Mercoledì 29 febbraio 2012
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 11.40 alle 11.55.
COMITATO RISTRETTO
Mercoledì 29 febbraio 2012.
Modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, concernenti il sostegno alla maternità e l’introduzione del congedo di paternità obbligatorio.
Testo unificato C. 2618 Mosca, C. 3023 Saltamartini, C. 15 Brugger, C. 2413 Caparini, C. 2672 Calabria, C. 2829 Jannone, C. 2993 Reguzzoni, C. 3534 Donadi, C. 3815 Golfo, C. 4838 Savino.
Il comitato ristretto si è riunito dalle 11.55 alle 12.05.
INTERROGAZIONI
Mercoledì 29 febbraio 2012. – Presidenza del vicepresidente Luigi BOBBA indi del vicepresidente Giuliano CAZZOLA. – Interviene il viceministro del lavoro e delle politiche sociali, Michel Martone.
La seduta comincia alle 12.05.
5-05629 Braga: Decadenza dal diritto di integrazione salariale per ritardate comunicazioni all’INPS.
Il viceministro Michel MARTONE risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
Chiara BRAGA (PD), nel ringraziare il rappresentante del Governo per la risposta fornita, dichiara tuttavia di non potersi ritenere pienamente soddisfatta da essa, dal momento che non è stata prospettata alcuna soluzione al problema indicato nell’interrogazione. Invita il Governo, pertanto, a valutare l’ipotesi di una modifica della normativa vigente, al fine di evitare che i lavoratori siano penalizzati ed esclusi dai trattamenti di integrazione salariale per semplici inadempimenti formali, a cui non corrisponda il compimento di alcun illecito.
5-05797 Madia: Sull’adeguatezza dell’indennità per i collaboratori a progetto in disoccupazione.
Il viceministro Michel MARTONE risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
Maria Anna MADIA (PD), pur ringraziando il rappresentante del Governo per la risposta fornita, si dichiara non soddisfatta delle conclusioni in essa contenute, dal momento che queste rinviano ulteriori valutazioni sulla questione in oggetto ad un momento successivo, nell’ambito del processo di riforma della disciplina degli ammortizzatori sociali, attualmente all’esame del Governo. Considerata la crisi economica in atto, ritiene necessario, al contrario, intervenire con urgenza a modificare la normativa vigente, che a suo avviso è stata scritta male, prevedendo criteri di accesso ai benefici meno restrittivi e più chiari, al fine di consentire un immediato ricorso a fondi già stanziati – allo stato, di fatto, inutilizzati – a favore dei lavoratori precari. Fa presente che il suo gruppo ha presentato una proposta di legge volta proprio ad intervenire in tale ambito, nell’ottica di un allargamento della platea dei destinatari di tali misure, di cui auspica una sollecita calendarizzazione in Commissione.
5-05718 Bobba: Proroga di ammortizzatori sociali per un’azienda del settore tessile nel vercellese.
Il viceministro Michel MARTONE risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).
Luigi BOBBA (PD) si dichiara completamente insoddisfatto della risposta del rappresentante del Governo, che giudica del tutto elusiva rispetto ai quesiti posti nell’interrogazione in oggetto, riguardanti la delicata questione occupazionale della ditta Gariglio Confezioni. Manifesta preoccupazione per la sorte dei lavoratori coinvolti, esprimendo forti perplessità sulle modalità di utilizzo della cassa integrazione, auspicando una sollecita convocazione delle parti sociali per la risoluzione di tale vertenza.
Giuliano CAZZOLA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all’ordine del giorno.
Sull’ordine dei lavori.
Maria Grazia GATTI (PD), cogliendo l’occasione della presenza del viceministro Martone, segnala che, da quanto si apprende dagli organi di informazione, il Governo, in attuazione della direttiva comunitaria in materia di lavoro interinale, avrebbe adottato definitivamente il relativo decreto legislativo – sul quale la XI Commissione ha svolto un lavoro serio e approfondito, approvando un parere da lei proposto in qualità di relatrice – discostandosi in taluni aspetti rilevanti dal parere parlamentare e inserendo, nel testo finale, una disposizione sul regime delle causali che non era contenuta in nessuna delle osservazioni espresse dalle omologhe Commissioni di Camera e Senato. Fa notare che un intervento del Governo sulla materia delle causali appare incongruo e non in linea con il parere parlamentare, atteso che sul punto il Parlamento si era limitato a rinviare all’autonomia delle parti sociali e, comunque, ad un loro assenso esplicito in materia, che non risulta sia stato acquisito.
Augurandosi che il Governo sia consapevole della gravità dell’atto eventualmente compiuto, chiede alla presidenza di adoperarsi per reperire quanto prima il testo in questione, riservandosi di approfondirne i contenuti non appena esso sarà a disposizione della Commissione e facendo presente che, qualora le richiamate notizie di stampa corrispondessero al vero, si sarebbe di fronte ad una grave violazione del principio di leale collaborazione che dovrebbe caratterizzare i rapporti tra Governo e Parlamento. Preannuncia, a tal fine, anche la presentazione di un proprio atto di sindacato ispettivo.
Il viceministro Michel MARTONE, nel precisare che sarà sua cura mettere a disposizione della Commissione il testo in questione, garantisce che riferirà prontamente la questione al Ministro, ai fini di un serio approfondimento della vicenda, che appare delicata e meritevole di attenzione, riguardando il corretto svolgimento dei rapporti tra Parlamento e Governo.
