Secondo il presidente dell’Inps, Tito Boeri, i dati dell’evasione contributiva sono “allarmanti”: circa 11 miliardi di mancate entrate ogni anno.
Boeri ha ricordato che secondo il rapporto allegato al Def, le mancate entrate contributive dovute a evasione nel 2015 sono state pari a 10,7 miliardi per i lavoratori dipendenti e tra i 10 e gli 11,5 miliardi nel periodo 2011-14 (una percentuale tra il 6% e il 7% dei contributi versati all’Inps). Si tratta di un monte salari tra 28 e i 30 miliardi. Il salario orario dei lavoratori irregolari ammonterebbe a 8 euro l`ora (nel 2014 gap stimato in 11,3 miliardi, dunque aliquota media non versata del 40%).
“I dati dell’evasione contributiva sono allarmanti – ha detto il presidente dell’Inps durante la presentazione della banca dati dell’istituto di previdenza sugli appalti – le mancate entrate relative ai soli lavoratori dipendenti, quindi l’evasione del lavoro nero, ammontano a 11 miliardi. C’è moltissimo lavoro da fare per recuperare la base contributiva”. Il “potenziale recupero”, ha aggiunto Boeri, è di 10-11 miliardi, anche se ci sono due elementi da tenere in considerazione: “Grande distanza tra accertato e riscosso e tempi lunghi”.
Per quanto riguarda le attività svolte, la vigilanza documentale ha portato a recuperare 0,7 miliardi tra fruizioni indebite di sgravi e prestazioni e altri risparmi di spesa nel 2015; con quella ispettiva sono stati accertati circa 1,1 miliardi di contributi spettanti all`Inps sia tra il lavoro autonomo che tra quello alle dipendenze. Quindi, l’evasione contributiva sembra solo marginalmente intaccata.
Boeri ha sottolineato che è “molto difficile” agire ex-post e che è “utile” un incrocio delle banche dati per agire ex-ante. “Ma sin qui è molto difficile ricostruire filiere negli appalti. Ci sono irregolarità diffuse anche tra aziende che operano con appalti pubblici. Non sembrano essere più virtuose delle altre – ha concluso Boeri – bisogna agire prima che l’evasione si materializzi”.
E.G.