Dati a sorpresa sulla rappresentatività del sindacato nel pubblico impiego. L’Aran, l’agenzia che tratta il rinnovo dei contatti dei pubblici dipendenti per conto del governo, e che per questo tiene il conto della rappresentanza delle diverse sigle sindacali mixando i risultati delle elezioni delle Rsu con i dati del tesseramento dei diversi sindacati, ha fatto i suoi calcoli e nei prossimi giorni renderà noti i risultati di questi conteggi, che Il diario del lavoro è in grado di anticipare.
La sorpresa più grande viene dal mondo della scuola. La Cisl per la prima volta dagli anni 2000 ha sorpassato la Cgil e si afferma come il primo sindacato del comparto istruzione. Ottima prestazione in generale della Uil, che migliora i suoi dati in tutti i quattro comparti, per quanto si riferisce agli iscritti, ma anche per i voti ricevuti nelle elezioni delle Rsu. Non buone le prestazioni di Cisl e Cgil. Il sindacato di Annamaria Furlan va bene, come abbiamo detto, nella scuola, ma cede negli altri tre comparti. Per la Cgil non c’è nessuna luce positiva, perde iscritti e voti in tutti i comparti, manifestando l’esistenza di problemi di una certa consistenza.
Ma il quadro completo viene solo dalle cifre, comparto per comparto. In quello “Funzioni centrali”, tanto per capirsi i ministeri, la Cgil rispetto a tre anni prima, quando furono fatte le ultime elezioni delle Rsu e quindi i conti dell’Aran, perde 5.800 voti nelle elezioni e 3.900 tessere. La Cisl a sua volta perde 3.700 voti e 3.500 tessere. Anche la Uil perde tessere, 1.000 unità, ma perde solo 500 voti. Questo dato gli consente di essere l’unica sigla sindacale che in questo comparto mostra una media tra il dato delle iscrizioni e quello delle votazioni in crescita, sia pure solo dello 0,78%. Complessivamente i tre maggiori sindacati perdono 7.500 voti e 13.000 voti nelle elezioni delle Rsu.
COMPARTO FUNZIONI CENTRALI
O.S | DELEGHE 2019-21 | % | VOTI 2019-21 | % | MEDIA 2019-21 | DELEGHE 2016-18 | % | VOTI 2016-18 | % | MEDIA 2016-18 | DIFF. MEDIA 2019-21/2016-18 IN % |
CISL-FP |
25.287 |
24,86%
|
41.210 |
21,77% |
23,31% |
28.982 |
25,64% |
44.667 |
22,63% |
24,14% |
– 0,83 |
FP-CGIL |
19.706
|
19,37% |
39.910 |
21,08% |
20,23% |
23.616 |
20,90% |
45.764 |
23,19% |
22,04% |
-1,81 |
UIL-PA |
19.277
|
18,95% |
35.653 |
18,83% |
18,89% |
20.242 |
17,91% |
36.139 |
18,31% |
18,11% |
+0,78 |
Negativi per tutti i dati degli enti locali, comuni, province e regioni. La Uil perde 2.000 voti e 2.200 tessere. La Cisl perde 5.500 tessere e 7.800 voti. Peggio per la Cgil che nei tre anni perde 10.000 tessere e 13.000 voti. La Cgil è anche l’unico sindacato che in questo comparto abbassa la media tra voti e tessere rispetto a tre anni prima, perdendo quasi un punto percentuale. La perdita complessiva nei tre anni ammonta per i tre sindacati a 18.000 tessere e 24.000 voti.
COMPARTO FUNZIONI LOCALI (ee.ll)
O.S | DELEGHE 2019-21 | % | VOTI 2019-21 | % | MEDIA 2019-21 | DELEGHE 2016-18 | % | VOTI 2016-18 | % | MEDIA 2016-18 | DIFF. MEDIA 2019-21/2016-18 IN % |
FP-CGIL |
58.578 |
34,39%
|
123.895 |
23,87% |
35,23% |
68.354 |
35,36 % |
137.190 |
36,15 % |
35,76% |
– 0,95 |
CISL-FP |
46.701
|
27,42% |
98.205 |
23,18% |
27,93% |
52.211 |
27,01 % |
105.963 |
27,92 % |
27,47% |
+0,20 |
UIL-FPL |
30.236
|
17,75% |
65.821 |
19,14% |
18,72% |
32.475 |
16,80% |
67.943 |
17,91% |
17,35% |
+0,88 |
Brutti i dati anche per la sanità. L’unica a sorridere infatti è la Uil, che nei tre anni ha guadagnato 3.700 tessere e 5.000 voti. La Cisl perde 4.400 tessere e 4.000 voti, mentre la Cgil registra un calo di 3.800 tessere e 5.500 voti. Ne consegue che nella media tra voti espressi nelle elezioni delle Rsu e numero delle tessere la Uil cresce dello 0,83%, mentre la Cisl perde il 2,52% e la Cgil il 2,11%.