Sui lavori della Commissione.
Giuliano CAZZOLA, presidente, propone di procedere ad un’inversione dell’ordine del giorno, nel senso di passare immediatamente alla discussione della risoluzione n. 7-00723, per poi procedere con i restanti argomenti in calendario.
La Commissione conviene.
La seduta termina alle 12.25.
RISOLUZIONI
Mercoledì 29 febbraio 2012. – Presidenza del presidente Silvano MOFFA. – Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento, Giampaolo D’Andrea.
La seduta comincia alle 12.25.
7-00723 Antonino Foti: Sospensione dell’efficacia della recente normativa previdenziale relativa al personale degli organismi di informazione e sicurezza.
(Discussione e rinvio).
La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.
Antonino FOTI (PdL) illustra la risoluzione in titolo, sottolineando l’opportunità di sospendere l’efficacia delle disposizioni di cui al DPCM n. 2 del 2010, anche alla luce delle recenti innovazioni introdotte dal Governo in materia previdenziale, che vanno nella direzione di un significativo innalzamento dell’età anagrafica richiesta per l’uscita dal lavoro. Ritiene che ciò sia necessario anche al fine di evitare un sostanziale svuotamento di personale specializzato nei servizi di informazione e sicurezza, oltre che essenziale ai fini di una significativa riduzione dell’incidenza della spesa pensionistica sui conti pubblici.
Giovanni PALADINI (IdV) si chiede se l’intento dei presentatori della risoluzione in discussione sia quello di mettere in dubbio la facoltà delle pubbliche amministrazioni – prevista dalla legge – di risolvere unilateralmente il rapporto con i pubblici dipendenti, in presenza di requisiti contributivi di 40 anni; tale circostanza, peraltro, sarebbe ancor più singolare rispetto al personale della sicurezza e delle Forze di polizia, per il quale la delega per la revisione del regime pensionistico è fissata al 30 giugno. Osserva che, se l’intenzione fosse quella di una messa in discussione di tali principi, si dovrebbe modificare la normativa vigente per tutti i lavoratori del comparto e non solo per quelli descritti nel presente atto di indirizzo. Ritiene, pertanto, necessario svolgere un’attenta riflessione sul tema, facendo presente che un’eventuale sospensione delle effetti delle norme in oggetto, che non potrebbe che derivare da una modifica legislativa, determinerebbe evidenti disparità tra lavoratori operanti nel medesimo settore.
Silvano MOFFA, presidente, giudicate meritevoli di approfondimento le questioni emerse, ritiene opportuno lo svolgimento dei necessari accertamenti da parte della Commissione.
Rinvia, quindi, il seguito della discussione ad altra seduta.
La seduta termina alle 12.35.
SEDE REFERENTE
Mercoledì 29 febbraio 2012. – Presidenza del presidente Silvano MOFFA. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Maria Cecilia Guerra.
La seduta comincia alle 12.35.
Disciplina delle modalità di sottoscrizione della lettera di dimissioni volontarie e della lettera di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro.
C. 3409 Gatti e C. 4958 Muro.
(Seguito dell’esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 15 febbraio 2012.
Silvano MOFFA, presidente, ricorda che nella precedente seduta è iniziato l’esame della proposta di legge n. 3409, con lo svolgimento delle relazioni introduttive; al riguardo, comunica che – secondo quanto preannunciato in quell’occasione dai proponenti – è stata nel frattempo assegnata alla Commissione anche la proposta di legge n. 4958 Muro: vertendo tale proposta su materia analoga a quella recata dal progetto di legge di cui è già iniziato l’esame, la presidenza ne ha, pertanto, disposto l’abbinamento, ai sensi dell’articolo 77, comma 1, del Regolamento.
La Commissione prende atto.
Barbara SALTAMARTINI (PdL), relatore, anche a nome del correlatore Bellanova, illustra la proposta di legge n. 4958, di iniziativa dei deputati Muro e Perina, che interviene anch’essa sulla tematica che era stata già oggetto di regolamentazione con la legge n. 188 del 2007, poi abrogata all’inizio di questa legislatura: essa, pertanto, si muove sulla falsariga della normativa soppressa, apportandovi solo alcuni correttivi. In tal senso, rileva che l’articolo 1 – che specifica l’oggetto della legge – provvede a elencare i contratti a cui essa si riferisce, mentre all’articolo 2 sono disciplinate le modalità di presentazione delle dimissioni da parte del lavoratore, attraverso un modulo reso gratuitamente disponibile dall’INPS, riportante la data di richiesta, quella di emissione e il codice numerico di identificazione, a pena di nullità; il comma 2 dello stesso articolo 2 demanda a un successivo regolamento ministeriale la definizione delle modalità di richiesta e di rilascio dei moduli. Fa notare che all’articolo 3 si prevede un obbligo di informazione a carico dei datori di lavoro e dei committenti, tenuti a comunicare a tutti i titolari dei contratti elencati all’articolo 1, a mezzo di lettera raccomandata con avviso di ricevimento, le nuove modalità di esercizio delle dimissioni: l’inadempimento a tale obbligo è sanzionabile amministrativamente da parte della direzione provinciale del lavoro competente. Infine, osserva che all’articolo 4 si prevede che l’attuazione del provvedimento avvenga nell’ambito delle risorse finanziarie già previste a legislazione vigente e comunque senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato.
