La Janssen, azienda del gruppo Johnson&Johnson leader nel settore farmaceutico, ha avviato una procedura di licenziamento collettivo per 57 lavoratori, tra informatori scientifici e personale impiegatizio, dello stabilimento di Cologno Monzese (Milano), che conta circa 600 dipendenti impiegati in attività commerciali e progetti di ricerca e sviluppo.
Per questo motivo i sindacati di categoria avviano la mobilitazione con uno sciopero di 8 ore e un presidio dinanzi allo stabilimento di via Buonarroti 23 per la giornata di giovedì 20 aprile, dalle ore 9 alle 13. “È una decisione inaccettabile, considerando che la Janssen è in salute e lo scorso anno ha fatturato fra 1,2 e 1,3 miliardi di euro”, afferma il segretario della Femca Cisl di Milano, Rino Fresca, che continua: “L’azienda sostiene che la presenza di alcune figure non è prevista dalle modifiche organizzative, ma è una scusa che non regge: degli informatori c’è ancora bisogno, mentre la quota di personale considerato in esubero potrebbe essere tranquillamente ricollocata all’interno”.
La procedura di licenziamento collettivo per 57 dipendenti è stata aperta agli inizi del marzo scorso. Sono seguiti alcuni incontri in Assolombarda, fino all’ultimo, tenutosi il 12 aprile, che ha sancito la distanza fra le parti. “Noi abbiamo chiesto di aprire un ragionamento su eventuali esodi volontari e percorsi di accompagnamento alla pensione – continua Fresca -, ma l’azienda ha rifiutato. La cosa assurda è che vogliono licenziare, ma hanno recentemente assunto 18 giovani e figurano in organico 31 addetti con contratto di somministrazione. C’è qualcosa che non torna. In realtà la decisione è imposta a livello internazionale e noi vogliamo tutelare i lavoratori di Cologno Monzese”.
e.m.