L’ultimo comizio di Marco Bentivogli davanti a una “piazza” di tute blu si apre con un accenno appena: “per me, lo sapete, è una giornata particolare”. Ma si chiude con un saluto che dice tutto: “non vi dimenticherò mai”.
L’intervento del segretario generale della Fim Cisl, dopo le dimissioni a sorpresa, era il più atteso della manifestazione-assemblea dei metalmeccanici oggi a Roma. Ci si aspettava forse che dicesse qualcosa in più rispetto alla situazione, abbastanza surreale, che lo vede protagonista: dimissionario, per motivi non dichiarati, ma comunque ancora in carica come segretario finche il Consiglio generale della Fim non prenderà atto delle sue dimissioni ed eleggerà il successore. Appuntamento che avrebbe dovuto tenersi il 6 luglio, ma che è slittato ad altra data (in seguito, sembra, a un faccia a faccia tra Bentivogli e Anna Maria Furlan), non ancora fissata ma che non potrà andare oltre il 19 di luglio, a norma di statuto Cisl. Nel frattempo, Bentivogli svolge le sue funzioni di leader, a partire dalla trattativa per il rinnovo del contratto, ripresa mercoledi nella sede del Cnel e con nuovo appuntamento già fissato per l’8 luglio. Ed è probabile che sarà ancora Bentivogli a parteciparvi.
Oggi, però, era, salvo colpi di scena, l’ultima occasione pubblica, l’ultima piazza da metalmeccanico, dopo venticinque anni di militanza in Fim. Nell’intervento dal palco ha sottolineato più volte questa “orgogliosa appartenenza”, ma a parte l’addio finale, nessuna parola in più rispetto alla sua personale situazione. Molti gli attacchi al “governo illusionista che racconta di soldi che in realtà non arrivano”: “Abbiamo sempre detto che al sindacato non spetta il ruolo di opposizione, ma questo non significa fare sconti: ci avevano detto “faremo subito”, ci avevano detto ‘andrà tutto bene’, e invece non è stato fatto nulla. Evidentemente non sapete cosa vuol dire vivere con la cassa integrazione, e non ricevere nemmeno quella”. E ancora: “davanti a un settore strategico come quello dell’automotive, che muove il 7% del nostro Pil e dà lavoro a decine di migliaia di persone, invece di incentivare la rottamazione dell’euro4 il governo finanzia i monopattini: se questa è la politica industriale c’è da preoccuparsi. O meglio, da vergognarsi, è una mancanza di rispetto, visto che rischiamo uno degli autunni più terribili della nostra storia”.
“Chi non vuole vedere, fa finta di non capire che i lavoratori non hanno ricevuto la cassa integrazione e le imprese liquidità. E questo è un problema molto serio anche perché siamo davanti alla peggiore crisi dal dopoguerra”. E rivolto a Federmeccanica, che oggi ha parlato di “economia di guerra”, spiegando che sarà dura rinnovare il contratto, ricorda: “il loro direttore generale lo diceva, con le stesse parole, anche nel 2015. E non c’era stato il Covid. Ci dicono che per rilanciare il paese servono “patti” importanti? siamo d’accordo, ma per noi quei patti si chiamano innanzi tutto contratti”.
E ancora: “l’industria è il motore del paese, e il “fuoco” che lo accende sono i metalmeccanici. Questa categoria si è presa sulle spalle i problemi di tutto il paese. E adesso serve un Governo che smetta di fare annunci e che stia vicino alle persone in difficoltà. Le stesse persone che il sindacato, in questi anni difficili e in questi mesi di emergenza Coronavirus, non ha mai abbandonato. Perché nessuno si salva da solo, ci si salva solo se si resta tutti insieme”.
Poi, il saluto finale alle tute blu: “grazie di esserci stati accanto. Viva la Fiom, viva la Uilm, viva la Fim. Non vi dimenticherò mai”. E non lo dice, ma è sottinteso: “non dimenticatemi”.
Nunzia Penelope