In conclusione, ritiene che la proposta di legge in esame, non dissimile nel suo impianto dalla proposta di legge n. 3409, possa costituire un serio contributo per verificare – non appena assegnati anche i progetti di legge preannunciati da altri gruppi – le più opportune modalità di prosecuzione dell’iter, anche in vista di una possibile unificazione dei testi. In proposito, ritiene che, ferma restando la possibilità per i gruppi di presentare ulteriori proposte normative, vi sia l’utilità di procedere celermente allo svolgimento di un’approfondita istruttoria legislativa, eventualmente valutando l’opportunità di svolgere un ciclo di audizioni informali dei soggetti interessati.
Giovanni PALADINI (IdV) preannuncia la presentazione da parte del suo gruppo di una proposta di legge sulla materia.
Massimiliano FEDRIGA (LNP), nel preannunciare la presentazione da parte del suo gruppo di una proposta di legge sulla materia, rileva che essa mira a risolvere talune delle criticità presenti nei testi in esame, soprattutto al fine di evitare che la legittima tutela delle lavoratrici non si traduca in misure eccessive, che determinino un aggravamento degli oneri burocratici.
Silvano MOFFA, presidente, preso atto che diversi gruppi hanno preannunciato la presentazione di progetti di legge sull’argomento e che da parte dei relatori vi è l’indicazione di fissare una data certa per l’iter parlamentare, ritiene che l’esame preliminare possa proseguire nella prossima settimana e concludersi non oltre giovedì 15 marzo, data entro la quale invita tutti i gruppi a presentare le proprie proposte, facendo presente che l’ulteriore istruttoria dei provvedimenti – e l’eventuale svolgimento di audizioni informali sulla materia – proseguirà comunque, anche in assenza di tutte le proposte di legge preannunziate, a partire dalla settimana successiva, secondo modalità che potranno essere definite nell’ambito dell’Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.
La Commissione conviene.
Silvano MOFFA, presidente, rinvia, quindi, il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 12.45.
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 29 febbraio 2012. – Presidenza del presidente Silvano MOFFA. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Maria Cecilia Guerra.
La seduta comincia alle 12.45.
DL 5/2012 Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo.
C. 4940 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite I e X).
(Seguito dell’esame e conclusione – Parere favorevole con condizioni).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta di ieri.
Amalia SCHIRRU (PD) ritiene doveroso svolgere proprie considerazioni su taluni aspetti del provvedimento, che seppur non di stretta competenza della Commissione, giudica meritevoli di attenzione. Esprime, quindi, perplessità sull’articolo 16, che, nel disporre semplificazioni nel campo dei servizi sociali, interviene sul flusso di informazioni tra enti erogatori e INPS in maniera imparziale, escludendo, peraltro, dall’ambito di applicazione della norma soggetti istituzionali di rilievo, come i comuni. Evidenzia, inoltre, che dalle disposizioni in esame sembrerebbe emergere un anomalo ruolo di controllo dell’INPS, che giudica superfluo e suscettibile di mettere in discussione le competenze degli enti erogatori, anche per quanto riguarda l’applicazione delle relative sanzioni. Osservato, peraltro, che l’articolo in questione, in relazione agli accertamenti medici sugli invalidi civili, appare critico anche dal punto di vista dell’appesantimento delle procedure, determinando un sostanziale aggravio degli oneri a carico dei cittadini, auspica che il relatore possa menzionare tali elementi nella sua proposta di parere, in vista di un miglioramento del testo in discussione.
Ivano MIGLIOLI (PD), pur condividendo la ratio del provvedimento in esame, tesa ad alleggerire gli oneri a carico delle imprese, ritiene necessario evitare di mettere in atto una semplificazione eccessiva in taluni importanti settori, connessi alla tutela della sicurezza e alla instaurazione dei rapporti di lavoro. Esprime, pertanto, perplessità, sull’articolo 14, che sembra consentire alla certificazione di qualità di sostituirsi ai possibili controlli in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, dando l’idea che le imprese possano essere esentate dall’adempiere ad importanti oneri a tutela dei lavoratori. Quanto alle modalità di comunicazione dell’instaurazione del rapporto di lavoro, di cui all’articolo 18, osserva che la formulazione delle norme potrebbe esporre i lavoratori al rischio del lavoro in nero, favorendo – tra l’altro – la diffusione del fenomeno delle cosiddette assunzioni post mortem. Invita, pertanto, il relatore a valutare con attenzione tali aspetti, affinché, nel tentativo di agevolare l’attività delle imprese, non si determini un abbassamento dei livelli di tutela dei diritti.
Cesare DAMIANO (PD) ritiene che il testo in esame, all’articolo 14, rechi misure sbagliate che determinano un pericoloso allentamento dei controlli in materia di sicurezza, in violazione dello spirito del decreto legislativo n. 81 del 2008 (il testo unico attualmente vigente, introdotto dal Governo di centrosinistra e successivamente modificato) e della stessa normativa comunitaria. Esprime forti perplessità anche sulle deroghe – contenute nell’articolo 18 – rispetto agli obblighi di comunicazione previsti a carico del datore di lavoro per l’instaurazione del rapporto di lavoro, dal momento che esse tendono a favorire il lavoro irregolare, facilitando la diffusione del fenomeno delle assunzioni post mortem. In conclusione, preannunciando la presentazione di opportuni emendamenti al testo presso le Commissioni di merito, che reintroducano, ad esempio, l’obbligo di comunicazione dell’inizio del rapporto di lavoro dal giorno precedente all’assunzione e che assicurino il rispetto dei necessari adempimenti in materia di sicurezza, auspica che il relatore indichi nella sua proposta di parere tali elementi di criticità, affinché si indirizzi l’attività delle stesse Commissioni di merito verso un miglioramento del provvedimento, evitando di dare al Paese il segnale di un generale abbassamento delle tutele dei lavoratori.
