Dopo aver più volte nei giorni scorsi annunciato cooperazione e intesa, le maggiori banche centrali del mondo sono intervenute per scongiurare il pericolo di una crisi economica globale. Il costo del denaro nel giro di poche ore è stato ridotto in Europa, negli Stati Uniti e in Canada. A dare il via agli interventi è stata la Federal Reserve: la banca centrale americana un’ora prima dell’apertura dei mercati ha tagliato i tassi di interesse dello 0,5 per cento portandoli dal 3,5 al 3 per cento. Dopo poco, è stata seguita dalle banche centrali canadese ed europea.
Annunciando la riduzione dei tassi pronto contro termine dal 4,25 per cento al 3,75, la Bce ha spiegato di aver agito in seguito ai timori creati dagli attentati negli Usa, e di aver preso la decisione di concerto con l’istituto americano. Nel comunicato che annuncia il taglio la Bce scrive che “dopo gli attacchi terroristici in Usa è aumentata l’incertezza sull’economia mondiale”. Poco dopo la Fed, è intervenuta la Banca centrale del Canada. Nella notte sui mercati era intervenuta anche la Banca centrale giapponese.