SEDE REFERENTE
Giovedì 4 luglio 2013. — Presidenza del vicepresidente Walter RIZZETTO. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Carlo Dell’Aringa.
La seduta comincia alle 14.20.
Modifica alla normativa in materia di requisiti di accesso al trattamento pensionistico per il personale della scuola.
C. 249 Ghizzoni e C. 1186 Marzana.
(Seguito dell’esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta di ieri.
Walter RIZZETTO, presidente, comunica che il relatore, facendo seguito a quanto preannunciato nella seduta di ieri, ha elaborato una proposta di testo unificato dei progetti di legge in titolo, di cui prospetta l’adozione come testo base per il seguito dell’esame in sede referente.
Il sottosegretario Carlo DELL’ARINGA intende rappresentare anzitutto alla Commissione che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali si è prontamente attivato per promuovere un confronto a livello tecnico tra le strutture competenti dei diversi dicasteri coinvolti, in modo da giungere alla definizione univoca della platea dei potenziali beneficiari dell’intervento normativo di cui alla proposta di testo unificato in esame. Segnala, in particolare, che occorre comprendere con chiarezza quali siano i motivi della significativa differenza esistente tra il dato dell’INPS, che indica in circa 9.000 dipendenti il numero di beneficiari delle disposizioni, e quello del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, che invece si attesta su circa 3.500 unità. Nel precisare che anche i dati del MIUR si basano su una stima e non – come sembrava in un primo momento – su elementi numerici censiti dal Ministero medesimo, fa presente che nei giorni scorsi e, in particolare, nella mattina di oggi, vi sono stati incontri informali tra uffici del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, del Ministero dell’economia e delle finanze e dell’INPS, diretti a confrontare i diversi sistemi di stima adottati dagli organismi competenti. Al riguardo, informa che il MIUR sta ragionando su stime che fanno riferimento a un sistema di calcolo statistico, basato su serie storiche verificatesi in coincidenza con i picchi di uscita dal servizio registrati nell’imminenza di grandi riforme previdenziali, utile a immaginare quanti dipendenti, che ne abbiano potenzialmente diritto, vorranno esercitare davvero tale diritto. Al contrario, fa notare che l’INPS basa i propri calcoli su un meccanismo statistico-attuariale fondato su diversi livelli di approfondimento, incluso il calcolo dei riscatti e dei periodi contributivi esterni o precedenti alla vita scolastica del personale interessato (che il MIUR non è in grado di censire), che dovrebbero consentire di definire in modo piuttosto credibile la platea degli effettivi beneficiari delle norme in esame.
Osserva, dunque, come sia plausibile che nei prossimi giorni i tecnici del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca tengano conto dei rilievi formulati dai responsabili dell’INPS e analizzino ulteriormente le diverse questioni in gioco, auspicando che ciò possa portare all’elaborazione di un documento di analisi di maggiore dettaglio. Al contempo, segnala che lo stesso Ministero dell’economia e delle finanze non ha ad oggi avanzato possibili stime sugli oneri finanziari, riservandosi di valutare i numeri acquisiti dall’INPS, che è l’organismo competente a fornire i dati ufficiali in materia previdenziale: in proposito ricorda, peraltro, che la Ragioneria generale dello Stato non potrà che calcolare la platea sulla base dei dati forniti e non di mere stime statistiche.
Invita, pertanto, la Commissione a valutare con attenzione le diverse questioni segnalate, dichiarandosi disponibile ad aprire, anche subito, un confronto informale di natura tecnica con la collaborazione dei competenti uffici del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, presenti oggi nella sede della Camera, proprio al fine di fornire ai componenti della Commissione stessa ogni possibile chiarimento.
Walter RIZZETTO, presidente, preso atto della disponibilità testé manifestata dal rappresentante del Governo a svolgere immediatamente un confronto informale di natura tecnica con i competenti uffici del suo dicastero, propone, se non vi sono obiezioni, di sospendere brevemente la seduta, in modo da aprire il predetto confronto tecnico.
La Commissione conviene.
Walter RIZZETTO, presidente, sospende, quindi, la seduta.
La seduta, sospesa alle 14.35, è ripresa alle 14.45.
Walter RIZZETTO, presidente, rivolge un ringraziamento al rappresentante del Governo per avere assicurato, durante la sospensione della seduta, lo svolgimento di un confronto informale con gli uffici tecnici del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Massimiliano FEDRIGA (LNA), alla luce del confronto tecnico appena svoltosi, ritiene che non si possa che prendere atto degli elementi di novità esposti dal rappresentante del Governo e dagli stessi uffici del suo dicastero, che ritiene confermino, anche sotto un profilo di carattere normativo, quanto da lui sostenuto nella seduta di ieri, circa la sostanziale creazione di possibili disparità, tra i lavoratori della scuola e gli altri lavoratori esodati, in ordine alla maturazione dei requisiti previdenziali, che di fatto verrebbero spostati in avanti di un intero anno soltanto per il personale scolastico, per effetto del rinvio alle 449 del 1997. disposizioni di cui all’articolo 59, comma 9, della legge n.
Considerato, tuttavia, che ogni modifica alla «riforma Fornero» è comunque da valutarsi, a suo giudizio, in termini estremamente positivi, auspica un iter accelerato per il provvedimento in esame, invitando la Commissione a non indugiare sui profili di copertura finanziaria e ad adottare subito come testo base la proposta di testo unificato formulata dal relatore, in modo che essa sia trasmessa oggi stesso alle Commissioni competenti in sede consultiva, per l’espressione del prescritto parere.
Manuela GHIZZONI (PD) prende atto con un certo stupore che il Governo sembra orientato a stimare una platea di potenziali beneficiari ben più ampia rispetto a quella – a questo punto da ritenere molto prudenziale – a suo tempo individuata dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Al riguardo, infatti, giudica verosimile che una certa differenza di valutazione possa essere dipesa dall’applicazione di diversi metodi di calcolo, di tipo statistico o anagrafico, da parte dei diversi organismi competenti, ma si dichiara anche sorpresa che il MIUR possa avere ignorato nelle proprie stime, tra l’altro, le attività coperte da contribuzione svolte dal personale scolastico prima dell’entrata in ruolo. Si chiede, inoltre, come sia stato possibile che, nei calcoli sinora effettuati, non si sia tenuto conto che, in 449 del 1997 (richiamato base all’applicazione dell’articolo 59 della legge n. anche nelle proposte normative presentate nella scorsa legislatura), il termine da considerare ai fini dell’allungamento del periodo per la maturazione del requisito anagrafico sia di 12 mesi – non fermandosi la maturazione dei requisiti al 31 agosto di ogni anno, ma estendendosi al 31 dicembre, con un meccanismo in cui i primi otto mesi vanno a vantaggio dell’amministrazione pubblica, mentre i successivi quattro mesi vanno a premiare i lavoratori coinvolti – a fronte di una disciplina normativa che da sempre riconosce e qualifica la specificità del personale della scuola.
Ritiene, in ogni caso, che la Commissione si trovi ora a dover sciogliere un nodo politico, riguardante la sorte dei tanti lavoratori interessati, che ritiene non possano essere lasciati soli nella loro battaglia, tesa al riconoscimento dei propri diritti e che, comunque, già li vede – e li vedrà in futuro – vincitori nelle sedi giudiziarie. Giudica necessario, quindi, che il Parlamento intervenga in materia, anche per prevenire un lungo contenzioso giuslavoristico che, sulla base degli esiti dei giudizi sui ricorsi già presentati, sta dando pienamente ragione ai lavoratori.
Antonella INCERTI (PD), relatore, nel ringraziare il rappresentante del Governo per i chiarimenti forniti, prende atto, seppure a malincuore, della necessità di rivalutare taluni aspetti del testo, anche sotto il profilo normativo, alla luce dell’individuazione da parte dell’Esecutivo di una platea di potenziali beneficiari molto ampia, rispetto alla quale occorre ipotizzare una diversa copertura finanziaria. Propone, pertanto, di aggiornare i lavori della Commissione alla prossima settimana, invitando i gruppi a un confronto serio e aperto che conduca, presumibilmente per la giornata di martedì 9 luglio, alla predisposizione di una nuova proposta di testo unificato da adottare come testo base e trasmettere rapidamente, se possibile, alle Commissioni competenti in sede consultiva.
