lavoratori interessati e ripristinando vergognosamente lo scudo penale ai gestori degli impianti, di fatto va in un’altra direzione;

dalla lettura in combinato disposto delle sentenze della Corte Costituzionale nn. 85/2013 e 58/2018 emerge la necessità che gli interventi nella materia de quo siano caratterizzati da un bilanciamento tra i differenti diritti fondamentali tutelati dalla Costituzione, in particolare la salute (articolo 32 Costituzione), l’ambiente (articolo 9 Costituzione), il lavoro (articolo 4 Costituzione) e l’attività economica privata (articolo 41 Costituzione);

se da un lato, come anche indicato nella relazione illustrativa del provvedimento, rappresenti il vero che i diritti fondamentali tutelati dalla Costituzione si trovino in rapporto di integrazione reciproca e che non sia possibile individuare uno di essi che abbia la prevalenza assoluta sugli altri (cosiddetto diritto tiranno), dall’altro, vi è da segnalare che la Costituzione italiana richiede un continuo e vicendevole bilanciamento tra princìpi e diritti fondamentali, senza pretese di assolutezza per nessuno di essi. Infatti, la qualificazione come «primari» dei valori dell’ambiente e della salute significa pertanto che gli stessi non possono essere sacrificati ad altri interessi, ancorché costituzionalmente tutelati, non già che gli stessi siano posti alla sommità di un ordine gerarchico assoluto;

non vi può essere, infatti, un annientamento del diritto alla salute e ad un ambiente salubre, a favore delle ragioni della produzione economica, infatti, «nessuna esigenza, per quanto costituzionalmente fondata, potrebbe giustificare la totale compromissione della salute e dell’ambiente»;

considerato che:

sarebbe, invece, opportuno – anche alla luce delle storiche trattative poste alla base del tavolo che ha coinvolto da anni i lavoratori del settore – che i 680 milioni di euro previsti dal governo attraverso il nuovo decreto, come nuovo prestito ponte ad Acciaierie d’Italia, non vengano gestiti dall’azienda Arcelor Mittal che negli anni si è dimostrata incapace di rispettare gli accordi e garantire il futuro occupazionale;

non sussistono garanzie sull’indispensabile risalita produttiva, sul rientro dei lavoratori dalla cassa integrazione e sulla sostenibilità degli impianti;

nel 2018 era stato sottoscritto un accordo, l’unico condiviso anche dalle parti sociali, che prevedeva garanzie per i 10.700 assunti per i quali non si sarebbe dovuta attivare la procedura per la cassa integrazione a fronte di migliaia di esuberi. Contrariamente a quanto stabilito, già pochi mesi dopo l’accordo è stata attivata la cassa integrazione confermando i termini dell’accordo esclusivamente per l’esubero di migliaia di lavoratori;

sarebbe opportuno intervenire sull’articolo 5, il quale, alla lettera b), prevede un’ulteriore ipotesi di inapplicabilità delle sanzioni interdittive per gli stabilimenti industriali dichiarati di interesse strategico nazionale, meccanismo derogatorio rispetto a quello attualmente vigente come previsto all’articolo 17 del decreto legislativo n. 231 del 2001, laddove le condizioni, affinché possa essere esclusa l’applicabilità delle sanzioni interdittive, debbano necessariamente concorrere. Inoltre il citato articolo già prevede, quale uno dei criteri, che l’ente abbia eliminato le carenze organizzative che hanno determinato il reato mediante l’adozione e l’attuazione di modelli organizzativi idonei a prevenire i reati della stessa specie di quello verificatosi. Un’ulteriore criticità della fattispecie in oggetto è rappresentata dalla presunzione di idoneità del modello organizzativo utilizzato in rapporto al citato bilanciamento tra la continuità dell’attività produttiva e la salvaguardia dell’occupazione, da un lato, e quelle connesse alla tutela della sicurezza sul lavoro, della salute, dell’ambiente e degli altri eventuali beni giuridici lesi dagli illeciti commessi, dall’altro;

