Non si fermano le proteste in Francia dopo la bocciatura da parte dei deputati delle due mozioni di censura presentate contro il governo. La polizia ha cominciato a disperdere i manifestanti riuniti a Place Vauban, a Parigi, non lontano dall’Assemblea nazionale, per protestare contro la riforma delle pensioni. Dopo l’intervento della polizia i manifestanti hanno gradualmente lasciato Place Vauban (7° arrondissement, vicino agli Invalides), per radunarsi nella stazione Saint-Lazare e nel quartiere dell’Opera di Parigi. Saccheggi sono stati segnalati in diversi boulevard nelle vicinanze. Numerosi i cassonetti bruciati dai manifestanti anche nei pressi di rue de la Boetie, nell’VIII arrondissement.
Il sindacato francese Cgt, in prima linea nelle proteste di piazza e negli scioperi, assicura che il rigetto della mozione di censura non pregiudica la “determinazione dei lavoratori” contro la contestata riforma delle pensioni. Secondo un comunicato della Cgt pubblicato sul sito del canale televisivo all news Bfmtv, la bocciatura della mozione di censura al governo “con pochi voti, non cambia nulla!. Nulla mina la determinazione di lavoratori, disoccupati, giovani e pensionati a respingere (…) la riforma delle pensioni che tutti, nessuno escluso, considerano ingiustificata, ingiusta e brutale”.
La Cgt invita dunque ad “amplificare le mobilitazioni”, e a “partecipare in maniera massiccia agli scioperi e alle manifestazioni rinnovabili”, giovedì 23 marzo “e dopo, se necessario”.
Una giovane dirigente di France Insoumise, movimento politico francese di sinistra e sinistra radicale, è fra gli arrestati di stanotte a Parigi per le manifestazioni. Si tratta di Emma Fourreau, co-responsabile dei giovani di LFI. Lo ha denunciato Mathilde Panot, presidente dei deputati del gruppo di opposizione che fa capo al leader Jean-Luc Mélenchon, in un tweet nel quale chiede di “rilasciare immediatamente i manifestanti arrestati ingiustamente. Macron e il suo governo non avranno mai abbastanza celle di polizia per fermare la giusta rabbia di un intero popolo!”, ha aggiunto Panot.
Un gruppo di parlamentari di LFI, secondo quanto riferisce il liveblog del canale televisivo all news Bfmtv, sta facendo il giro dei commissariati per chiedere “la fine della repressione”.
In totale sono 300 gli arresti a Parigi, secondo fonti di polizia della capitale francese. Assembramenti spontanei di protesta ovunque in Francia: a Parigi ma anche a Lione, Marsiglia, Strasburgo, Rennes, Nantes o Bordeaux, nella serata di lunedì centinaia di manifestanti si sono radunati per le strade, dando vita a violenti scontri con la polizia.
I deputati del Rassemblement national (Rn) hanno presentato al Consiglio costituzionale un ricorso contro la riforma delle pensioni affinché “questo testo cada nell’oblio della storia e venga gettato nella spazzatura”. Laure Lavalette e Thomas Menage, portavoci del partito di estrema destra, hanno denunciato in questa occasione una “riforma ingiusta, brutale, che penalizzerà i pensionati francesi”. Il Consiglio costituzionale è stato anche chiamato in causa direttamente dalla primo ministro Elisabeth Borne, mentre i deputati di Nupes e i senatori del Ps presenteranno a loro volta il proprio ricorso.
e.m.