Giuliano CAZZOLA (PdL), fatto notare che sul tema della comunicazione dell’instaurazione del rapporto di lavoro il giorno prima dell’assunzione si può raggiungere una sostanziale condivisione, dal momento che lo stesso Ministro Sacconi, all’inizio della legislatura corrente, aveva introdotto importanti disposizioni a tutela del lavoratore, esprime riserve sui rilievi critici formulati da taluni deputati rispetto al testo, nella parte in cui prevede semplificazioni in materia di sicurezza sul lavoro: vi sono, infatti, forti dubbi sul fatto che il servizio pubblico sanitario possa garantire una maggiore affidabilità nello svolgimento dei relativi controlli, rispetto alle certificazioni di qualità rilasciate dai privati.
Antonino FOTI (PdL), relatore, alla luce del dibattito svolto, presenta una proposta di parere favorevole con condizioni (vedi allegato 4), che illustra dettagliatamente.
Il sottosegretario Maria Cecilia GUERRA, nel premettere di non essere nelle condizioni di valutare adeguatamente tutti gli argomenti inseriti nella proposta di parere, preannuncia la presentazione da parte del Governo di taluni emendamenti in materia di rispetto di norme sulla sicurezza e di assunzione di lavoratori «extra UE», tesi a recepire talune considerazioni svolte nel corso del dibattito, a tutela dei lavoratori coinvolti. Fa presente, in particolare, che si intende prevedere, nel primo caso, il mantenimento del quadro delle garanzie in materia di sicurezza in presenza di determinate fattispecie e, nell’altro, l’allungamento del periodo del permesso di soggiorno dell’immigrato in caso di perdita del lavoro, nella prospettiva di una nuova assunzione. Riservandosi di valutare ulteriori modifiche al testo nel prosieguo dell’iter, si sofferma poi su taluni rilievi critici formulati nel corso della discussione all’articolo 16, facendo notare che il flusso di informazioni disciplinato da tale articolo riguarda sia l’INPS che gli enti erogatori, compresi i comuni. Osservato, inoltre, che l’articolo in questione si limita ad attribuire all’INPS la gestione del sistema informativo, senza conferire alcun potere sostitutivo di controllo o sanzionatorio, rileva che il Governo si impegna ad approfondire, nell’ambito di un tavolo di concertazione tra dicasteri competenti, enti previdenziali e regioni, le eventuali problematicità riguardanti l’onerosità di talune procedure tese all’accertamento delle invalidità civili. Fatto notare, in conclusione, che taluni degli elementi di criticità riguardanti gli adempimenti connessi all’erogazione dei servizi sociali potrebbero essere risolti in via amministrativa, senza ricorrere a modifiche del quadro normativo vigente, auspica che il confronto parlamentare possa proseguire nel segno di una leale e proficua collaborazione tra i gruppi, in vista dell’approvazione di un provvedimento realmente efficace.
Massimiliano FEDRIGA (LNP) si dichiara stupito che il relatore – e, più in generale, il gruppo del Popolo della Libertà – associandosi alle posizioni dei gruppi di centrosinistra, si dichiari favorevole ad una estensione del periodo di vigenza del permesso di soggiorno a vantaggio dei lavoratori extracomunitari che perdono il posto di lavoro, osservando che tale orientamento politico sarà difficilmente compreso dall’elettorato di riferimento, considerate le scelte politiche – di segno nettamente contrario – assunte in materia dal precedente Governo. Stigmatizza con forza, pertanto, la condizione posta al punto b) della proposta di parere del relatore, che, a suo avviso, determina un pericoloso affievolimento dei controlli in materia di lotta all’immigrazione clandestina.
Fatto notare, inoltre, che la lettera e) della medesima proposta sembrerebbe estranea alle competenze della Commissione, preannuncia il voto contrario del suo gruppo.
Silvano MOFFA, presidente, osserva preliminarmente che non esiste alcuna contraddizione tra le scelte assunte dal precedente Governo e quanto auspicato dal relatore nella condizione posta alla lettera b) della proposta di parere, atteso che si tratta di offrire tutela a lavoratori extracomunitari già residenti nel territorio italiano sulla base di un regolare rapporto di lavoro: tale rilievo, quindi, pone esclusivamente l’accento sull’esigenza di porre questi soggetti nelle condizioni di continuare a risiedere legalmente in Italia, aiutandoli nella ricerca di un nuovo lavoro. Ritiene, inoltre, che la condizione posta alla lettera e), in materia di instaurazione del rapporto di lavoro, rientri pienamente nelle competenze della Commissione, trattandosi di una norma interpretativa del decreto legislativo n. 276 del 2003.
Giuliano CAZZOLA (PdL) osserva che in materia di immigrazione l’attività del Governo di centrodestra non è stata esente da critiche – come confermano anche autorevoli analisi svolte da organismi di ricerca competenti in materia – atteso che la sua attività si è concentrata più sulle questioni procedurali che sull’attenta valutazione dei processi di integrazione. Ritiene, pertanto, auspicabile un certo cambio di prospettiva dell’azione dell’Esecutivo su tale delicata tematica.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con condizioni formulata dal relatore.