Maria MARZANA (M5S) fa presente che i provvedimenti in esame intendono rimediare a taluni errori tecnici della «riforma Fornero», salvaguardando la specificità dei lavoratori della scuola, per i quali, in considerazione delle particolari modalità con cui è organizzata l’attività didattica, si chiede una diversa impostazione nella disciplina normativa dell’accesso alla pensione. Ricordato che la stessa Ministra Carrozza si è mostrata disponibile ad una soluzione della questione, individuando – da ultimo anche nell’audizione svolta di fronte alle competenti Commissioni riunite di Camera e Senato – in 3 mila unità la platea dei potenziali beneficiari e stimando in 103 milioni di euro gli oneri recati da tale forma di intervento, giudica paradossale che, nonostante di questa esigenza si discuta da anni, non vi sia chiarezza sui dati e che altri dicasteri dispongano addirittura di informazioni diverse, che richiamerebbero un impegno di spesa maggiore. Valutando indifferibile l’esigenza di fornire quanto prima una risposta seria al personale della scuola, giudica apprezzabile il clima di convergenza registratosi nell’odierna seduta, che auspica possa portare alla sollecita approvazione di un provvedimento atteso dai lavoratori coinvolti.
Annalisa PANNARALE (SEL), pur apprezzando lo sforzo del Governo di andare incontro alle esigenze prospettate dalla Commissione, constata con amarezza come si sia di fronte all’ennesimo «rimpallo» di responsabilità tra dicasteri e istituti previdenziali nella definizione della platea dei beneficiari delle misure proposte, che determina uno spiacevole «effetto spiazzamento» nell’individuazione delle relative coperture finanziarie, suscettibile di mettere a repentaglio il buon esito dell’iter di esame del testo. Nel giudicare urgente un intervento sulla materia, al fine di salvaguardare i lavoratori della scuola e garantire loro un accesso alla pensione secondo le norme previgenti rispetto alla «riforma Fornero», a garanzia della loro specificità, si dichiara disponibile ad accogliere la proposta del relatore, tesa a promuovere un confronto tra i gruppi nella direzione di una rimodulazione della parte del testo relativa alla copertura finanziaria, che possa condurre all’adozione di un testo base condiviso, già a partire dalla prossima seduta.
Elena CENTEMERO (PdL) fa presente che il suo gruppo, facendo seguito anche a strumenti di sindacato ispettivo da tempo presentati e discussi in Assemblea, ritiene necessario intervenire quanto prima sulla materia, al fine di salvaguardare la specificità del comparto scuola, non equiparabile ad altri comparti e per il quale si impone l’applicazione di una disciplina previdenziale adeguata alle particolari scadenze organizzative dell’anno scolastico. Auspica, pertanto, che – pur a fronte dell’esigenza di chiarimenti sui profili di carattere finanziario – si possa addivenire a una soluzione immediata in favore del personale in questione.
Walter RIZZETTO (M5S), presidente, alla luce del dibattito svolto, prende atto che si registra una larga convergenza dei gruppi sull’ipotesi, avanzata dal relatore, di differire alla prossima settimana il seguito del confronto sulla proposta di testo unificato oggi presentata.
Rinvia, quindi, il seguito dell’esame ad altra seduta.
Modifiche alla disciplina dei requisiti per la fruizione delle deroghe riguardanti l’accesso al trattamento pensionistico.
C. 224 Fedriga, C. 387 Murer, C. 727 Damiano, C. 946 Polverini, C. 1014 Fedriga.
(Seguito dell’esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame dei provvedimenti in titolo, rinviato nella seduta del 20 giugno 2013.
Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che nella riunione di ieri dell’ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si è convenuto di prevedere che l’esame dei provvedimenti in titolo prosegua nella seduta odierna e nella prossima settimana, per il seguito del dibattito di carattere generale, anche in attesa della definitiva assegnazione degli ulteriori progetti di legge, dei quali diversi gruppi hanno già prospettato la richiesta di abbinamento.
Preso atto, tuttavia, che non vi sono richieste di intervento per la giornata odierna, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
Disposizioni per consentire la libertà di scelta nell’accesso dei lavoratori al trattamento pensionistico. C. 857 Damiano.
(Seguito dell’esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento in titolo rinviato nella seduta del 20 giugno 2013.
Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che nella riunione di ieri dell’ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si è convenuto di prevedere che il seguito del dibattito di carattere generale sul provvedimento in esame abbia luogo nella corrente seduta e nella prossima settimana, avendo, peraltro, taluni gruppi preannunciato la presentazione di ulteriori progetti di legge sull’argomento, da abbinare alla proposta di legge in titolo.
Marialuisa GNECCHI (PD), in risposta a talune considerazioni svolte nelle giornate di ieri e di oggi dal deputato Fedriga, fa presente che il proposito del suo gruppo è stato sempre quello di garantire un’adeguata tutela a tutti i lavoratori esodati, a prescindere dai comparti in cui essi operano, come testimonia l’impegno profuso sulla materia anche nella passata legislatura da tutti i gruppi. Osserva, inoltre, che è del tutto immutata la convinzione di procedere con solerzia anche sul profilo della flessibilità nell’accesso al trattamento pensionistico, al fine di riparare ai danni generati dalla «manovra Fornero», tenendo conto che la situazione dei lavoratori coinvolti appare sempre più drammatica e difficile. Rilevato, peraltro, che proprio nella giornata odierna vi è stata una manifestazione davanti a Montecitorio organizzata dai comitati dei soggetti interessati, che hanno chiesto un incontro con il Presidente della Camera al fine di manifestare il proprio profondo senso di disagio per la loro vicenda personale, prospetta l’opportunità di verificare se tale incontro si sia poi svolto e quali esiti esso abbia avuto. Ribadito che la risoluzione della problematica di tutti i lavoratori penalizzati dalla «riforma Fornero» rappresenta una priorità per la Commissione, fa notare che il nodo della vicenda non è tanto politico – registrandosi in materia un consenso unanime dei gruppi – quanto finanziario, a fronte di risorse economiche che, come è testimoniato da quanto accaduto nella passata legislatura, appaiono di difficile reperimento.
Walter RIZZETTO, presidente, fa presente al deputato Gnecchi che si farà carico di riferire al presidente Damiano l’esigenza testé prospettata, con riferimento all’opportunità di approfondire gli esiti della manifestazione svolta nella giornata odierna dai lavoratori penalizzati dalla recente riforma previdenziale.
Titti DI SALVO (SEL), fatto presente che l’impegno di tutti i gruppi è quello di rimediare ad un grave errore commesso in materia pensionistica dal precedente Governo, osserva che su tale argomento il suo gruppo sta lavorando all’elaborazione di una propria proposta normativa, finalizzata a prospettare una riforma complessiva del sistema previdenziale, di cui auspica il sollecito abbinamento al progetto di legge in esame, una volta che essa sarà assegnata alla Commissione. Ritiene, in ogni caso, che la problematica in questione trascenda il caso specifico dei lavoratori esodati da salvaguardare di volta in volta, poiché attiene a questioni più strutturali, connesse alle esigenze di una riforma più ampia e organica dell’intera «manovra Fornero», i cui effetti rischiano di dar luogo, a suo avviso, a una vera e propria «fabbrica di esodati», capace di generare danni permanenti a vaste categorie di lavoratori.
Walter RIZZETTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.05.
SEDE CONSULTIVA
Giovedì 4 luglio 2013. — Presidenza del vicepresidente Walter RIZZETTO.
La seduta comincia alle 15.05.
DL 69/2013: Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia. C. 1248 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite I e V).
(Seguito dell’esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta di ieri.
Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri è stata svolta la relazione introduttiva sul provvedimento in esame e che si è convenuto di rinviare alla giornata di oggi l’avvio del dibattito di carattere generale, fermo restando che la presentazione di una proposta di parere da parte del relatore avrà luogo nella prossima settimana, con l’obiettivo di giungere all’espressione del parere entro la giornata di mercoledì 10 luglio.