per quanto attiene l’articolo 6, stando a quanto previsto dalla relazione illustrativa, la norma introduce una disposizione processuale volta a valorizzare non soltanto la posizione dell’indagato bensì anche l’interesse dello Stato alla continuità dell’attività tramite l’allargamento della legittimazione processuale anche alla Presidenza del Consiglio dei ministri, al Ministero dell’ambiente e al Ministero delle imprese e del made in Italy. In relazione a ciò, la norma pone, in capo al giudice, degli obblighi di trasmissione del provvedimento di sequestro – entro 48 ore – ai soggetti legittimati all’appello. Tale estensione di quest’ultimi esorbita l’ambito di applicazione dell’articolo 322-bis, il quale prevede che possano proporre appello il PM, l’imputato, la persona alla quale le cose sono state sequestrate e quella a cui andrebbero restituite. In più si prevede una modifica relativa al foro competente che viene spostato dal tribunale del capoluogo della provincia nella quale ha sede l’ufficio che ha emesso il provvedimento, al tribunale di Roma. Da ultimo, secondo la normativa vigente, l’appello non ha efficacia sospensiva;

per quanto riguarda l’articolo 7, l’esimente nei confronti dei soggetti che agiscono al fine di dare esecuzione a provvedimenti che autorizzano la prosecuzione dell’attività produttiva di uno stabilimento industriale dichiarato di interesse strategico nazionale, appare ambigua nell’indicazione dell’ambito sia soggettivo che oggettivo di applicazione del cosiddetto scudo. Infatti, rispetto a quanto previsto dal presente intervento, nel decreto-legge n. 1 del 2015 si specificava l’esclusione della responsabilità penale e amministrativa a soggetti ben definiti, quali il commissario straordinario, l’affittuario o l’acquirente; inoltre la mancata definizione delle condotte rispetto alle quali sia esclusa la responsabilità penale fa intendere che l’esimente possa essere applicata anche a circostanze ulteriori rispetto alla macro materia ambientale, quali ad esempio ricadute sulla salute pubblica;

esprime parere contrario.

22ª Seduta
Presidenza del Presidente
ZAFFINI

La seduta inizia alle ore 14,45.

IN SEDE CONSULTIVA

(473) Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 3 dicembre 2022, n. 186, recante interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi eccezionali verificatisi nel territorio dell’isola di Ischia a partire dal 26 novembre 2022, approvato dalla Camera dei deputati

(Parere alla 8a Commissione. Esame. Parere favorevole)

Il relatore SILVESTRO (FI-BP-PPE) illustra i profili di competenza del decreto-legge in esame, a partire dall’articolo 1, il quale stabilisce, in favore dei soggetti che al 26 novembre 2022 avevano la residenza ovvero la sede legale o la sede operativa nel territorio dei comuni di Casamicciola Terme e di Lacco Ameno, una sospensione dei termini dei versamenti tributari e contributivi.

Il successivo articolo 5-bis autorizza l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino meridionale a reclutare,con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, mediante l’indizione di concorsi pubblici o attraverso le procedure speciali di immissione nei ruoli, fino a 8 unità di personale con qualifica di dirigente di seconda fascia e fino a 82 unità di personale non dirigenziale.

L’articolo 5-septies è volto a consentire al Commissario straordinario per gli interventi nei territori interessati dagli eventi sismici del 21 agosto 2017 di ottenere, in base agli istituti del comando, del distacco, del fuori ruolo o analoghi, fino a 5 unità di personale non dirigenziale, 2 unità di personale dirigenziale di livello non generale e 2 esperti.

Formula infine una proposta di parere favorevole.

La senatrice FURLAN (PD-IDP) considera condivisibili le misure mirate a dare il necessario sostegno a famiglie e imprese colpite dagli eventi calamitosi. Sarebbero tuttavia auspicabili interventi di carattere organico volti alla prevenzione delle situazioni di emergenza, del tutto assenti dal provvedimento.

Preannuncia pertanto il voto di astensione del proprio Gruppo.

Il senatore MAZZELLA (M5S) motiva l’orientamento al voto di astensione del proprio gruppo facendo riferimento alla mancanza di misure idonee alla riduzione del rischio connesso al dissesto idrogeologico, pur risultando positive le previsioni di ristoro immediato.

La senatrice SBROLLINI (Az-IV-RE) ritiene che in considerazione della particolare fragilità del territorio oggetto del provvedimento in esame sarebbe auspicabile predisporre misure realmente idonee alla prevenzione e non meramente destinate a fronteggiare l’emergenza. Annuncia quindi il voto di astensione.

Verificata la presenza del numero legale per deliberare, la proposta di parere formulata dal relatore è infine posta in votazione.