La seduta termina alle 13.25.
COMITATO DEI NOVE
Mercoledì 29 febbraio 2012.
Trattamenti speciali di disoccupazione in favore dei lavoratori frontalieri italiani in Svizzera rimasti disoccupati a seguito della cessazione del rapporto di lavoro.
Testo unificato C. 3391-3392-3616-A.
Il comitato dei nove si è riunito dalle 14.10 alle 14.15.
COMITATO DEI NOVE
Mercoledì 29 febbraio 2012.
Norme per favorire l’inserimento lavorativo dei detenuti.
Testo unificato C. 124-859-937-3010-A.
Il comitato dei nove si è riunito dalle 14.15 alle 14.20.
ALLEGATO 1
5-05629 Braga: Decadenza dal diritto di integrazione salariale per ritardate comunicazioni all’INPS.
TESTO DELLA RISPOSTA
L’Onorevole Braga – con il presente atto parlamentare – richiama l’attenzione sulla vicenda dei lavoratori della zona del comasco che – durante il periodo di integrazione salariale – hanno svolto attività lavorativa senza darne preventiva comunicazione all’INPS.
Al riguardo, ricordo che – ai sensi dell’articolo 8, comma 5, della legge n. 160 del 1988 – il lavoratore che svolge attività di lavoro, autonomo o subordinato, durante il periodo di integrazione salariale non ha diritto al relativo trattamento per le giornate di lavoro effettuate; il medesimo articolo, al successivo comma 6, dispone che tale lavoratore decade dal diritto al trattamento di integrazione salariale qualora non abbia provveduto a dare preventiva comunicazione dello svolgimento dell’attività lavorativa alla competente sede provinciale INPS.
La Corte Costituzionale – nell’Ordinanza n. 190/1996 – ha precisato che la predetta disposizione normativa «si propone di garantire che le risorse disponibili per gli interventi di integrazione salariale siano effettivamente destinate al sostegno dei disoccupati»; la Consulta ha altresì precisato che «la natura della sanzione e del fatto sanzionato escludono la possibilità di una graduazione secondo un criterio di proporzione il quale non potrebbe essere attuato se non limitando contraddittoriamente la decadenza alle giornate effettuate, cioè sopprimendo in realtà la sanzione ed equiparando i cassaintegrati che svolgono un lavoro retribuito senza informarne l’INPS e quelli che correttamente assolvono l’obbligo di comunicazione».
Uniformandosi a tale orientamento, la Corte di Cassazione – nella sentenza n. 11679 del 2005 – ha ribadito che «l’eventuale decadenza, limitata al periodo concomitante all’attività lavorativa svolta, condurrebbe alla sostanziale ed irragionevole equiparazione del lavoratore osservante l’obbligo di comunicazione al lavoratore inadempiente».
Inoltre, nella previsione dell’attuale testo normativo, la sussistenza della buona fede (o l’assenza di un comportamento omissivo intenzionale) del lavoratore non assume alcun rilievo ai fini dell’applicazione della sanzione. Né a tal fine rileva che il datore di lavoro abbia comunicato all’Istituto l’inizio della nuova attività lavorativa del lavoratore, in quanto la norma impone l’obbligo della comunicazione esclusivamente a carico del lavoratore stesso, sanzionandone l’eventuale omissione.
Conseguentemente, l’INPS ha provveduto – in conformità al vigente quadro normativo e giurisprudenziale – a comminare, in tutti i casi di accertata omissione della comunicazione preventiva, la sanzione della decadenza commisurata all’intero periodo di fruizione dell’integrazione salariale.
Occorre, infine, rilevare che la declaratoria di decadenza non costituisce manifestazione dell’esercizio di un potere discrezionale da parte dell’Istituto, bensì una mera comunicazione dell’avvenuta violazione di una disposizione di legge, cui consegue l’applicazione della relativa sanzione.
ALLEGATO 2
5-05797 Madia: Sull’adeguatezza dell’indennità per i collaboratori a progetto in disoccupazione.
TESTO DELLA RISPOSTA
L’interrogazione che passo ad illustrare concerne l’erogazione del beneficio a sostegno del reddito, denominato una tantum, in favore dei titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa a progetto, cosiddetti co.co.pro., iscritti in via esclusiva alla Gestione separata presso l’INPS.
La misura, prevista dall’articolo 19, comma 2, del decreto-legge n. 185 del 2008, convertito nella legge n. 2 del 2009, era nata come intervento a carattere sperimentale per il triennio 2009-2011.
Con il recente decreto-legge n. 216 del 2011, convertito con modifiche nella legge n. 14 del 2012, l’istituto è stato prorogato anche per l’anno 2012, nel limite di spesa di 13 milioni di euro. Il cosiddetto decreto di proroga termini, infatti, ha esteso anche all’anno 2012 la possibilità di liquidare una somma in un’unica soluzione, nei soli casi di fine lavoro, ai collaboratori coordinati e continuativi, iscritti in via esclusiva alla gestione separata presso l’INPS, nella misura del 30 per cento del reddito percepito l’anno precedente e comunque per un importo non superiore a 4.000 euro.
In proposito vorrei fornire all’onorevole interrogante i dati aggiornati forniti dall’INPS relativi all’indennità una tantum, distinti per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011:
Anno 2009
Domande acquisite: 16.903.
Domande respinte: 13.576.