Titti DI SALVO (SEL) ricorda che il suo gruppo ha già manifestato l’intenzione di avanzare la richiesta di proporre alle Commissioni di merito lo stralcio della parte del provvedimento in esame riguardante la modifica della normativa sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, chiedendo, contestualmente, l’avvio di una indagine conoscitiva in materia di monitoraggio dello stato di attuazione del decreto 81 del 2008, da svolgere congiuntamente alla XII Commissione legislativo n. permanente. Ritiene, infatti, che su tale delicata materia si debba effettuare un approfondito lavoro di analisi, che faccia chiarezza circa il grado di efficacia della normativa vigente in materia, a fronte dei ripetuti interventi di modifica che si sono succeduti in questi anni. In proposito, rileva con rammarico come, da qualche anno a questa parte, ogni intervento economico proposto da qualsiasi Governo abbia recato disposizioni in materia di sicurezza sul lavoro, con l’intento di svuotare l’impianto originario del decreto 81 del 2008. Preso atto che il decreto-legge in esame prosegue legislativo n. lungo questa riprovevole tendenza, incidendo su tali aspetti – peraltro, nel quadro di un testo normativo disomogeneo e incoerente – attraverso una semplificazione delle procedure che rischia di abbassare il livello delle tutele per i lavoratori, auspica che il relatore possa segnalare questi aspetti d criticità in sede di predisposizione della sua proposta di parere.
In conclusione, anche con riferimento alla tempistica di esame del provvedimento in sede consultiva prospettata dal presidente, chiede se si abbiano notizie circa le modalità di prosecuzione dell’iter presso le Commissioni di merito, chiarendo, in particolare, se in quella sede sia stato prorogato il termine per la presentazione degli emendamenti.
Walter RIZZETTO, presidente, fa notare che, sebbene tale termine sia al momento ancora fissato per la giornata di lunedì 8 luglio, risulta che, in base all’orientamento dei gruppi che sembrerebbe emergere presso le Commissioni competenti in sede referente, si stia andando nella direzione di una proroga del termine per la presentazione degli emendamenti sul decreto in esame: ciò renderebbe coerente la tempistica per l’espressione del parere della XI Commissione con l’esame in sede referente da parte delle Commissioni di merito.
Anna GIACOBBE (PD), pur precisando che la semplificazione degli adempimenti per le imprese e per i cittadini è necessaria, osserva che essa non può condurre all’individuazione di scorciatoie scorrette, suscettibili di ledere la concorrenza leale tra le imprese e di abbassare il grado di sicurezza per i lavoratori. Ritiene che l’obiettivo del legislatore debba essere quello di semplificare le norme e non di prendere atto della loro farraginosità, consentendo di aggirare o rinviare il rispetto delle regole.
Espressa perplessità sulle norme contenute nel provvedimento riguardanti la questione dei tempi di validità del DURC, fa notare che si dovrebbe affrontare – secondo quanto richiesto a gran voce dalle stesse organizzazioni rappresentative delle imprese e dei lavoratori – il problema del come le aziende in regola fatichino ad avere le certificazioni in tempi brevi. Giudicato corretto estendere la procedura compensativa, in quanto è intollerabile per le imprese avere crediti nei confronti della pubblica amministrazione, allo stesso modo ritiene sbagliato allungare i tempi di validità del DURC, certificazione il cui aggiornamento dovrebbe essere di disponibilità immediata.
Manifesta poi preoccupazione per l’eliminazione dell’obbligo del DUVRI per le attività di breve durata e per i settori a basso rischio infortunistico, richiamando l’esigenza di assicurare un’adeguata formazione ai lavoratori ai fini di una loro maggiore sicurezza, anche attraverso il ricorso a uno strumento già esistente, ma non ancora attuato, quale il libretto formativo, di cui auspica un’applicazione generalizzata. Dichiara di non comprendere, inoltre, il motivo per il quale, nell’ambito della semplificazione delle denunce di infortunio, sia stato previsto che l’attivazione dell’inchiesta da parte dei servizi ispettivi avvenga su richiesta dell’interessato e non anche con la denuncia d’ufficio.
Infine, dopo avere segnalato che è rimasto irrisolto il problema del coordinamento tra il testo unico in materia di sicurezza e le normative specifiche, relative in particolare al settore dei trasporti, si augura che il dibattito possa condurre all’elaborazione da parte del relatore di una proposta di parere che contribuisca al miglioramento del testo in esame.
Walter RIZZETTO, presidente, prendendo spunto da talune delle considerazioni testé svolte, fa notare come gli inadempimenti burocratici, come l’assenza del DURC, conducano spesso a bloccare gli stessi cantieri, con inevitabili conseguenze anche sul piano occupazionale.
Marco BALDASSARRE (M5S) paventa il rischio che il proposito del Governo di realizzare una semplificazione delle procedure amministrative in materia di adempimenti da parte delle imprese possa tradursi in un peggioramento delle condizioni di sicurezza dei lavoratori, come confermato dalle misure recate dall’articolo 32 del provvedimento in esame. Esprime dubbi, in particolare, sulle disposizioni che prevedono l’esonero dall’obbligo di redazione del Documento unico di valutazione dei rischi da interferenze (DUVRI) in determinati settori, soprattutto laddove viene rimessa a un successivo decreto ministeriale la scelta dei criteri finalizzati all’attuazione di tali misure. Esprime, inoltre, perplessità sulla scelta di escludere l’obbligo di redazione dello stesso DUVRI per i lavori o servizi la cui durata non sia superiore ai 10 uomini-giorno e per i settori a basso rischio infortunistico, nonché sulle disposizioni che prevedono, nell’ambito della semplificazione delle denunce di infortunio, che l’attivazione dell’inchiesta da parte dei servizi ispettivi sia non più d’ufficio, ma su richiesta dell’interessato, paventando il rischio che in questi casi il lavoratore, parte debole del rapporto di lavoro, sia sottoposto a pressioni o a veri e propri fenomeni di mobbing.
Gessica ROSTELLATO (M5S) esprime perplessità sulle disposizioni del provvedimento in esame tese all’eliminazione dell’obbligo di presentazione mensile del modello 770 da parte delle imprese, giudicando tale adempimento utile ai fini di una verifica puntuale della regolarità contabile delle aziende: si tratta, a suo avviso, di una formalità alla quale le imprese, nella prospettiva della sua sicura vantaggiosità, possono tranquillamente sottoporsi, senza che ciò debba essere interpretato come una ingiusta vessazione nei loro confronti.
Giorgio AIRAUDO (SEL) chiede alla presidenza di comprendere in quale sede sia possibile trattare le richieste, già formulate dal suo gruppo, di svolgimento di un’indagine conoscitiva sul monitoraggio dell’attuazione del testo unico sulla salute e sicurezza dei 81 del 2008, nonché di stralcio lavoratori, di cui al decreto legislativo n. della parte del decreto-legge in esame relativa alle disposizioni sulla tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro.
Walter RIZZETTO, presidente, assicura che la richiesta di svolgimento dell’indagine conoscitiva, che era stata già anticipata nella giornata di ieri e che prevede anche il coinvolgimento della XII Commissione, sarà affrontata nella prossima riunione dell’ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi. Rammenta, inoltre, che sul provvedimento in esame la Commissione è competente soltanto a esprimere un parere alle Commissioni di merito, non essendo nella sua disponibilità procedere allo stralcio di parti del testo assegnato in sede consultiva: per tale ragione, ritiene che spetti al relatore formulare una proposta di parere, nel cui ambito si potrebbe eventualmente prospettare alle Commissioni di merito l’esigenza di sopprimere gli articoli relativi alla materia della tutela della sicurezza dei lavoratori.
Gessica ROSTELLATO (M5S) si domanda se l’indagine conoscitiva proposta dal gruppo di Sinistra, Ecologia e Libertà debba avere una durata circoscritta ai tempi di conversione in legge del decreto in esame ovvero se essa possa svolgersi in un termine indipendente dall’organizzazione della discussione del provvedimento.
