“È sbagliata la stretta sulle pensioni e l’ulteriore penalizzazione per chi ricorre a quota 103, così come è inaccettabile ridurre le aliquote e i rendimenti dei futuri trattamenti pensionistici di medici, infermieri, personali degli enti locali, maestre d’asilo. Inoltre non condividiamo le restrizioni su ape sociale ed opzione donna”. È quanto sottolinea il segretario generale della, Cisl Luigi Sbarra, in una lunga intervista a Famiglia Cristiana.
“Volevamo una riforma che partisse da una vera separazione tra spesa previdenziale ed assistenziale per dare risposta ai giovani ed alle donne con una pensione contributiva di garanzia ed incentivi alla previdenza complementare. Ma invece si continua a considerare le pensioni solo un bancomat per fare cassa”.
Il leader Cisl torna anche sui motivi delle divisioni sindacali con Cgil e Uil. “Ci sono sensibilità distinte nell’interpretare l’azione e il ruolo del sindacato e diversi modi di valutare i risultati della nostra mobilitazione e della trattativa con il governo. Perché negare che è anche grazie all’azione sindacale se abbiamo raggiunto importanti risultati in manovra? Oggi più che mai è importante guardare in faccia la realtà, confrontarsi senza pregiudizi con tutti i governi e le controparti datoriali, spiegando ai lavoratori quello che è frutto di negoziato. Se invece il sindacato cavalca l’antagonismo a tutti i costi, strizza l’occhio alla politica o ai movimenti, snatura il suo ruolo con il rischio di renderlo irrilevante”.
E in riferimento allo sciopero generale proclamato dai leader di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, Sbarra sostiene che questo sia “lo strumento estremo dell’azione sindacale, l’ultima strada da percorrere visto che grava non poco sulle tasche dei lavoratori, crea disservizi ai cittadini e finisce con il riversare il conflitto nei luoghi di lavoro e nelle imprese che nulla hanno a che fare con i contenuti della manovra. Ci sono altri mezzi efficaci di pressione da intraprendere, come è stata la nostra manifestazione nazionale che ha portato a Roma, di sabato, più di 13 mila persone provenienti da tutta Italia. L’iniziativa si è svolta senza incidere minimamente sulle attività occupazionali dei partecipanti. Ed abbiamo ugualmente lanciato con forza e determinazione proteste e proposte che spero possano essere raccolte dal governo”, conclude il leader Cisl.