A febbraio inflazione in calo al 9,4% e Pil in diminuzione dello 0,4% su base mensile. E’ quanto stima Confcommercio.
“Agli sporadici segnali positivi sul versante della produzione si contrappongo – ha sottolineato l’Ufficio Studi dell’associazione – le difficoltà delle famiglie a proseguire nel percorso di recupero dei consumi, ancora distanti dai livelli del 2019. A soffrire è soprattutto la domanda di beni, dato sottolineato dal ripiegamento a gennaio della fiducia degli operatori del commercio al dettaglio. Inoltre, il rallentamento delle dinamiche inflazionistiche appare ancora limitato e non contiene granché l`erosione del potere d`acquisto di redditi correnti e ricchezza liquida, solo in parte compensata dall`importante intervento pubblico. Tutto questo alimenta le aspettative di un nuovo piccolo ripiegamento della crescita nei primi mesi dell`anno in corso”.
A dicembre, dopo un trimestre in negativo, la produzione industriale ha mostrato un incremento dell`1,6% su novembre. Stando alle opinioni degli imprenditori, le prospettive a breve rimangono comunque incerte, seppure connotate da elementi meno sfavorevoli rispetto ai mesi autunnali. Il mercato del lavoro ha mostrato, a dicembre, un modesto miglioramento con una lieve crescita degli occupati (0,2% su novembre pari a 37mila unità). A gennaio i consumi, espressi nella metrica dell`Icc, hanno registrato un moderato miglioramento nel confronto annuo con il ritorno a valori positivi (+1,0%). Questa stima va letta con molta cautela perché a gennaio del 2022 si registrò la peggiore ondata di Covid-19, in termine di contagi, con la conseguente limitazione di molte attività commerciali e della mobilità.
Al miglioramento tendenziale ha contribuito esclusivamente la domanda relativa ai servizi, in aumento del 9,0% sullo scorso anno, mente per i beni si conferma la tendenza alla riduzione dei volumi acquistati (-1,3% tendenziale). All`interno di questo aggregato, piccoli segnali di recupero si rilevano per l`abbigliamento e l`automotive. Permangono le difficoltà per l`alimentazione domestica, il settore dei mobili e gli elettrodomestici.
In linea con una situazione che, pur meno negativa rispetto alle attese, presenta molteplici segnali di rallentamento, a febbraio il Pil, secondo le nostre stime, dovrebbe registrare una riduzione dello 0,4% congiunturale e una crescita dello 0,6% nel confronto annuo. Pur in presenza di un rimbalzo nel mese di marzo, il primo trimestre si chiuderebbe con una moderata riduzione, confermando l`ipotesi di una contenuta recessione a cavallo del 2022-2023.
Il processo di rientro dell`inflazione, seppure appare ormai avviato con la discesa, a gennaio, al 10,1% dall`11,6% di dicembre, è ancora caratterizzato da molti elementi di incertezza. Le tensioni ancora presenti nel sistema, sottolineate da un`inflazione di fondo in crescita anche a gennaio, rendono difficile immaginare il ritorno verso dinamiche più in linea con gli obiettivi della politica monetaria prima dell`ultimo trimestre dell`anno. Secondo le nostre stime, nel mese di febbraio i prezzi al consumo dovrebbero registrare un incremento dello 0,3% su gennaio, portando il tasso di variazione tendenziale al 9,4%.
tn