È in corso a Palazzo Chigi l’incontro sul dossier ex Ilva convocato dal governo lo scorso 6 novembre. Presenti i sindacati dei metalmeccanici Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm, che continuano a sollecitare il passaggio in maggioranza dello Stato e chiedono chiarezza sui contenuti del memorandum sottoscritto da ArcelorMittal l’11 settembre scorso.
“Siamo l’unico Paese in cui non c’è un mercato che decide ma non c’è neanche un’azienda che decide”, ha dichiarato il leader della Fiom, Michele De Palma, prima dell’incontro. “Quello che sta decidendo tutto è il fatto che tenere ferma l’Ilva, non intervenire sugli impianti, sta determinando l’eutanasia di questo gruppo, che il mercato invece ha chiesto e rilanciato. È una situazione surreale”. La situazione, ha concluso De Palma, “è la somma dei comportamenti dei governi che si sono alternati fino ad oggi, ma siamo qui perché siamo al punto finale”.
“È da giorni che chiediamo verità, più che trasparenza”, ha aggiunto il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, in ingresso a Palazzo Chigi. “In questi giorni abbiamo ascoltato che c’è un’interlocuzione continua con i sindacati. Il tema è che i sindacati sono stati informati grazie alla lotta dei lavoratori. Ma l’informazione non è quella che riteniamo quella giusta. Si susseguono fatti gravi all’interno degli stabilimenti, la situazione continua a essere pesante, ha sottolineato Palombella. Poi tutte le voci che si rincorrono sugli aumenti di capitali, sui rifinanziamenti. Oggi – ha dichiarato in ultimo – ci aspettiamo che ci siano informazioni, dichiarazioni e assunzione di responsabilità da parte del governo”.
e.m.