Oggi, a Genova, due ore di sciopero dei sindacati metalmeccanici e di quasi 2000 lavoratori di Selex Es, azienda impegnata nell’elettronica per la sicurezza in ambito civile e militare, per ribadire il no ai tagli previsti dal governo e alle parole pronunciate dall’amministratore delegato di Finmeccanica, Mauro Moretti, in audizione alle Camere. Il manager ha descritto la necessità di un “dimagrimento” della holding, una strategia che, è il timore dei sindacati, potrebbe portare anche a pesanti riduzioni di attività industriali e di personale in diverse società controllate del settore civile, tra cui proprio Selex Es.
Stefano Bonazzi, delegato rsu della Fiom, ha dichiarato: “Protestiamo contro le parole dell’amministratore delegato che ha ripetuto che la parte civile sarà fuori dal core business e anche la parte militare sarà destinata ad avere una forte ristrutturazione. C’è la prospettiva concreta di un ridimensionamento di Finmeccanica. E non possiamo permetterlo”.
Dopo due ore di sciopero e presidio davanti ai cancelli dello stabilimento, il corteo dei lavoratori ha invaso le strade di Sestri, bloccando il traffico cittadino.
Intanto questo pomeriggio è previsto, a Roma, l’incontro fra i rappresentanti dei sindacati metalmeccanici e il “management” della società controllata dal gruppo Finmeccanica, per la questione del sistema Sistri (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti), che l’azienda sarebbe intenzionata a chiudere.
“Selex Es non deve chiudere il sistema Sistri, ma continuare”, sostiene Giovanni Contento, segretario nazionale della Uilm. “Si tratta di una esigenza strategica – continua Contento – perché il Sistri è stato costantemente osteggiato da ‘lobby’ di aziende che operavano nel settore in questione. E’ bene ricordare che il ministro dell’Ambiente aveva annunciato di indire una nuova gara per un sistema che gravasse il meno possibile sulle imprese, mentre la stessa Finmeccanica aveva dichiarato la cessazione del Sistri. Ora, invece, bisogna andare avanti e lo si può fare seguendo i binari del meccanismo originariamente disegnato dal d.lgs 152/2006 e dm 52/2011″.
“Si tratta di un metodo che interessa anche le più grandi aziende italiane –r ibadisce il dirigente sindacale della Uilm – come Ferrovie, Enel, Eni, Terna ed altre. Ci attendiamo che Selex Es ci dia risposte anche su come valorizzare le attività Sistri rispetto a quelle di Tetra e al progetto relativo all’Agenda digitale”.
“E’ qui – conclude Contento – la contraddizione in termini. Da una parte assistiamo alla politica dell’annuncio sia a livello politico che aziendale, dove si proclamano ridimensionamenti e chiusure. Dall’altra, quando si tocca con mano la realtà, ci si rende conto che tante produzioni nazionali, sono di alto contenuto tecnologico e di sviluppo sui mercati. Il compito del sindacato è proprio questo: tutelare le produzioni e l’occupazione. Il premier e alcuni manager, messi dal governo a fare i capoazienda, ci invitano a tenerne conto. Noi come sindacato pratichiamo questa azione da tempo e siamo pronti a dimostrare ai politici come si fa concretamente, senza annunci anacronistici”.
F.P.