Giorgio AIRAUDO (SEL) conferma che la richiesta di stralciare le parti del decreto in esame che intervengono sulla materia della sicurezza del lavoro, formulata a più riprese dal suo gruppo, è finalizzata proprio ad assicurare un ampio margine temporale di riflessione al Parlamento 81 del 2008: sulle effettive esigenze di manutenzione del decreto legislativo n. pertanto, ritiene che l’indagine stessa, ove deliberata, debba avere tempi di svolgimento adeguati e non ristretti alla mera conversione del decreto-legge 69. n.
Walter RIZZETTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.25.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 3 luglio 2013.
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.55 alle 14.20.
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 3 luglio 2013. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO indi del vicepresidente Walter RIZZETTO indi del presidente Cesare DAMIANO.
La seduta comincia alle 14.20.
Sull’ordine dei lavori.
Cesare DAMIANO, presidente, propone di procedere ad un’inversione dell’ordine del giorno, nel senso di svolgere prima la seduta in sede consultiva, per poi passare alla prevista seduta in sede referente e, in fine, svolgere la programmata audizione di esperti della materia, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle misure per fronteggiare l’emergenza occupazionale, con particolare riguardo alla disoccupazione giovanile.
La Commissione conviene.
DL 61/2013: Nuove disposizioni urgenti a tutela dell’ambiente, della salute e del lavoro nell’esercizio di imprese di interesse strategico nazionale.
C. 1139 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite VIII e X).
(Seguito dell’esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 19 giugno 2013.
Cesare DAMIANO, presidente, comunica che è pervenuto il testo del provvedimento in titolo, come risultante dagli emendamenti approvati dalle Commissioni riunite VIII e X.
Avverte, pertanto, che il relatore ha presentato una proposta di parere favorevole sul disegno di legge in esame.
Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.
DL 69/2013: Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia.
C. 1248 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite I e V).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l’esame del provvedimento.
Antonio BOCCUZZI (PD), relatore, osserva che la Commissione è chiamata a esprimere il parere di competenza alle Commissioni riunite I e V sul disegno di legge di conversione del decreto-legge 21 giugno 69, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia. Fa 2013, n. presente, innanzitutto, che il provvedimento – suddiviso in tre titoli recanti, rispettivamente, misure per la crescita, misure in materia di semplificazione e misure per l’efficienza del sistema giudiziario e la definizione del contenzioso civile – si colloca nell’ambito di un preciso quadro di riferimento normativo europeo, identificabile con le raccomandazioni rivolte all’Italia nel quadro del semestre europeo 2013, presentate dalla Commissione europea il 29 maggio 2013. Rileva, infatti, che tale decreto-legge, in armonia con il contesto di riferimento, prevede la semplificazione dell’accesso al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese (PMI), per il finanziamento a tasso agevolato di nuovi macchinari ed impianti ad uso produttivo, nonché misure di sostegno a grandi progetti di ricerca e innovazione industriale, in linea con le tendenze europee di sostenere il flusso del credito alle attività produttive; il provvedimento, inoltre, sempre nell’ambito di tale collocazione giuridica di livello europeo, tendente a migliorare i rapporti tra il cittadino, le imprese e le pubbliche amministrazioni, nell’ottica di un rilancio dello sviluppo, reca misure in materia di liberalizzazioni, concessioni stradali e ferroviarie, maggiore efficienza delle amministrazioni, accelerazione nell’utilizzazione dei fondi comunitari, semplificazione delle procedure amministrative, semplificazioni nel settore dell’edilizia, in quello paesaggistico ambientale, nella gestione dei rapporti di lavoro, nonché in materia fiscale. Sottolinea poi che si prevedono misure volte al potenziamento del sistema educativo, che rivedono il finanziamento del sistema universitario, sostengono gli studenti meritevoli e facilitano il reclutamento del personale docente, incentivando la ristrutturazione degli edifici scolastici, con l’obiettivo di intensificare gli sforzi per scongiurare l’abbandono scolastico e migliorare qualità e risultati della scuola.
Soffermandosi, quindi, sulle parti di competenza della XI Commissione, rileva anzitutto che l’articolo 18, comma 8, dispone, allo scopo di innalzare il livello di sicurezza degli edifici scolastici e fermo restando quanto già previsto dalla normativa vigente, l’obbligo per l’INAIL di destinare fino a 100 milioni di euro annui per il triennio 2014-2016, per la definizione di un piano di edilizia scolastica, su proposta della Presidenza del Consiglio dei Pag. 142ministri, d’intesa con i Ministeri dell’istruzione, dell’università e della ricerca e delle infrastrutture e dei trasporti.
Segnala, poi, l’articolo 25, comma 1, che detta disposizioni in materia di individuazione e disciplina della posizione economica e assicurativa delle risorse umane che devono essere trasferite dall’A.N.A.S. S.p.A. al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, al fine di assicurare la continuità dell’attività di vigilanza esercitata sui concessionari della rete autostradale.
Fa, quindi, presente che gli articoli 31, 32, 34 e 35 recano varie semplificazioni in materia di lavoro, con una riduzione di oneri (al netto di quelli che potranno essere quantificati solo dopo l’adozione della normativa attuativa) pari mediamente a oltre 17 mila euro annui per ciascun’impresa (secondo quanto riportato nell’allegato al provvedimento).
In particolare osserva che, per quanto concerne il Documento unico di regolarità contributiva (DURC), l’articolo 31: estende la procedura compensativa in virtù della quale si procede al rilascio del DURC in presenza di crediti certificati nei confronti delle pubbliche amministrazioni di importo pari ai versamenti contributivi dovuti, anche alle procedure di appalto pubblico e di appalti privati in edilizia (comma 1); prevede che ai fini del pagamento delle prestazioni rese nei contratti di appalto, il DURC relativo all’affidatario e ai subappaltatori sia acquisito, d’ufficio, dalla stazione appaltante (comma 2 e 6); dispone che nei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, la validità del DURC sia estesa a 180 giorni e venga acquisito dalla stazione appaltante sempre attraverso strumenti informatici; stabilisce che la richiesta del DURC venga limitata unicamente alle fasi dell’affidamento e della gestione del contratto (fermo restando l’obbligo di produzione del DURC per il pagamento delle prestazioni), riducendo da cinque a due le fasi procedurali in cui il documento è richiesto; dispone che, nel caso in cui il DURC registri un’inadempienza, la stazione appaltante trattiene l’importo dovuto dal certificato di pagamento, provvedendo essa stessa, direttamente, al versamento agli enti previdenziali e assicurativi creditori (commi 3, 4 e 5); prevede che le amministrazioni competenti trasmettano l’invito alla regolarizzazione delle eventuali inadempienze mediante posta elettronica, all’interessato o per il tramite del consulente del lavoro (comma 8).
Rileva, quindi, che l’articolo 32 reca varie semplificazioni di adempimenti in materia di sicurezza sul lavoro e denunce di infortuni. Fa presente che la disposizione, in particolare, prevede: l’esonero dall’obbligo di redazione del Documento unico di valutazione dei rischi da interferenze (DUVRI), in settori di attività con basso rischio infortunistico (definite con successivo decreto del Ministero della salute), nel caso in cui il committente proceda all’individuazione di un incaricato debitamente qualificato, indicato nel contratto d’opera o di appalto, ovvero per i servizi di natura intellettuale, per le mere forniture di materiali o attrezzature, nonché per i lavori o servizi la cui durata non sia superiore ai 10 uomini-giorno; al fine di evitare duplicazioni di corsi di formazione o aggiornamento per gli addetti e i responsabili dei servizi di prevenzione e protezione, la possibilità di fruire di crediti formativi in relazione a corsi già svolti; la previsione che le comunicazioni agli organi di vigilanza degli elementi informativi previsti dalla legge, relativi ai nuovi insediamenti produttivi, possano essere effettuate nell’ambito delle comunicazioni allo sportello unico per le attività produttive (il quale provvederà a trasmetterle, per via telematica, agli organi di vigilanza); semplificazioni in materia di verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro, con possibilità per i datori di lavoro di avvalersi, in caso di impossibilità degli enti pubblici competenti di procedere in tempi rapidi, di soggetti pubblici o privati abilitati; semplificazioni di adempimenti connessi alle misure per la salute e sicurezza nei cantieri temporanei o mobili; l’invio telematico di specifiche comunicazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro, anche per mezzo di organismi paritetici o organizzazioni sindacali dei datori di lavoro; l’individuazione di modelli semplificati per la redazione del piano di sicurezza sostitutivo del piano di sicurezza e coordinamento, fermi restando i relativi obblighi, secondo modalità da definire con successivo decreto interministeriale; semplificazioni delle procedure di comunicazione e notifica di denuncia degli infortuni sul lavoro da parte del datore di lavoro.