Domande liquidate: 3.177.
Importo indennità erogate: 5.232.186,72.
Anno 2010
Domande acquisite: 11.846.
Domande respinte: 10.942.
Domande liquidate: 6.730.
Importo indennità erogate: 19.841.198,07.
Anno 2011
Domande acquisite: 10.224.
Domande respinte: 5.306.
Domande liquidate: 4.686.
Importo indennità erogate: 13.555.752,41.
In conclusione, è possibile ritenere che ogni ulteriore valutazione in ordine alle questioni poste dall’interrogante potrà trovare spazio nell’ambito del processo di riforma della disciplina degli ammortizzatori sociali che, come è noto, è attualmente all’esame del Governo.
ALLEGATO 3
5-05718 Bobba: Proroga di ammortizzatori sociali per un’azienda del settore tessile nel vercellese.
TESTO DELLA RISPOSTA
Con il presente atto parlamentare l’onorevole Bobba richiama l’attenzione sulla situazione occupazione della ditta Gariglio Confezioni s.r.l., operante nel settore della confezione di capi spalla di qualità medio-alta.
Secondo quanto appreso dalla competente Direzione Territoriale del Ministero che rappresento, la proprietà ha stabilito di cessare l’attività aziendale, stante la progressiva ed irreversibile contrazione degli ordini – dovuta all’impossibilità di competere con i produttori orientali, alla generale recessione e al calo di richieste di prodotti di media qualità privi di brand – che non consentiva all’azienda di raggiungere i volumi minimi necessari per renderne sostenibile il funzionamento.
Giunta alla determinazione di cessare l’attività aziendale, l’azienda ha presentato istanza di concessione della CIGS, per il periodo dal 14 novembre 2011 al 13 novembre 2012 per tutto il personale occupato.
In data 14 novembre 2011, in occasione dell’incontro tenutosi presso la Regione Piemonte tra organizzazioni sindacali e azienda al fine di esperire l’esame congiunto di cui all’articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica n. 218 del 2000, le parti non hanno raggiunto alcun accordo, in quanto la Società, temendo di non poter ricollocare il proprio personale in esubero, non ha accolto le sollecitazioni di parte sindacale volte a richiedere la CIGS per 24 mesi.
Le OO.SS. ritenevano infatti che il ricorso ad un periodo di 24 mesi sarebbe stato più funzionale alle esigenze dei dipendenti, vista l’anzianità lavorativa molto elevata di una parte di questi, soprattutto donne.
Non avendo raggiunto tale intesa, la parte sindacale non ha sottoscritto il verbale di esame congiunto per la richiesta dei 12 mesi di CIGS, la cui decorrenza è stata comunque stabilita al 14 novembre 2011. In data 13 dicembre 2011, l’assemblea dei soci ha deliberato di sciogliere anticipatamente la società Gariglio Confezioni s.r.l. e di metterla in liquidazione.
Al 20 gennaio 2012, data in cui è stato effettuato l’accesso ispettivo della Direzione Territoriale del Lavoro, tutto il personale risultava in CIGS, ad eccezione di n. 6 dipendenti dei quali:
un’operaia e un’impiegata in maternità;
due impiegati in ferie;
un’operaia sospesa dall’11 gennaio 2012 al 22 aprile 2012 in quanto temporaneamente in forza presso altra ditta;
un impiegato al lavoro per svolgere gli ultimi adempimenti contabili.
La Società ha precisato che, trattandosi di cessazione di attività, gli esuberi riguardano tutto il personale e, per quanto riguarda la gestione degli stessi, non ha dimostrato di aver predisposto alcun programma, al di là della raccolta di generiche dichiarazioni di aziende disponibili a valutare la ricollocazione di alcuni lavoratori.
Da ultimo, faccio presente che con decreto direttoriale n. 64454 del 27 febbraio scorso è stato approvato il programma di cassa integrazione guadagni straordinaria finalizzato alla cessazione di attività, relativamente al periodo dal 14 novembre 2011 al 13 novembre 2012. Conseguentemente è stata autorizzata la corresponsione del trattamento straordinario di integrazione salariale in favore dei dipendenti della Gariglio Confezioni s.r.l., con sede ed unità operativa in Borgo D’Ale (Vercelli), per un massimo di 29 lavoratori.
ALLEGATO 4
DL 5/2012 Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo. (C. 4940 Governo).
PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE
La XI Commissione,
esaminato il testo del disegno di legge di conversione del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo;
preso atto dell’importanza del provvedimento, che reca un’ampia serie di misure di semplificazione e altre disposizioni di sostegno e di impulso allo sviluppo del sistema economico, nella prospettiva di riportare il Paese su buoni livelli di competitività e ricondurlo lungo un percorso di progressivo rilancio economico;
apprezzata la finalità di «tagliare» i costi della burocrazia per le imprese e di «disboscare» la giungla delle procedure, in funzione di un rilancio della crescita, anche al fine di liberare risorse per la ripresa economica e favorire l’interesse degli investitori internazionali a sviluppare iniziative economiche nel nostro Paese;
valutate favorevolmente le norme di semplificazione di diretto interesse della Commissione, in materia di flussi informativi inerenti ad interventi e servizi sociali, partecipazione a concorsi e prove selettive, competenza in materia di astensione anticipata dal lavoro delle lavoratrici in gravidanza, assunzione dei lavoratori «extra UE», collocamento obbligatorio nei settori del turismo e dei pubblici esercizi, personale dedito alle attività di ricerca;
preso atto, peraltro, dell’esigenza di introdurre talune precisazioni all’interno del testo e di suggerire alle Commissioni riunite I e X sue opportune modifiche e integrazioni,
esprime
PARERE FAVOREVOLE
con le seguenti condizioni:
a) all’articolo 14, si raccomanda di non ridurre i controlli sulla sicurezza del lavoro, valutando i potenziali rischi per i diritti dei lavoratori che potrebbero derivare dal tentativo di semplificare la normativa su questo specifico versante – o su quello, più generale, del rispetto degli oneri contributivi e fiscali – apportando modifiche al testo che rafforzino le verifiche relative all’assolvimento dei più importanti obblighi di sicurezza da parte delle imprese, che non possono limitarsi, in tale ambito, al rilascio di talune limitate certificazioni di qualità;
b) ai fini della semplificazione delle procedure di reinserimento nel mercato del lavoro e di arricchimento delle opportunità di collocamento lavorativo da parte dei centri per l’impiego, si ritiene appropriato inserire – all’articolo 17 – un’ulteriore disposizione in tema di assunzione di lavoratori «extra UE», che preveda che il lavoratore straniero in possesso di permesso di soggiorno per lavoro subordinato, che perda il posto di lavoro, sia prontamente iscritto nell’elenco anagrafico delle persone in cerca di lavoro per il periodo di residua validità del permesso e, comunque, per un periodo non inferiore ai 24 mesi;
c) all’articolo 18, comma 2, valutino le Commissioni di merito l’opportunità di precisare che le comunicazioni di assunzione dei lavoratori debbano avvenire il giorno precedente a quello dell’inizio dell’attività lavorativa;
d) all’articolo 20, che introduce modifiche e integrazioni alla legislazione in materia di appalti, si inserisca nel testo l’ulteriore previsione – già introdotta in un precedente intervento d’urgenza del Governo e successivamente abrogata con il decreto-legge n. 201 del 2011 – dello scorporo del costo del lavoro nelle gare al massimo ribasso, calcolato avendo a riferimento le tabelle salariali dei contratti nazionali di lavoro, ai fini di una più equa determinazione dei prezzi dei bandi, che consenta di promuovere un più efficace contrasto al lavoro nero ed una adeguata prevenzione rispetto alla concorrenza sleale tra le imprese;
e) all’articolo 21, valutata positivamente la disposizione di cui al comma 1, che chiarisce la corretta interpretazione da attribuire alle norme del decreto legislativo n. 276 del 2003 sulla responsabilità solidale tra appaltatore, committente ed eventuale subappaltatore negli appalti di opere o servizi, valutino le Commissioni di merito l’opportunità di introdurre una ulteriore disposizione che consenta di evitare che il creditore procedente finisca per scegliere sempre e comunque, per la soddisfazione della sua pretesa creditoria, la strada del recupero giudiziale nei confronti del solo committente, che dovrebbe essere chiamato a rispondere, al contrario, solo in caso di incapienza dell’effettivo debitore;
f) si segnala l’esigenza di inserire, all’interno del provvedimento, una apposita disposizione che – con il fine di sostenere lo sviluppo del sistema dei fondi pensione e promuovere la semplificazione dei relativi meccanismi in favore dei cittadini e della collettività, ottimizzandone l’utilizzo e l’impiego anche mediante appositi investimenti finalizzati alla crescita del Paese – preveda il sostegno allo specifico comitato – istituito ai sensi della risoluzione parlamentare n. 8-00072 (approvata in data 8 giugno 2010) – incaricato di svolgere compiti di analisi e valutazione degli investimenti dei fondi pensione e degli altri enti previdenziali interessati in infrastrutture, opere pubbliche e potenziamento o capitalizzazione delle piccole e medie imprese meritevoli di sostegno, anche in modo da rafforzarne la struttura e la missione;
g) valutino, inoltre, le Commissioni di merito l’opportunità di introdurre una apposita modifica all’articolo 24 del decreto-legge n. 201 del 2011, che includa i rendimenti dei patrimoni previdenziali nell’ambito dei parametri per il raggiungimento dell’equilibrio finanziario delle casse privatizzate, da realizzare nell’arco dei prossimi cinquanta anni;
h) si raccomanda, infine, ai fini della semplificazione delle procedure di ricongiunzione dei contributi pensionistici versati a differenti gestioni confluite all’interno del INPS, di prevedere che i commi 12-septies, 12-octies, 12-novies, 12-decies e 12-undecies dell’articolo 12 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, cessino di trovare applicazione per la generalità dei lavoratori e delle lavoratrici interessate dall’attuazione delle disposizioni di cui all’articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, ad eccezione delle lavoratrici dipendenti dalle pubbliche amministrazioni che ricongiungono la contribuzione versata con una posizione precedente presso l’INPS, per le quali le predette disposizioni restano in vigore sino alla definitiva equiparazione dei requisiti anagrafici rispetto alle lavoratrici del settore privato, la cui pensione è liquidata a carico dell’Assicurazione Generale Obbligatoria e delle forme esclusive e sostitutive della medesima.
COMITATO DEI NOVE
Martedì 28 febbraio 2012.
Trattamenti speciali di disoccupazione in favore dei lavoratori frontalieri italiani in Svizzera rimasti disoccupati a seguito della cessazione del rapporto di lavoro.
Testo unificato C. 3391-3392-3616-A.
