“Siamo molto d’accordo con questa proposta interessante del ministro Siri – sottolinea il leader della Cisl – raccolta positivamente oggi anche dal Direttore generale della Confindustria, Panucci, in un intervista sul Sole 24 ore.”
“E’ necessario – spiega Furlan – legare strettamente il reddito di cittadinanza ad una effettiva formazione dei lavoratori per un impiego nelle imprese e nel mondo produttivo”.
“Tra l’altro – prosegue – questa proposta è in sintonia con il contenuto del patto della fabbrica firmato da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria che punta proprio ad un ruolo forte e bilaterale delle parti sociali per favorire l’ingresso dei giovani nelle aziende attraverso un grande piano formativo per affrontare al meglio la rivoluzione tecnologica di azienda 4.0.”
“I tempi per la riorganizzazione dei centri per l’impiego – continua Furlan – saranno inevitabilmente lunghi e farraginosi e quindi le parti sociali possono svolgere un grande ruolo sussidiario per far incrociare la domanda e l’offerta di lavoro. Per questo il reddito di cittadinanza può risultare uno strumento molto utile se diventa un ponte verso l’inclusione nel mondo del lavoro e non solo uno sussidio temporale di assistenza per combattere la povertà.”
Per Furlan, le risorse stanziate per il reddito di cittadinanza “possono essere molto utili se sono collegate ad un effettivo piano di formazione dei giovani, per garantire alle imprese le competenze di cui hanno oggi un grande bisogno per alzare la competivività e la qualità dei prodotti. Il Governo – conclude la segretaria – farebbe bene ad aprire subito un confronto con le parti sociali sull’applicazione del reddito di cittadinanza perchè potrebbe cambiare non solo il giudizio dell’Europa su questo provvedimento ma su tutto l’impianto della manovra”.
Annalisa Buccellato