“Il futuro di Poste Italiane è sempre più quello di un’azienda multi-service con un allargamento delle attività verso nuovi segmenti di mercato a partire dalla Direct – Mail, la spedizione della comunicazione pubblicitaria e il marketing commerciale. In Italia siamo purtroppo ancora molto indietro. Ma questa è la posta che tiene ancora sul mercato”.
Lo ha sostenuto il segretario generale della Slp Cisl, Mario Petitto, aprendo a Milano Marittima il congresso nazionale del sindacato di categoria di Poste Italiane, con oltre 65 mila iscritti su 140 mila dipendenti del gruppo Poste.
“In Germania il direct- mail vale già oltre la metà dei volumi complessivi della posta, sei volte in più dei volumi italiani- ha sottolineato – Occorre che nel nostro paese, le Poste aggrediscano con determinazione la catena decisionale dell’investimento pubblicitario, potenziando la rete commerciale di Poste con un insieme di partnership mirate”. Dai dati forniti oggi dal Slp Cisl, il valore del mercato postale italiano è strutturalmente inferiore a quello degli altri paesi europei: circa 100 invii per abitante contro una media di 300-400 dei paesi competitori”. “Nell’ultimo quinquennio – sostiene – il volume di traffico postale in Italia ha registrato un calo del 26 %, dovuto alla bassa crescita economica e alla perdita di quote di mercato a favore delle aziende concorrenti. Poste Italiane dovrebbe puntare oltre che sui servizi finanziari ed assicurativi anche sull’ e-commerce, ancora sotto dimensionato rispetto alla media europea e sul mercato legato alla modernizzazione della pubblica amministrazione (in particolare il segmento delle notifiche degli atti amministrativi) riconvertendo il personale con massicci interventi formativi”.
Secondo il leader della Cisl Poste, il declino del settore, a causa della sostituzione della posta tradizionale con le diverse forme di comunicazione elettronica (Email, pec, social networking ), si può contrastare “diversificando il business di Poste italiane verso nuovi segmenti di mercato e con un quadro normativo orientato alla difesa del settore postale”. “Con la nascita del nuovo governo – ha aggiunto – è necessario far riaccendere i riflettori sulle Poste per farle uscire dal cono d’ombra in cui sono finite. E’ un paradosso constatare come all’estero la nostra azienda sia considerata uno dei migliori operatori postali al mondo, mentre in Italia ci sono tante ostilità da parte di finanza, banche, persino dell’Antitrust”.
“Nessuno pensi di governare la trasformazione di Poste Italiane – ha detti poi rivolto al management di Poste Italiane – senza la partecipazione attiva dei lavoratori e senza il sindacato che più di ogni altro li rappresenta da sempre”. Petitto ha anche rilanciato la partecipazione dei lavoratori agli utili di impresa. “Ciò non vuol dire sostituirsi al management, ma ricordare che poste italiane è un’azienda assai complessa per essere governata in solitudine. Il confronto deve svolgersi sulla base dei principi dichiarati nel codice etico dell’azienda in un clima di reciproco riconoscimento di legittimità e dignità. Nelle relazioni industriali vogliamo un patto e lo vogliamo ora. I migliori successi e le migliori performance di Poste, sono avvenuti quando le scelte manageriali avevano il pieno e convinto sostegno dei lavoratori”.
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