Fa, quindi, notare che l’articolo 34 introduce la possibilità di trasmissione per via telematica dei certificati medici di gravidanza, parto e interruzione di gravidanza, ai fini dell’erogazione delle prestazioni di maternità, mentre l’articolo 35 prevede procedure semplificate ai fini dell’adempimento degli obblighi di informazione, formazione e sorveglianza sanitaria, nei casi in cui la permanenza del lavoratore in azienda non sia superiore alle cinquanta giornate di lavoro nel corso dell’anno solare, al fine di tener conto, mediante idonee attestazioni, degli obblighi assolti da altri datori di lavoro nei confronti del medesimo lavoratore.
Rileva poi che l’articolo 36, al fine di garantire la continuità dell’azione amministrativa e gestionale, nonché il rispetto dei prescritti adempimenti di natura contabile, economica e finanziaria, prevede la proroga degli incarichi dei componenti dei consigli di indirizzo e vigilanza dell’INPS e dell’INAIL, operanti alla data del 30 aprile 2013, fino alla costituzione dei nuovi consigli di indirizzo e vigilanza, e comunque non oltre il 30 settembre 2013.
Segnala, infine, il comma 5 dell’articolo 58, il quale riduce, di 25 milioni di euro nell’anno 2014 e di 49,8 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2015, la spesa per i servizi esternalizzati nelle scuole, fissando, per le istituzioni scolastiche ed educative statali, a decorrere dall’anno scolastico 2013/2014, un tetto alla spesa per l’acquisto di servizi esternalizzati, che devono avvenire nel rispetto dell’obbligo di avvalersi delle convenzioni quadro CONSIP: si tratta di una disposizione che rischia di creare, a suo giudizio, ulteriori problemi a enti e istituzioni già gravemente penalizzati dagli ultimi interventi in tema di contenimento delle spese pubbliche, oltre che ai lavoratori impiegati dalle società che erogano i predetti servizi.
Preso atto del contenuto del provvedimento per le parti di competenza e delle sue finalità politiche e programmatiche, ritiene, pertanto, utile svolgere un compito di analisi puntuale ed effettiva delle disposizioni richiamate: in tal senso, nel rilevare un’apprezzabile impostazione generale del decreto, osserva comunque che tale impostazione non consente di ignorare che, soprattutto per la parte relativa alla sicurezza sui luoghi di lavoro, molte delle disposizioni introdotte rischiano di generare un contesto peggiorativo, considerato anche che diverse norme appaiono errate sotto un profilo scientifico e, per altri versi, assolutamente non innovative se non dannose e, in ogni caso, poco chiare.
Al riguardo, infatti, sebbene la questione connessa alla necessità di semplificare gli adempimenti in capo agli imprenditori, specie se di piccole dimensioni, sia stata posta in più occasioni presso la XI Commissione, da ultimo con l’interrogazione 5-00221, a prima firma Fedriga, rammenta anche che, proprio in risposta a quell’atto di sindacato ispettivo, il rappresentante del Governo ha ricordato che «un ritorno all’istituto dell’autocertificazione per le piccole imprese presenta forti criticità di ordine comunitario atteso che il nostro Paese è stato, sul punto, espressamente diffidato dall’Unione europea». Rileva, peraltro, che il provvedimento in esame contiene diversi punti positivi, ma anche numerosi elementi di criticità, senza considerare che in esso mancano alcune norme importanti, anche per le aziende, come, ad esempio, quelle sulla formazione nelle scuole, con riduzioni di oneri per le aziende che assumono post-diplomati o laureati, ovvero quelle per rendere definitivo il libretto formativo. Segnala, altresì, che le stesse organizzazioni sindacali hanno lamentato come, con questo provvedimento, si siano introdotte modifiche pericolose, che intervengono su disposizioni fondamentali in materia di prevenzione, in particolare in quei settori e contesti lavorativi a più alta esposizione ai Pag. 144rischi e già caratterizzati da un numero rilevante di infortuni gravi, mortali e di malattie professionali. In particolare, evidenzia come, confermando la pratica invalsa nel confondere interventi di semplificazione burocratica con alleggerimento delle tutele in materia di prevenzione, il decreto-legge operi in ossequio a logiche che non pongono la riduzione degli eventi infortunistici e tecnopatici a priorità di intervento, come la garanzia di un’idonea organizzazione del lavoro.
Sotto questo profilo, ritiene che le maggiori criticità siano contenute nelle modifiche che vanno a vanificare strumenti di prevenzione fondamentali, quali: il DUVRI (articolo 32, comma 1, lettera a), nell’ambito degli appalti; le procedure standardizzate per la valutazione dei rischi (articolo 32, comma 1, lettera b), necessarie per le PMI e già oggetto di procedura di infrazione da parte delle istituzioni europee; il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) e il Piano Operativo di Sicurezza (POS), nel settore dell’edilizia (articolo 32, comma 1, lettera h); le comunicazioni alle autorità giudiziarie in caso di infortuni gravi (con prognosi oltre i tre giorni) e mortali (articolo 32, comma 6) e l’informazione, la formazione e la sorveglianza sanitaria per le prestazioni lavorative di breve durata (articolo 35). Esprime, in particolare, una certa preoccupazione per l’eliminazione dell’obbligo del DUVRI, previsto dall’articolo 32, che non sarà più redatto per le attività «la cui durata non sia superiore ai dieci uomini-giorno», mentre per i settori a «basso rischio infortunistico» il Documento sarà «sostituito da una semplice autocertificazione». In pratica, osserva come torni in vigore una norma tanto contestata dalla Commissione europea, che su questo ha aperto anche una procedura d’infrazione contro l’Italia. Inoltre, ritiene che un altro punto critico sia quello relativo alla formazione dei lavoratori a tempo determinato, laddove si stabilisce che per i lavoratori che non superano le cinquanta giornate lavorative nell’arco dell’anno solare è prevista la riduzione degli adempimenti relativi alla informazione, formazione e sorveglianza sanitaria; il rischio di tale norma è, a suo avviso, quello che tanti giovani precari siano costretti a operare senza preparazione e prevenzione dei rischi che stanno affrontando, con evidente «sollevazione» delle aziende e con la conseguenza che nessuna di esse si vorrà assumere l’onere della formazione e della sorveglianza sanitaria, nei casi in cui un lavoratore che esegue lavorazioni di breve durata abbia già svolto, presso un altro datore di lavoro, formazione, anche se non specificamente mirata al settore in cui il lavoratore stesso è chiamato ad operare.
Segnala, peraltro, che anche l’allungamento dei tempi di validità del DURC presenta non pochi aspetti problematici, se è vero che una reale semplificazione su questa materia non può essere data da una norma che interviene su profili di natura meramente temporale, che rischiano soltanto di favorire le aziende meno virtuose, bensì da una disposizione che consenta a tutti gli operatori di disporre, in tempo reale e in via telematica, della situazione di regolarità contributiva delle singole imprese.
Prospetta inoltre l’opportunità, cogliendo l’occasione del decreto-legge in esame, di suggerire alle Commissioni di merito una nuova disposizione da inserire nel codice dei contratti pubblici relativi a lavori, 163, volta servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. a prevedere che, nella determinazione del prezzo più basso richiesto dalle amministrazioni pubbliche per l’assegnazione di una commessa di beni e di servizi, siano esclusi i costi relativi alle retribuzioni del personale, stimati sulla base dei livelli della contrattazione nazionale di riferimento, nonché i costi relativi agli adempimenti previsti per il rispetto delle disposizioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; si tratterebbe, a suo giudizio, di una misura di significativa importanza, atteso che attualmente le amministrazioni pubbliche, formulando richiesta di offerte economiche più competitive sul piano dei prezzi, rischiano di favorire e di premiare quelle imprese che operano una concorrenza sleale, improntata sul mancato rispetto dei contratti e delle disposizioni di legge.