Il comitato dei nove si è riunito dalle 13.05 alle 13.15.
COMITATO DEI NOVE
Martedì 28 febbraio 2012.
Norme per favorire l’inserimento lavorativo dei detenuti.
Testo unificato C. 124-859-937-3010-A.
Il comitato dei nove si è riunito dalle 13.15 alle 13.25 e dalle 14.55 alle 15.05.
SEDE CONSULTIVA
Martedì 28 febbraio 2012. – Presidenza del presidente Silvano MOFFA.
La seduta comincia alle 14.20.
DL 5/2012: Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo.
C. 4940 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite I e X).
(Seguito dell’esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 21 febbraio 2012.
Silvano MOFFA, presidente, ricorda che nella precedente seduta ha avuto inizio l’esame del provvedimento in titolo, con lo svolgimento della relazione introduttiva e di una serie di interventi di carattere preliminare. Avverte, pertanto, che oggi proseguirà il dibattito, che dovrebbe concludersi nella giornata di domani, con la votazione del parere di competenza.
Antonio BOCCUZZI (PD) ritiene gravi gli interventi di semplificazione recati dall’articolo 14 del testo in esame, suscettibili, a suo avviso, di pregiudicare i necessari controlli sul versante della sicurezza sui luoghi di lavoro, che appaiono fondamentali in vista della tutela della salute dei lavoratori. Osservato, peraltro, che le disposizioni in questione potrebbero favorire la messa in atto di comportamenti negligenti da parte delle imprese, che potrebbero essere tentate di conseguire, a basso costo, forme di certificazione di qualità non rispondenti ad una effettiva affidabilità in tema di sicurezza, preannuncia la presentazione da parte del suo gruppo di emendamenti sul punto, tra cui cita, in particolare, quelli volti a prevenire forme di collaborazioni improprie – che non siano basate su rapporti di lealtà – tra controllati e controllanti.
Giuliano CAZZOLA (PdL) dichiara di avere presentato presso le Commissioni di merito taluni emendamenti al testo, riguardanti la materia previdenziale. Fa notare anzitutto che una proposta di modifica mira ad abrogare le norme introdotte dal precedente Governo in materia di ricongiunzione onerosa dei contributi versati presso diverse gestioni previdenziali, che sarebbero mantenute in vita solamente rispetto a talune specifiche ipotesi, relative alle donne che trasferiscono la propria posizione dall’INPDAP all’INPS: si tratta di un intervento socialmente importante, a lungo atteso da talune categorie di lavoratori, per la cui copertura finanziaria ha previsto di attingere alla contribuzione aggiuntiva versata all’apposita gestione separata dai lavoratori già in pensione, che hanno proseguito l’attività lavorativa sotto forma di collaborazioni coordinate e continuative. Osserva, poi, che l’altra proposta emendativa mira a conferire rilevanza ai rendimenti dei patrimoni delle casse privatizzate nell’ambito del calcolo dell’equilibrio di bilancio cinquantennale, che le stesse casse debbono assicurare – ai sensi dell’articolo 24 del decreto-legge n. 201 del 2011 – per garantire la sostenibilità e l’adeguatezza delle prestazioni pensionistiche.
Maria Grazia GATTI (PD), ricollegandosi alle considerazioni svolte dal deputato Boccuzzi, si domanda la ragione per la quale il relatore, nel suo intervento introduttivo, non abbia affrontato il tema – giudicato di diretto interesse della Commissione – della semplificazione dei controlli sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, contenuto all’articolo 14 del testo in esame, sul quale esprime forti perplessità. Soffermandosi, quindi, sull’articolo 18 del provvedimento, osserva che la semplificazione realizzata in materia di assunzioni e collocamento obbligatorio nel settore dei pubblici servizi appare irragionevole, soprattutto laddove si eliminano adempimenti burocratici, connessi alla comunicazione dell’instaurazione del rapporto di lavoro, che appaiono fondamentali nell’ottica di prevenire gravi violazioni di legge da parte delle imprese, tra cui cita quelle testimoniate, ad esempio, dal fenomeno delle cosiddette «assunzioni post mortem». Esprime perplessità, in conclusione, sull’articolo 19, che andrebbe, a suo avviso, riformulato con maggiore precisione, anche sulla base degli emendamenti presentati sul punto dal suo gruppo presso le Commissioni di merito, al fine di chiarire l’esatta portata di talune disposizioni sanzionatorie in materia di libro unico del lavoro.
Marialuisa GNECCHI (PD), pur apprezzando la ratio dell’emendamento preannunciato dal deputato Cazzola in materia di ricongiunzione onerosa dei contributi, osserva che tale proposta emendativa non è stata sottoscritta dal suo gruppo, in quanto indica precise modalità di copertura finanziaria delle misure introdotte, in tal modo riconoscendo, tra l’altro, la rilevante onerosità dell’intervento da realizzare, implicitamente convenendo con le opinioni esposte in materia – nel corso dello svolgimento di atti di sindacato ispettivo – dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, che giudica, al contrario, non condivisibili. Per tali ragioni, apprezzando il tentativo esperito dal deputato Cazzola a vantaggio dei lavoratori coinvolti, auspica una sollecita soluzione della questione del ricongiungimento oneroso dei contributi, che, a suo avviso, non richiederebbe ingenti oneri finanziari di copertura, trattandosi esclusivamente di riconoscere contributi già versati dai lavoratori medesimi.
Silvano MOFFA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.35.