Dopo i pesanti sconti avvenuti in Bangladesh tra le forze di sicurezza e gli operai del settore tessile, l’associazione delle imprese tessili del Bangladesh, Bangladesh Garment Manufacturers and Exporters Association (BGMEA), ha dovuto accettare aumenti salariali per i lavoratori e ha chiesto aiuto ai clienti occidentali per contribuire a pagare i costi più elevati.
Il presidente della BGMEA, Faruque Hassan, ha presentato la richiesta in una lettera a Stephen Lamar, presidente e amministratore delegato dell’American Apparel & Footwear Association (ASFA). Nella lettera, diffusa dai media di Dacca, Hassan afferma: “Anche garantire una vita dignitosa ai lavoratori è una priorità assoluta per noi, così come per i marchi e i rivenditori globali”. Quindi, “dato che abbiamo accettato il nuovo salario minimo, ne garantiremo l’attuazione. Abbiamo bisogno del vostro sostegno in termini di pratiche di acquisto responsabili”.
Il Comitato per il salario minimo ha deciso un aumento del salario minimo mensile per i lavoratori dell’industria tessile a 12.500 taka del Bangladesh (105 euro) dagli attuali 8.000 taka (67 euro). L’aumento partirà dal primo dicembre.
“Per garantire un funzionamento ininterrotto e regolare nel settore, è importante che i prezzi di tutte le merci, che saranno spedite a partire dal primo dicembre, siano debitamente adeguati o aumentati per coprire l’incremento della componente salariale”, ha affermato Hassan. “Inoltre, da ora in poi, tutte le trattative e gli accordi commerciali dovranno aderire alla nuova politica del salario minimo”. Il capo della BGMEA ha chiesto all’AAFA di convincere i suoi membri a collaborare con i fornitori del Bangladeshcon la dovuta empatia e considerazione.
I bassi salari sono stati la leva che ha portato il Bangladesh a diventare il più grande esportatore di abbigliamento al mondo dopo la Cina, ma l`impennata dei prezzi del carburante e dell`energia elettrica ha contribuito al crescente costo della vita nel paese dell`Asia meridionale. Ne è conseguita una dura vertenza che ha portato decine di migliaia di persone in piazza e ci sono stati scontri mortali. I proprietari hanno opposto resistenza, sostenendo che cedere alle rivendicazioni salariali avrebbe provocato un disastro economico per il paese, visto che il settore tessile rappresenta poco meno di un quinto del Pil nazionale.
Le fabbriche e i laboratori del Bangladesh riforniscono alcuni dei marchi più importanti della moda, dai gruppi di fast fashion come Zara, Inditex, Gap , fino a marchi più importanti come Hugo Boss e altri.
e.m.