In conclusione, alla luce delle considerazioni svolte, giudica utile rivolgere esplicite e puntuali indicazioni alle Commissioni di merito, affinché riflettano sull’esigenza di apportare le necessarie modifiche al testo e, se opportuno, di provvedere anche alla soppressione di talune norme. Per tali ragioni, considerato il contenuto particolarmente complesso ed articolato del provvedimento e attesa l’esigenza che nella seduta di domani emergano anche eventuali punti di interesse dal dibattito, si riserva di presentare per la prossima settimana una proposta di parere, che potrebbe essere approvata prima che le Commissioni di merito concludano l’esame degli emendamenti, anche al fine di rappresentare gli elementi di criticità del testo.
Giorgio AIRAUDO (SEL), intervenendo per segnalare una questione di carattere preliminare, in coerenza con quanto appena proposto dal suo gruppo, nell’ambito della riunione dell’Ufficio di presidenza, circa l’esigenza di avviare una indagine conoscitiva in materia di monitoraggio dello 81 del 2008, avanza la richiesta stato di attuazione del decreto legislativo n. di proporre alle Commissioni di merito lo stralcio della parte del provvedimento in esame riguardante la modifica della normativa sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. Ritiene, infatti, opportuno che su tale delicato argomento venga svolta una riflessione organica, nell’ambito della quale, eventualmente, introdurre i miglioramenti normativi giudicati necessari, evitando di procedere per interventi segmentati e privi di una visione d’insieme.
Cesare DAMIANO, presidente, preso atto di talune criticità emerse, ritiene opportuno che sulla materia – secondo quanto concordato anche nell’odierna riunione dell’Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi – si svolga un dibattito approfondito, che ritiene possa utilmente proseguire a partire dalla seduta già fissata per la giornata di domani.
Rinvia, quindi, il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.40.
SEDE REFERENTE
Mercoledì 3 luglio 2013. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.
La seduta comincia alle 14.40.
Modifica alla normativa in materia di requisiti di accesso al trattamento pensionistico per il personale della scuola.
C. 249 Ghizzoni e C. 1186 Marzana.
(Seguito dell’esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 27 giugno 2013.
Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che nella precedente seduta il Governo ha dato la propria disponibilità a fornire dati ed elementi conoscitivi certi circa la definizione della platea dei potenziali beneficiari degli interventi normativi in esame e la possibile quantificazione dei relativi oneri, anche in vista della definizione di un testo unificato dei progetti di legge abbinati.
Fa presente, in proposito, che i rappresentanti del competente dicastero hanno appena comunicato alla presidenza di non essere nelle condizioni di partecipare alla seduta odierna, prospettando la possibilità che i dati di carattere finanziario possano essere resi alla Commissione nella seduta già fissata per la giornata di domani.
Antonella INCERTI (PD), relatore, preso atto della necessità di attendere i dati di carattere finanziario relativi agli oneri recati dal provvedimento in esame, che presumibilmente saranno comunicati da Governo nella seduta già fissata per la giornata di domani, fa presente che sarà sua cura, in ogni caso, predisporre per quella occasione – secondo le modalità di organizzazione dei lavori concordate nell’ambito dell’Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi – una proposta di testo unificato, in vista della sua adozione come testo base, da inviare subito alle Commissioni competenti per l’espressione del prescritto parere, chiedendo ai gruppi, per il momento, di rinunciare alla fissazione di un termine per la presentazione di emendamenti.
Massimiliano FEDRIGA (LNA) chiede alla presidenza che le medesime modalità di accelerazione dei lavori concordate per le proposte normative in titolo, sulle quali non ritiene di dover formulare obiezioni di metodo, siano comunque garantite anche per la prosecuzione dell’esame dei provvedimenti in materia di salvaguardia dei lavoratori «esodati», attualmente all’esame in sede referente della Commissione. Fa notare, infatti, che non sarebbe accettabile configurare una sorta di «corsia preferenziale» esclusivamente per i provvedimenti in esame, prevedendo, al contrario, un iter più dilatato nel tempo per gli altri provvedimenti in materia di deroghe alla vigente disciplina previdenziale, dal momento che non sussiste alcuna differenziazione giuridica nella posizione dei soggetti coinvolti, tale da giustificare un diverso grado di salvaguardia. Fa osservare, quindi, che l’unico elemento che potrebbe distinguere i lavoratori della scuola dagli altri esodati riguarda, oltre al fatto che i primi (a differenza degli altri) possono continuare a percepire uno stipendio, la sola decorrenza dei trattamenti pensionistici – le cosiddette finestre di uscita, che per questo personale vanno effettivamente a coincidere con la durata dell’anno scolastico – e non anche la maturazione dei requisiti, per la quale ritiene, al contrario, che uno slittamento delle relative scadenze temporali oltre il 31 dicembre 2011 possa creare una disparità tra differenti categorie di lavoratori. Precisato che il suo orientamento sui provvedimenti in esame è comunque tendenzialmente favorevole, dal momento che, a suo avviso, ogni proposta tesa alla demolizione della «riforma Fornero» a tutela dei lavoratori è da valutare positivamente, si augura che la presidenza possa garantire modalità di svolgimento dei lavori che assicurino un percorso parallelo e paritario per i diversi iter di esame, aventi ad oggetto i provvedimenti testé citati.
Annalisa PANNARALE (SEL) fa notare che l’obiettivo dei provvedimento in esame è quello di riparare ad un errore palese della «riforma Fornero», che ha colpevolmente disconosciuto la specificità dei lavoratori del comparto scuola, in controtendenza rispetto agli orientamenti legislativi da sempre prevalsi in materia. Precisato che i lavoratori in questione, al contrario di quanto testé dichiarato dal deputato Fedriga, maturano i requisiti previdenziali in corrispondenza con la scadenza dell’anno scolastico, condivide il percorso procedurale prefigurato dal relatore, che contempla la predisposizione di un testo unificato, da adottare come testo base già nella giornata di domani, in modo da trasmetterlo alle Commissioni competenti in sede consultiva, senza la fissazione di una termine per la presentazione degli emendamenti. Ritiene giusto, infatti, imprimere un’accelerazione all’iter, a fronte dell’urgenza di prevedere, prima dell’avvio dell’anno scolastico, interventi di salvaguardia in favore di tali lavoratori, sottolineando come un eventuale intervento di modifica, in particolare sulle modalità di copertura finanziaria, potrà essere definito anche successivamente, alla luce del parere che sarà espresso dalla V Commissione. Fatto presente, infatti, che, allo stato, non esiste una interpretazione univoca circa gli oneri recati dal provvedimento, a fronte di stime divergenti indicate rispettivamente dal MIUR e dall’INPS, ritiene che Pag. 147si possa, nel frattempo, procedere rapidamente nell’esame, al fine di dare una risposta concreta ed efficace ai soggetti in questione.
Marialuisa GNECCHI (PD), premesso che il suo gruppo si è sempre battuto per la salvaguardia di tutte le categorie di lavoratori esodati e continuerà a farlo anche nella corrente legislatura, osserva che l’esistenza di talune differenze di disciplina tra lavoratori è da sempre esistita sul piano normativo, potendo riguardare sia i termini di decorrenza dei trattamenti previdenziali sia i termini di maturazione dei requisiti. Nel caso di specie, peraltro, sottolinea come la specificità del personale della scuola abbia da sempre indotto il legislatore a prefigurare per tali lavoratori, proprio in relazione alla maturazione dei requisiti, scadenze corrispondenti all’andamento dell’anno scolastico, in modo da consentire loro di andare in pensione nei termini ritenuti più opportuni e consoni al particolare modello organizzativo di tale comparto. Fatto notare, quindi, che per tali lavoratori il termine del 31 dicembre, valevole per l’uscita dal lavoro generalità dei lavoratori, dovrebbe essere prorogato al 31 agosto dell’anno successivo, ritiene che l’intervento normativo in esame, riparando ad uno degli errori della «manovra Fornero», non faccia altro che ripristinare una situazione di normalità in questo settore, non prefigurando in alcun modo una forma di privilegio.
