Domani, 24 maggio, si terrà l’incontro tra Ministro del lavoro, Giuliano Poletti e i sindacati sul tema delled pensioni e del lavoro. “I sindacati hanno proposto una loro piattaforma – ha dichiarato Poletti – quindi domani ne discuteremo con loro. Esprimeremo e rappresenteremo la valutazione del Governo, anche se siamo in una fase ancora interlocutoria”.
“Abbiamo espresso un orientamento molto chiaro di produrre una flessibilità in uscita”, ha aggiunto Poletti, per il quale “non possiamo trattare nella stessa maniera un disoccupato che ha perso il lavoro, ha usato tutti gli ammortizzatori sociali e non arriva alla pensione e un lavoratore che sta lavorando e teoricamente potrebbe arrivare alla pensione avendo un suo reddito da lavoro”. “Se – ha concluso Poletti – lo Stato deve metterci dei soldi io credo che in primo luogo li debba mettere per il disoccupato, quindi dobbiamo trovare un equilibrio tra questi due elementi”.
I sindacati hanno risposto dimostrando di avere una posizione unanime. “Ci aspettiamo che il governo ascolti la nostra piattaforma per cambiare la legge Fornero per combattere tante ingiustizie così come su altri temi come gli ammortizzatori sociali e il mercato del lavoro – ha dichiarato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.”
“Abbiamo inviato al governo – sottolinea Camusso a margine della presentazione delle giornate del lavoro – numerose richieste di affrontare i problemi emersi. Ci aspettiamo la disponibilità a discutere di questa piattaforma”.
La Cisl, invece, auspica “che l’avvio del confronto con il Governo, previsto per domani, sui temi previdenziali e sulla flessibilità nell’accesso al pensionamento, consenta di pervenire a delle soluzioni utili per il mondo del lavoro e per il Paese”. Lo ha dichiarato il Segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli. “Si tratta non solo di trovare le necessarie soluzioni per chi ha perduto il lavoro, ha completato gli ammortizzatori sociali e si ritrova nell’impossibilità di accedere al pensionamento ma di prendere coscienza del fatto che non tutti i lavori sono uguali e perciò occorre dare una risposta al disagio dei lavoratori impegnati nelle attività più faticose e pesanti, che oggi sono esclusi dalle agevolazioni concesse dalla normativa sul lavoro usurante. Tutto ciò impegna il Governo a trovare le necessarie compatibilità sociali e finanziarie per intervenire nell’interesse del mondo del lavoro e di quello, più generale, del Paese. Un po’ più di pensionati è un prezzo che, francamente, il nostro Paese può permettersi in cambio di una minore disoccupazione giovanile e di una maggiore equità e coesione sociale”, ha concluso Maurizio Petriccioli.
Allo stesso modo si espresso sull’incontro di domani al Ministero del lavoro, anche il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo. “Il ministro Poletti, un anno fa, disse che la legge Fornero ha creato disagi sociali: ecco, non si perda l’occasione per porre rimedio a un’ingiustizia. Questo è lo spirito con cui vogliamo affrontare la trattativa, anche per dare risposte ai giovani in cerca di lavoro”
“Non mi appassiona il dibattito sulle diverse posizioni: il governo sa quali sono le nostre, noi sappiamo quali sono le loro. Le trattative non si fanno a mezzo stampa. Si parta, dunque, da quelle posizioni e si faccia un confronto vero”, ha concluso.