Secondo Sbarra “è giusto che il Governo rifletta sulla possibilità e necessità di migliorare la manovra” in cui “persistono ombre pensanti” come “misure odiose che non ci sentiamo di condividere”. Tuttavia la Cisl ha dato un “giudizio articolato” sulla manovra che contiene “provvedimenti che raccolgono proposte e rivendicazioni che abbiamo avanzato in questi mesi”. Per Sbarra, infatti, “è importante il contenuto legato al pezzo fiscale, la proroga per tutto il 2024 del taglio del cuneo contributivo. Importate aver accorpato le prime due aliquote Irpef per i redditi medio-bassi e poi le prime risorse stanziate per rinnovare i contratti pubblici”. Ma “le ombre ci sono: penso che è sbagliata la stretta sulle pensioni, il Governo farebbe bene a ritirare dalla manovra l’articolo 33 che restringe aliquote e rendimenti per i futuri trattamenti pensionistici per medici, infermieri, personale degli enti locali, maestre d’asilo, ufficiali giudiziari. E’ sbagliata la stretta ulteriore su Ape sociale e Opzione donna e poi investire di più sul sistema sanitario pubblico”.
Intanto la Cisl si prepara a scendere in piazza domani, 25 novembre, con una manifestazione a Roma “per chiedere di migliorare la manovra e lanciare la sfida di un nuovo patto sociale da negoziare, costruire, per mettere al centro crescita, sviluppo, rilancio degli investimenti pubblici e privati, qualità e stabilità del lavoro”. In questo novembre caldo monopolizzato dallo sciopero generale territoriale indetto da Cgil e Uil, il leader della Cisl sottolinea che gli obiettivi tra i tre sindacati confederali “rimangono comuni. Abbiamo piattaforme unitarie sui temi della previdenza, salute e sicurezza, politiche fiscali, attuazione del Pnrr”. Le differenze nell’azione sindacale risiedono principalmente nel giudizio sulle conquiste e sui risultati: “Il sindacato deve valorizzare quando acquisisce risultati per le persone che rappresenta. Il sindacalista non può vendere sogni, ma deve fare i conti con la realtà. E nella difficile realtà deve conquistare risultati per le persone che rappresenta. Obiettivi comuni, diverse sensibilità sui giudizi e i risultati”.
E in riferimento alla precettazione dello sciopero dei trasporti dello scorso venerdì 17 novembre da parte del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, Sbarra non crede che il diritto di sciopero sia sotto attacco. “È sbagliato solo minimamente mettere in discussione l’esercizio del diritto di sciopero. Nessuno osi indebolirlo o metterlo in discussione. Alzeremmo barricate e contrasteremmo con forza ipotesi di questo tipo”.
e.m.