La Commissione approva a maggioranza.

(455) Conversione in legge del decreto-legge 5 gennaio 2023, n. 2, recante misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale

(Parere alla 9a Commissione. Seguito dell’esame e rinvio)

Prosegue l’esame, sospeso nella seduta pomeridiana del 18 gennaio.

Intervenendo in discussione generale, la senatrice CAMUSSO (PD-IDP) auspica un chiarimento sulla natura del decreto-legge in esame, che somma disposizioni di portata generale ad altre mirate al caso specifico dell’ILVA di Taranto. Preannuncia inoltre l’intenzione del proprio Gruppo di presentare specifici emendamenti riguardanti la scomposizione degli impianti dello stabilimento ILVA e la continuità dell’attività produttiva.

Particolari perplessità desta in particolare la previsione relativa alla non punibilità degli amministratori anche a fronte di rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, anche alla luce della giurisprudenza costituzionale in materia, basata sul principio del diritto alla salute. Nel caso la proposta di parere che sarà sottoposta alla Commissione risultasse non soddisfacente con riferimento a tale questione, si porranno le condizioni per la presentazione di una proposta alternativa.

Il senatore MAZZELLA (M5S) si sofferma sul necessario riequilibrio negli assetti di controllo dello stabilimento di Taranto a fronte dell’intervento finanziario pubblico. Giudica inoltre particolarmente rischiosa la previsione in merito alla non punibilità a fronte di condotte pericolose per l’ambiente e la salute pubblica.

Il relatore ZULLO (FdI) considera i rilievi espressi dalla senatrice Camusso meritevoli di specifici approfondimenti. In particolare, rileva l’osservanza delle prescrizioni dell’autorità giudiziaria da parte degli amministratori quale condizione per la non punibilità. Apprezzabile è inoltre la strategia adottata dal Governo, volta a finalizzare l’intervento finanziario pubblico all’acquisizione della maggioranza del capitale sociale.

Si riserva conclusivamente di valutare quanto è emerso dal dibattito ai fini della predisposizione della proposta di parere.

Il seguito dell’esame è quindi rinviato.

(462) Conversione in legge del decreto-legge 11 gennaio 2023, n. 3, recante interventi urgenti in materia di ricostruzione a seguito di eventi calamitosi e di protezione civile

(Parere alla 8a Commissione. Seguito dell’esame e rinvio)

Constatato che non ci sono richieste di intervento in discussione generale, il PRESIDENTE dispone il rinvio del seguito dell’esame.

Il seguito dell’esame è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 15,15.

3ª Seduta
Presidenza del Presidente della 10ª Commissione
ZAFFINI

Interviene il ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Maria Roccella.

La seduta inizia alle ore 13,10.

SULLA PUBBLICITA’ DEI LAVORI

Il presidente ZAFFINI avverte che, ai sensi dell’articolo 33, comma 4, del Regolamento, è stata richiesta l’attivazione dell’impianto audiovisivo anche sul canale satellitare e sulla web-TV e che la Presidenza ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.

La pubblicità della seduta odierna verrà inoltre assicurata attraverso la resocontazione stenografica.

Poiché non vi sono osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il seguito dei lavori.

PROCEDURE INFORMATIVE

Comunicazioni del Ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità sulle linee programmatiche

Il presidente ZAFFINI introduce la procedura informativa in titolo.

Il ministro Eugenia Maria ROCCELLA svolge un’ampia illustrazione delle linee programmatiche.

Il presidente ZAFFINI ringrazia il Ministro per la sua esposizione.

Hanno successivamente la parola per porre quesiti i senatori BERRINO (FdI) e ZULLO (FdI), la senatrice LEONARDI (FdI), i senatori SATTA (FdI) e MAGNI (Misto-AVS), le senatrici D’ELIA (PD-IDP), CAMUSSO (PD-IDP), PIRRO (M5S) e MAIORINO (M5S), i senatori DELLA PORTA (FdI) e PARRINI (PD-IDP) e le senatrici FURLAN (PD-IDP) e ZAMBITO (PD-IDP).

Dopo un breve intervento del ministro Eugenia Maria ROCCELLA, il presidente ZAFFINI rinvia infine il seguito delle comunicazioni del Ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità.

La seduta termina alle ore 14,15.

redazione