Il neoeletto presidente della Nigeria, Mohammadu Buhari, ha promesso oggi di fare ogni sforzo per liberare le oltre 200 studentesse rapite un anno fa dai jihadisti di Boko Haram a Chibok, nel Nord-Est del Paese, pur ammettendo di non sapere se potranno ancora essere salvate. Un impegno arrivato all’indomani della lettera aperta del premio Nobel per la Pace Malala, in cui le autorità nigeriane e la comunità internazionali sono state accusate di non aver fatto abbastanza per liberare le ragazze.
Oggi è prevista una marcia ad Abuja, dove il movimento #Bringbackourgirls si raduna ogni giorno per chiedere la liberazione degli ostaggi, mentre a Lagos è in programma una veglia. Secondo gli attivisti della campagna #Bringbackourgirls, anche l’Empire State Building di New York ricorderà le studentesse colorandosi di rosso e viola in segno di solidarietà e per simboleggiare la lotta contro la violenza ai danni delle donne.
“Oggi ricordiamo il sequestro di 276 ragazze da una scuola di Chibok avvenuto un anno fa – ha dichiarato Buhari in un comunicato – oggi è il momento di riflettere sul dolore e sulle sofferenze delle vittime, dei loro amici e delle loro famiglie. I nostri pensieri e le nostre preghiere, così come quelli di tutta la nazione nigeriana, sono per voi oggi. Voglio assicurare tutti, e in particolare i genitori, che quando il mio governo si insedierà alla fine di maggio, faremo il possibile per sconfiggere Boko Haram. Agiremo in modo diverso dal governo che ci ha preceduto: ascolteremo il dolore dei nostri cittadini e ce ne faremo carico”.
Tuttavia, ha aggiunto Buhari, “noi non sappiamo se le ragazze di Chibok possono essere salvate. Non sappiamo dove si trovano. E per quanto lo desideri, non posso promettere che le ritroveremo.
Ma voglio dire a ogni genitore, a ogni familiare e amico delle ragazze che il mio governo farà tutto quanto è in suo potere per riportarle a casa. Quello che posso promettere, con assoluta certezza, è che a partire dal primo giorno del mio governo Boko Haram conoscerà la forza della nostra volontà collettiva di liberare questa nazione dal terrore e di riportare pace e normalità in tutte le zone colpite”.
Buhari ha quindi ricordato che Boko Haram significa “l’istruzione occidentale è peccato”, promettendo che, una volta sconfitti i jihadisti, il governo si farà carico di migliorare “le opportunità di studio” in particolare per le donne.