“Alla nostra richiesta di misure urgenti per far fronte subito all’emergenza caldo, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha risposto proponendo alle parti sociali un Protocollo sulle misure già esistenti e normate dal Testo unico 81 e linee guida elaborate dal Ministero della Salute, senza nessuno elemento per renderle più esigibili e vincolanti, tanto più che il Governo stesso non lo avrebbe sottoscritto. Basta perdere tempo”. Così la segretaria confederale della Cgil Francesca Re David al termine del tavolo di oggi con la Ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Elvira Calderone.
“L’unica risposta positiva alle nostre richieste – sottolinea la dirigente sindacale – è l’annuncio di un Decreto per escludere dalle 52 settimane la cassa per il caldo per gli edili e lapidei e qualche correttivo alla cassa per gli agricoli a tempo indeterminato con la possibilità di utilizzo a ore. Nulla è previsto per i lavoratori e le lavoratrici non subordinati (es. i riders) o gli stagionali o altre tipologie”.
“È stato escluso – prosegue Re David – un provvedimento per bloccare il lavoro in determinate condizioni e temperature, fondamentale anche per sostenere con la contrattazione diversi orari, turni, pause, la fornitura di dispositivi, etc. Non c’è nulla sull’adeguamento dei contratti di servizio in modo da non ostacolare la rimodulazione degli orari da parte delle aziende di pubblica utilità”.
“A conclusione dell’incontro la discussione è stata rinviata ad un generico impegno per un Protocollo su salute e sicurezza nel cambiamento climatico, di cui non si capiscono né finalità né tempi né strumenti né valore. Per rispondere all’emergenza, quindi, il Governo non vede l’urgenza di bloccare le attività con alte temperature e nei settori più esposti, né proteggere l’insieme delle lavoratrici dei lavoratori indipendentemente dai rapporti di lavoro: spetta a noi farlo continuando a chiedere incontri alle aziende e alle istituzioni locali per modificare l’organizzazione del lavoro e a fermarlo quando necessario”, conclude Re David.
Di tutt’altra nota la dichiarazione del segretario generale della Cisl, Giorgio Graziani, che afferma di aver “apprezzato che il ministro del Lavoro, come richiesto dalla Cisl, abbia confermato oggi l’allargamento dello scomputo dal conteggio delle giornate previste per la CIGO per eventi climatici eccezionali anche per il settore edile e che ci sia per la CISOA nel settore agricolo la possibilità di utilizzo frazionato ad ore, su cui peraltro abbiamo richiesto siano necessariamente compresi anche i lavoratori stagionali”.
“Abbiamo rilanciato la proposta di addivenire in tempi brevissimi alla definizione di un protocollo trilaterale che permetta di poter sostenere e supportare nei settori, nei territori e nelle aziende, una contrattazione che sappia rispondere al bisogno di lavorare in salute e sicurezza anche di fronte ad eventi climatici avversi, attraverso la definizione di tutte le articolazioni organizzative adeguate a partire dalla rimodulazione degli orari, delle pause, delle rotazioni, dell’adeguatezza del vestiario e dei DPI, dal possibile utilizzo del lavoro agile, da un ruolo preventivo del medico competente e da una sorveglianza sanitaria mirata a queste specifiche possibili condizioni di rischio tenendo conto della tipicità e fragilità. Consideriamo positivo che il Ministero del lavoro abbia assunto un impegno in questo senso di proseguire il confronto per arrivare ad un’intesa in tempi che abbiamo chiesto più rapidi possibili”, ha concluso Graziani.
tn