Cesare DAMIANO, presidente, ricorda come il dibattito sui provvedimenti abbinati possa proseguire nella seduta già fissata per la giornata di domani, nella quale sarà importante valutare i dati che presumibilmente il Governo comunicherà in materia di copertura finanziaria e verificare la proposta di testo unificato preannunciata dal relatore.
Rinvia, quindi, il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.50.
INDAGINE CONOSCITIVA
Mercoledì 3 luglio 2013. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.
La seduta comincia alle 14.50.
Indagine conoscitiva sulle misure per fronteggiare l’emergenza occupazionale, con particolare riguardo alla disoccupazione giovanile.
Audizione di esperti della materia (Michele Raitano e Michele Tiraboschi).
(Svolgimento e conclusione).
Cesare DAMIANO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata, oltre che mediante l’impianto audiovisivo a circuito chiuso, anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati, nonché la trasmissione diretta sulla web-TV della Camera dei deputati.
Introduce, quindi, l’audizione, avvertendo che gli auditi hanno messo a disposizione della Commissione una documentazione, di cui autorizza la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna.
Michele RAITANO, ricercatore in politica economica presso l’Università di Roma «La Sapienza», e Michele TIRABOSCHI, professore di diritto del lavoro presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, svolgono relazioni sul tema oggetto dell’audizione.
Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Walter RIZZETTO (M5S), Davide TRIPIEDI (M5S), Titti DI SALVO (SEL), Massimiliano FEDRIGA (LNA), Davide BARUFFI (PD) e Giorgio PICCOLO (PD).
Michele RAITANO, ricercatore in politica economica presso l’Università di Pag. 148Roma «La Sapienza», e Michele TIRABOSCHI, professore di diritto del lavoro presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, rendono ulteriori precisazioni rispetto ai quesiti posti.
Interviene, quindi, il deputato Irene TINAGLI (SCpI), per formulare ulteriori quesiti rispetto ai quali replica brevemente Michele RAITANO, ricercatore in politica economica presso l’Università di Roma «La Sapienza».
Cesare DAMIANO, presidente, ringrazia gli auditi e dichiara conclusa l’audizione.
La seduta termina alle 15.55.
N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.
INDAGINE CONOSCITIVA
Martedì 2 luglio 2013. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.
La seduta comincia alle 10.40.
Indagine conoscitiva sulle misure per fronteggiare l’emergenza occupazionale, con particolare riguardo alla disoccupazione giovanile.
Cesare DAMIANO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta Pag. 165odierna sarà assicurata, oltre che mediante l’impianto audiovisivo a circuito chiuso, anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati.
Audizione di rappresentanti dell’Associazione «San Precario».
(Svolgimento e conclusione).
Cesare DAMIANO, presidente, introduce l’audizione.
Massimo LARATRO, rappresentante dell’Associazione «San Precario», e Andrea FUMAGALLI, rappresentante dell’Associazione «San Precario», svolgono relazioni sul tema oggetto dell’audizione.
Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Claudio COMINARDI (M5S), Marialuisa GNECCHI (PD), Titti DI SALVO (SEL), Daniele PESCO (M5S) e Walter RIZZETTO (M5S)
Andrea FUMAGALLI, rappresentante dell’Associazione «San Precario» e Massimo LARATRO, rappresentante dell’Associazione «San Precario», rendono ulteriori precisazioni rispetto ai quesiti posti.
Cesare DAMIANO, presidente, ringrazia gli auditi e dichiara conclusa l’audizione.
Audizione di rappresentanti di Confprofessioni.
(Svolgimento e conclusione).
Cesare DAMIANO, presidente, introduce l’audizione.
Gaetano STELLA, presidente di Confprofessioni, svolge una relazione sul tema oggetto dell’audizione.
Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Marialuisa GNECCHI (PD), Walter RIZZETTO (M5S) ed Elisa SIMONI (PD).
Gaetano STELLA, presidente di Confprofessioni, rende ulteriori precisazioni rispetto ai quesiti posti.
Cesare DAMIANO, presidente, nello svolgere brevi considerazioni conclusive, ringrazia gli auditi e dichiara conclusa l’audizione.
Audizione di rappresentanti del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro.
(Svolgimento e conclusione).
Cesare DAMIANO, presidente, introduce l’audizione, avvertendo che gli auditi hanno messo a disposizione della Commissione una documentazione, di cui autorizza la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna.
Marina CALDERONE, presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, e Vincenzo SILVESTRI, vicepresidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, svolgono relazioni sul tema oggetto dell’audizione.
Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Marialuisa GNECCHI (PD), Gessica ROSTELLATO (M5S) e Cesare DAMIANO, presidente.
Marina CALDERONE, presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, rende ulteriori precisazioni rispetto ai quesiti posti.
Cesare DAMIANO, presidente, ringrazia gli auditi e dichiara conclusa l’audizione.
Audizione di rappresentanti dell’Alleanza delle cooperative italiane.
(Svolgimento e conclusione).
Cesare DAMIANO, presidente, introduce l’audizione, avvertendo che gli auditi hanno messo a disposizione della Commissione una documentazione, di cui autorizza la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna.
Vincenzo MANNINO, coordinatore dell’Alleanza delle cooperative italiane, segretario generale di Confcooperative, e Sabina VALENTINI, responsabile nazionale delle relazioni industriali e sindacali di Confcooperative, svolgono relazioni sul tema oggetto dell’audizione.
Cesare DAMIANO, presidente, svolge proprie considerazioni sugli argomenti oggetto delle relazioni e ringrazia gli auditi per il contributo fornito. Dichiara, quindi, conclusa l’audizione.
La seduta termina alle 13.10.
N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.
INTERROGAZIONI
Martedì 2 luglio 2013. — Presidenza del vicepresidente Renata POLVERINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Jole Santelli.
La seduta comincia alle 13.15.
5-00039 Gnecchi: Sanatoria dei termini per la domanda di prosecuzione volontaria della contribuzione.
Il sottosegretario Jole SANTELLI risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato.
Marialuisa GNECCHI (PD), dichiaratasi insoddisfatta della risposta del rappresentante del Governo, che non appare in alcun modo risolutiva della questione, ritiene che la stessa «ammissione di colpa» dell’INPS, che prima ha suggerito ai lavoratori di attendere la fine della disoccupazione o della mobilità nella speranza di trovare un nuovo lavoro, e poi ha respinto le richieste di autorizzazione alla contribuzione volontaria, negando loro il diritto alla salvaguardia prevista dalla legge di stabilità per il 2013, dimostri quanto siano fondate le ragioni dei soggetti coinvolti. Giudicando ingiusto che in un momento di grave crisi economica si vadano a penalizzare sul piano previdenziale i lavoratori più disagiati, sulla base di criteri contraddittori e arbitrari, ritiene necessario che il Governo assuma iniziative urgenti sul tema. Osservato come la manovra previdenziale adottata dal precedente Governo sia stata sbagliata, anche alla luce di un giudizio comparato svolto sulle normative vigenti negli altri principali Paesi europei (tra i quali cita la Germania), che evidenziano quanto sia stata eccessiva la scelta di innalzare da subito l’età pensionistica, osserva che il compito della classe politica attuale dovrebbe essere quello di riparare, per quanto possibile, ai danni recati dalla cosiddetta «manovra Fornero», a cominciare dalla questione in oggetto, nella quale emerge l’esigenza di tutelare lavoratori ingiustamente discriminati.
Conclude, quindi, dichiarando che continuerà a seguire con la massima attenzione la vicenda, affinché non sia in alcun modo consentito che sia perpetrata una simile discriminazione nei confronti dei lavoratori coinvolti.
5-00417 Rostellato: Attuazione delle misure di agevolazione per i contratti di inserimento.
Il sottosegretario Jole SANTELLI risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato.
