Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha firmato l’accordo fiscale con la Svizzera che elimina le barriere allo scambio delle informazioni finanziarie e di fatto pone le condizioni per la fine del segreto bancario. La firma del protocollo d’intesa tra i due Paesi è avvenuta nella sede della Prefettura di Milano alla presenza del capo del Dipartimento federale delle finanze della Confederazione Svizzera, Eveline Widmer-Schlumpf.
Insieme al protocollo è stata anche sottoscritta una ‘road map’, un documento politico che fissa il percorso per la prosecuzione dei negoziati su altre questioni tra cui la tassazione dei lavoratori frontalieri.
Il protocollo, che modifica la convenzione del marzo 1976 e deve ora essere ratificato dai rispettivi Parlamenti, “pone le basi per rafforzare la cooperazione tra i due Paesi e per contrastare il fenomeno dell’evasione e dell’infedeltà fiscale”, spiega il ministero del Tesoro.
Una volta ratificato il protocollo, le autorità fiscali italiane potranno richiedere alla Svizzera informazioni, ivi comprese “richieste di gruppo”, anche su elementi riconducibili al periodo di tempo decorrente dalla data della firma, quindi da oggi. Ciò produce effetti ai fini della regolarizzazione spontanea dei capitali detenuti illegalmente nella Confederazione (la cosiddetta voluntary disclosure).
La Svizzera, impegnandosi ad un effettivo scambio di informazioni, viene a tal fine equiparata ai Paesi non black list e i contribuenti italiani potranno sanare le irregolarità pagando integralmente le imposte dovute, come prevede la legge sulla voluntary disclosure, e usufruendo di un regime sanzionatorio più conveniente e di termini di prescrizione dell’accertamento più favorevoli.
La firma del protocollo consente quindi immediatamente alle autorità italiane di individuare potenziali evasori italiani che detengono patrimoni in territorio svizzero. Tale possibilità concreta costituisce evidentemente uno stimolo alla regolarizzazione da parte dei contribuenti italiani che entro settembre 2015 possono aderire alla voluntary disclosure.
Con la ratifica del protocollo la Svizzera sarà inoltre inclusa nelle white lists italiane e uscirà dalle black lists basate esclusivamente sull’assenza dello scambio di informazioni.
Quanto allo scambio automatico di informazioni, l’Italia è stata tra i Paesi ‘early adopter’ del nuovo standard Ocse, e rientra quindi tra i Paesi che si sono impegnati ad adottarlo a partire dal 2017 con riferimento alle attività finanziarie detenute nel 2016. La Svizzera si è impegnata ad adottare lo scambio automatico di informazioni a partire dal 2018, con riferimento all’annualità 2017. Poiché lo standard prevede la reciprocità, il primo scambio automatico di informazioni di carattere finanziario tra Italia e Svizzera avverrà entro settembre 2018 con riferimento all’anno 2017. I conti finanziari oggetto di comunicazione automatica all’Agenzia delle Entrate sono quelli di custodia, di deposito e i contratti di assicurazione con contenuto finanziario.