COMPARTO SANITA’
O.S | DELEGHE 2019-21 | % | VOTI 2019-21 | % | MEDIA 2019-21 | DELEGHE 2016-18 | % | VOTI 2016-18 | % | MEDIA 2016-18 | DIFF. MEDIA 2019-21/2016-18 IN % |
FP-CGIL |
63.663 |
22,41%
|
87.391 |
23,87% |
23,14% |
67.461 |
24,45% |
92.925 |
26,05% |
25,25% |
– 2,11 |
CISL-FP |
61.692
|
21,72% |
84.864 |
23,18% |
22,45% |
66.070 |
23,95% |
89.086 |
24,97% |
24,46% |
-2,52 |
UIL-FPL |
52.598
|
18,52% |
70.062 |
19,14% |
18,83% |
48.903 |
17,72% |
65.195 |
18,72% |
18% |
+0,83 |
E infine il comparto “Istruzione e ricerca”. Il dato migliore è della Cisl che guadagna 15.200 tessere e 22.600 voti, mentre la Cgil guadagna in questo comparto 400 tessere, ma parallelamente perde 18.600 voti. Ne consegue che la Cgil vede la sua rappresentanza calare dal 26.81 al 24.10%. mentre la Cisl sale dal 24.02 al 24.73% conquistando il primo posto nella classifica dell’Aran. Bene la Uil che guadagna 12.000 voti e 10.500 tessere migliorando la sua percentuale di rappresentatività.
COMPARTO ISTRUZIONE PUBBLICA
O.S | DELEGHE 2019-21 | % | VOTI 2019-21 | % | MEDIA 2019-21 | DELEGHE 2016-18 | % | VOTI 2016-18 | % | MEDIA 2016-18 | DIFF. MEDIA 2019-21/2016-18 IN % |
CISL-FSUR |
168.702 |
25,58%
|
216.610 |
23,88% |
24,73% |
153.505 |
25,41% |
193.926 |
22,64% |
24,02% |
+0,71 |
FLC-CGIL | 141.372
|
21,43% |
241.253 |
26,59% |
24,10% |
140.694 |
23,29% |
259.858 |
30,34% |
26,81% |
-2,71 |
UIL-SCUOLA |
96.210
|
14,59% |
150.708 |
16,61% |
15,60% |
85.686 |
14,18% |
138.800 |
16,20% |
15,19% |
+0,41 |
Colpiscono in questo quadro i dati relativi alla Cgil, anche perché i dati relativi al 2016 erano cedenti rispetto a quelli di tre anni prima, sempre secondo i calcoli dell’Aran. Negli Enti centrali la confederazione di Susanna Camusso è passata a rappresentare il 23,41% nel 2013, il 22,04% nel 2016 e poi il 21,08 nel 2019, con una perdita di 2,33 punti nei sei anni. Peggiore il dato per i voti nelle elezioni delle Rsu perché la Cgil è passata dal 25,53 del 2013 al 23,19% del 2016 al 21,08% del 2019.
Situazione negativa anche negli enti locali che era il punto di forza della Cgil. La media è passata nei sei anni dal 37,19 al 35,76 fino al 34,81 di quest’anno. Si sono così persi 2,4 punti percentuali.
Nella sanità il salto all’indietro è stato complessivamente del 4%, perché il dato medio di rappresentatività è passato dal 27,72 al 25,25 e poi al 23,87%.
Nel comparto “Istruzione e ricerca” il calo è stato più forte, del 4,19%. Nel 2013 il dato della rappresentatività era al 28,29%, poi è sceso al 26,81 e infine quest’anno al 24,10%.
Massimo Mascini