Disoccupazione italiana mai così bassa dall’ultimo ventennio, anche se per numero di senza-lavoro il Belpaese resta sempre uno dei fanalini di coda delle grandi economie mondiali ed europee.
A sancirlo è il Fondo Monetario Internazionale secondo il quale l’esercito dei disoccupati italiani si è assottigliato progressivamente e scende finalmente quest’anno anche in Italia sotto la soglia del 10% a quota 9,5%. Ulteriore miglioramento arriverà poi nel 2002, quando la disoccupazione italiana è prevista scendere al 9,1%. I dati migliorano anche le ultime stime elaborate dal governo italiano nella relazione previsionale e programmatica che stima una tasso di disoccupazione al 9,6% per quest’ anno e al 9,2% per il prossimo.
Le stime del Fmi sono contenute nell’ultimo World Economic Outlook del Fmi che traccia una serie storica dell’evoluzione dei senza-lavoro nel mondo e per l’Italia confronta il 9,5% previsto per quest’ anno con una media 10,7% raggiunta mediamente quasi 20 anni fa, nel decennio compreso fra il 1983 ed il 1992. Da allora, l’evoluzione della disoccupazione italiana mostra un andamento un pò altalenante, ma comunque stabilmente superiore alla soglia del 10% fino a quest’anno. Nel ’93, infatti, scese al 10,1% per poi risalire nel ’94 all’11,1% e confermarsi quasi costantemente in crescita fino al picco dell’11,8% nel 1998. Da allora, sembra aver imboccato definitivamente la via della discesa, passando all’11,4% nel ’99, al 10,6% nel 2000 e poi ai successivi attesi 9,5% per quest’anno e 9,1% per il prossimo.
L’incidenza comunque molto elevata di senza lavoro durante tutti gli anni ’90 ha fatto sì che, se anche nel 2001 e 2001 la percentuale sia finalmente scesa sotto la soglia del 10%, il tasso medio del periodo 1993-2002 ha registrato un incremento rispetto a quello del decennio precedente: dal 10,7% al 10,9%.
A livello globale, però, l’Italia resta ancora oggi poco virtuosa rispetto ad altri dei grandi paesi industrializzati e ai propri partner europei. La quota dei senza lavoro italiani prevista dal Fmi per quest’anno si confronta con un tasso medio per le economie più avanzate pari al 6%, o con il 5,9% degli Usa, il 4,7% del Giappone ed il 5,2% del Regno Unito.
All’interno di Eurolandia, il tasso italiano di disoccupazione sarà superato unicamente da quello della Spagna (13%), della Grecia (10,9%) e della Finlandia (9,9%). Secondo le stime del Fondo Monetario, invece, gli altri due grandi concorrenti, Francia e Germania, avranno quest’anno una quota di senza lavoro che non dovrebbe superare, rispettivamente, l’8,7% ed il 7,5%.
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