Gessica ROSTELLATO (M5S), preso atto della risposta del rappresentante del Governo, auspica che venga quanto prima garantita una 92 del 2012, in pronta attuazione alle agevolazioni previste dalla legge n. favore dei lavoratori ultracinquantenni disoccupati da almeno 12 mesi e delle donne in determinate condizioni di svantaggio, categorie rimaste finora penalizzate dalla mancata adozione dei decreti applicativi da parte dell’Esecutivo. Rilevato che appare inutile legiferare se poi non si dà seguito concreto agli interventi previsti dalla normativa primaria, auspica che il Governo, anche nei futuri provvedimenti che verranno approvati dal Parlamento, possa garantire finalmente una corretta attuazione delle misure adottate, a cominciare dalle disposizioni recate dal provvedimento d’urgenza in materia di lavoro, appena adottato dal Consiglio dei ministri.
5-00418 Rostellato: Modalità di comunicazione dell’utilizzo di lavoratori intermittenti.
Il sottosegretario Jole SANTELLI risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato.
Gessica ROSTELLATO (M5S), nel ringraziare il rappresentante del Governo, fa notare come le modalità di utilizzazione del lavoratore intermittente, che prevedono una forma di comunicazione per via informatica, scoraggino il ricorso a tale tipologia contrattuale. Rilevato che non tutti sono nelle condizioni di utilizzare strumenti informativi che richiedono una certa competenza tecnica, oltre che strumentazioni informatiche a cui non tutta la popolazione ha accesso, tenuto conto che, peraltro, la banda larga non copre l’intero territorio nazionale, chiede al Governo di promuovere le iniziative opportune al fine di introdurre più idonei e accessibili strumenti di attivazione di tali tipologie contrattuali, atteso che l’esigenza di conseguire risparmi di spesa non può spingersi sino a penalizzare i cittadini e le imprese. Ritiene che un intervento al riguardo sia necessario soprattutto in quei casi in cui un’azienda (cita ad esempio gli esercizi commerciali) abbia l’urgenza di instaurare un rapporto di lavoro, anche nei giorni festivi, e non abbia il tempo di avvalersi della consulenza di un esperto.
5-00061 Bargero: Modalità di rilascio del CUD ai pensionati da parte dell’INPS.
Il sottosegretario Jole SANTELLI risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato.
Cristina BARGERO (PD), nel ringraziare il rappresentante del Governo, fa notare come il caso in esame testimoni una forma di semplificazione realizzata in nome dei risparmi di spesa ai danni dei cittadini, spesso impossibilitati a fruire di un servizio a causa delle complessità delle procedure da mettere in atto ai fini della loro erogazione. Nell’auspicare che il Governo agisca sull’INPS al fine di porre rimedio ai problemi connessi al rilascio del CUD ai pensionati in via informatica, si augura che in futuro vengano evitate simili operazioni di semplificazione, dalle quali, peraltro, dubita che possano trarsi effettivi benefici sul versante dei risparmi di spesa, laddove sia prevista una tale complessità delle procedure, che coinvolge l’intervento di un numero elevato di uffici.
Renata POLVERINI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all’ordine del giorno.
La seduta termina alle 13.40.
ATTI DELL’UNIONE EUROPEA
Martedì 2 luglio 2013. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Jole Santelli.
La seduta comincia alle 13.40.
Programma di lavoro della Commissione europea per il 2013 e relativi allegati.
COM(2012)629 final. Programma di diciotto mesi del Consiglio dell’Unione europea per il periodo 1o gennaio 2013-30 giugno 2014.
17426/12.
Relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea, relativa all’anno 2013. Doc. LXXXVII-bis, 1. n.
(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell’esame congiunto e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).
La Commissione prosegue l’esame congiunto dei provvedimenti in titolo, rinviato nella seduta del 27 giugno 2013.
Cesare DAMIANO, presidente, comunica che il relatore ha presentato una proposta di parere favorevole con osservazioni sui documenti in esame (vedi allegato 5). Avverte, altresì, che è stata depositata una proposta di parere alternativa a quella del relatore, a prima firma del deputato Cominardi.
Davide BARUFFI (PD), relatore, illustra la sua proposta di parere, facendo notare che essa reca talune osservazioni che tengono conto dell’esito del recente vertice europeo, nell’ambito del quale ritiene che vada accolto con favore il recepimento delle indicazioni del Governo italiano in materia di disoccupazione giovanile. Preso atto dei contenuti del decreto-legge in materia di lavoro approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 26 giugno, in cui trova una prima risposta l’obiettivo di ridurre il cuneo fiscale sul lavoro giovanile, nel segno di una gestione delle risorse da destinare alla questione dell’occupazione, in conformità agli atti di indirizzo approvati in Parlamento, auspica che l’azione del Governo possa proseguire nel segno della promozione delle politiche attive del lavoro, in particolare attraverso un intervento serio sui servizi per l’impiego.
Tiziana CIPRINI (M5S) illustra la proposta alternativa di parere presentata dal suo gruppo, che prospetta l’adozione di un orientamento contrario sui provvedimenti in esame, rilevando la necessità di proporre un nuovo modello socio-economico fondato sulla centralità del cittadino, sulla coesione sociale e sulla solidarietà, in contrapposizione a quello europeo, giudicato sbagliato in quanto basato esclusivamente sui valori del mercato e sulla competizione sfrenata, a scapito dei diritti delle persone. Valutando, peraltro, che la concorrenza e la collaborazione tra i popoli dell’Unione europea sembra essere coniugata in termini contraddittori, penalizzando i Paesi più deboli, a vantaggio di quelli più potenti, concentrati nel nord dell’Europa, nel segno di una austerity che non fa altro che premiare questi ultimi, fa notare che la stessa questione dell’occupazione, in ambito europeo, viene affrontata secondo modalità che implicano lo sfruttamento della manodopera da parte delle nazioni più forti: proseguendo in tale direzione, si dà luogo, a suo avviso, a un vero e proprio «ratto dei cervelli» da parte delle Nazioni più ricche, che si configura in una forma di mobilità forzata di lavoratori verso le rotte dei Paesi privilegiati, con la conseguenza di innescare fenomeni di deriva sociale lesivi dei diritti fondamentali dell’individuo.
Titti DI SALVO (SEL) preannuncia l’astensione del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole con osservazioni formulata dal relatore, facendo notare che, mentre non si può che esprimere condivisione su alcune parti dei provvedimenti in esame che esprimono l’impegno dei Paesi dell’UE a garanzia di valori fondamentali della persona (laddove, ad esempio, si fa riferimento alle attività di contrasto alla criminalità organizzata, nonché alle diverse forme di collaborazione in materia giudiziaria), non si può esprimere altrettanta soddisfazione per gli indirizzi assunti a livello comunitario in materia occupazionale. Sotto tale profilo, in particolare, rileva una mancanza di coraggio da parte del Governo italiano, dal momento che esso sembra recepire passivamente il tema dell’austerity imposta a livello comunitario, relegando la questione del lavoro dei giovani a una mera vicenda di erogazione di risorse pubbliche, peraltro limitate, da gestire solo in termini burocratici. Ricordato che in materia di «Garanzia per i giovani» sono stati di recente approvati importanti atti di indirizzo in Assemblea, che mirano a sollecitare il Governo su tali aspetti, osserva, con rammarico, che non viene affrontato in ambito europeo – e, di converso, a livello interno – il tema di come creare lavoro attraverso politiche sociali idonee a garantire, ad esempio, un reddito minimo ai cittadini: invita, pertanto, il rappresentante del Governo a prestare particolare attenzione a questo tema, atteso che, proprio in occasione dell’approvazione delle relative mozioni in Assemblea, lo stesso Governo ha chiesto il ritiro dell’atto di indirizzo presentato dal suo gruppo, nella prospettiva dell’approfondimento delle più idonee misure in materia. Auspica, dunque, che su tali argomenti l’Esecutivo possa tenere fede agli impegni assunti, in nome di un’azione di Governo finalmente tesa a un rilancio delle politiche di rilancio dell’economia e dell’occupazione.
Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che porrà prima in votazione la proposta di parere del relatore; in caso di sua approvazione, la proposta alternativa dei deputati Cominardi ed altri si intenderà preclusa e non sarà, pertanto, posta in votazione.
La Commissione approva, quindi, la proposta di parere favorevole con osservazioni formulata dal relatore, risultando conseguentemente preclusa la proposta alternativa di parere dei deputati Cominardi ed altri.
La seduta termina alle 13.55.