Pirani, la Cgil ha chiesto modifiche sostanziali all’accordo per il rinnovo del contratto dei chimici. E’ possibile farlo?
Tutto è possibile, personalmente ritengo che quello firmato sia u8n ottimo contratto e quindi, per quanto ci riguarda, penso che il 31 ottobre scioglieremo la riserva.
Anche se la Cgil non firma?
Il contratto è stato già firmato, anche dalla Cgil, non ci sono altre firme da porre.
Farete le assemblee unitarie?
Vedremo quale sarà la posizione della Filctem Cgil, finora non abbiamo avuto contatti, abbiamo solo letto sui giornali che il loro direttivo ha approvato un documento che chiede delle modifiche. C’è da dire che alla firma siamo arrivati al termine di un percorso democratico lungo e complesso, che ha coinvolto le assemblee di fabbrica e ha eletto la delegazione di delegati che ha poi votato l’accordo. E c’è un documento, approvato dalle federazioni di categoria Cgil, Cisl e Uil sulla cui base svolgere la consultazione unitariamente. Se la Cgil ritira la firma al contratto questo documento non è più condivisibile. Vorrà dire che la Cgil ha scelto la consultazione di organizzazione e non unitaria. E noi ne prenderemo atto
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La Cgil afferma che l’accordo viola lo spirito dell’intesa interconfederale del maggio 2011.
La Cgil non può ergersi a vero e unico interprete di quell’intesa. Avendo personalmente partecipato alla stesura di quel testo la penso esattamente al contrario. Penso che il contratto dei chimici è la prima coerente applicazione di quell’intesa.
L’accordo che avete firmato sabato viene indicato come un possibile apripista per la trattativa avviata per l’incremento della produttività.
Ipotesi campata in aria?
Finora ci sono stati solo scambi informali di indicazioni con la Confindustria ed è per questo che noi abbiamo puntato sul rinnovo del contratti, in maniera rapida e innovativa, come per quello dei chimici, per concretizzare un vero impegno delle parti sui temi della produttività. Mi auguro che ciò apra la strada agli altri rinnovi in campo, per le telecomunicazioni, gli alimentaristi, i metalmeccanici.
I rapporti unitari si sono allentati?
La Cgil ha posto un elemento prioritario nelle discussioni con la Confindustria, l’applicazione dell’accordo del 2011 per la parte relativa alla rappresentanza e rappresentatività. Mi pare che se dovesse essere confermato il concetto di prevalenza della realtà di organizzazione sulle scelte democratiche di mandato, che sono state seguite per il contratto dei chimici, saremmo di fronte a una clamorosa contraddizione che ci farebbe tornare indietro verso l’idea di contratti legittimati solo dalle organizzazioni con tutto quello che ciò comporta in termini di rappresentanza. Non si può pensare che le regole valgano solo quando il risultato ci sta bene.
L’applicazione delle scelte dell’accordo del 2011 sulla rappresentanza era operazione complessa, difficile?
Avevamo iniziato una discussione che poteva concludersi rapidamente, ma che avrebbe avuto l’effetto di generalizzare ipotesi come quelle dei chimici, dove la maggioranza decide.
Federchimica e Farmindustria che dicono?
Non mi aspetto passi indietro L’accordo ha rappresentato un atto di fiducia tra le parti a risolvere problemi delle imprese e dei lavoratori in una congiuntura economica così difficile puntando sull’etica della responsabilità a danno dell’etica dell’identità, che adesso ci viene riproposta. Penso che le imprese abbiano piena coscienza del percorso compiuto, per cui non mi aspetto passi indietro.
Massimo Mascini