I sindacati Poste Cisl, Confsal, Failp Cisal, Ugl della Lombardia denunciano dal 10 luglio “gravi disagi, ritardi e caos” ai cittadini per il ritiro negli uffici postali degli oggetti a firma non consegnati per assenza del destinatario al passaggio del postino. Sotto accusa c’è “l’ennesima nuova riorganizzazione attuata unilateralmente da Poste Italiane senza accordo con il sindacato”.
In una nota unitaria, i sindacati spiegano che fino a lunedì scorso, soprattutto nelle città e nei grandi centri abitati dove è presente un Centro Primario di distribuzione della corrispondenza di Poste, i cittadini che dovevano ritirare un oggetto a firma non consegnato si potevano recare presso questo Centro, dove gli sportelli erano aperti per tutta la giornata. La nuova organizzazione messa in atto dai manager di Poste prevede invece che il ritiro non sia più effettuato nel Centro di Recapito, ma presso uno dei tanti uffici postali dislocati nelle città.
Secondo i sindacati, “già dai primi giorni si riscontra che il progetto peggiora la qualità del servizio”, con ritardi di 48 ore nella consegna alla clientela nelle province dove sono attive le zone a giorni alterni e di 24 ore nelle restanti realtà. Inoltre, “la mancanza di spazi adeguati negli uffici, la mancanza di formazione adeguata per il personale coinvolto, la mancata quantificazione della nuova operatività, unitamente alla non contestuale riparametrazione della forza lavoro, comportano problemi organizzativi e lunghe code da parte della clientela nella fase di ritiro”.