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Sbarra rilancia: un “patto a tre anti inflazione” su contratti e salari 

redazione
Gennaio13/ 2023

Il leader della Cisl, Luigi Sbarra, prende spunto dal “caso accise” per rilanciare l’idea di un patto a tre fra governo, sindacato e imprese, centrato sul rinnovo dei contratti di lavoro e la realizzazione di meccanismi specifici che svolgano il ruolo di “argine” nei confronti del carovita.

“I chiarimenti del Governo e il conseguente congelamento dello sciopero dei distributori è una buona notizia. Ma la partita del caro carburanti resta un banco di prova fondamentale per il Governo”, afferma Sbarra, aggiungendo che il vero tema e’ l’inflazione: “Si tratta di arginare inflazione e speculazione con strumenti di controllo capillare e permanente, sterilizzando gli oneri accessori, ripristinando il taglio delle accise e collegando misure di urgenza a una politica dei redditi che salvaguardi il potere d’acquisto di lavoratori, pensionati e famiglie”.

“Su questi temi – prosegue il simdacalista- chiediamo al Governo di aprire subito un tavolo di confronto per stabilire impegni certi sia nella risposta immediata e di emergenza, sia nella costruzione di un solido Patto anti-inflazione. Pensiamo a un accordo fra Imprese, Sindacato ed Esecutivo che passa dal rinnovo di tutti i contratti pubblici e privati, la detassazione dei frutti della contrattazione, l’estensione del secondo livello e la costruzione di nuovi meccanismi di riallineamento dei redditi al carovita. È prioritario il taglio strutturale al cuneo per 5 punti, tutti concentrati sul lavoro, e ridurre le tasse ai lavoratori e pensionati. Fondamentale, sottolimea Sbarra,  è “vigilare e mettere sotto controllo tutti i prezzi e le tariffe, arginando la speculazione sui beni energetici e alimentari”

Le risorse necessarie per finanziare questa intesa, afferma ancora il leader Cisl, devono essere rinvenute, tra l’altro, “dal rilancio dell’economia reale e dalla riallocazione dell’intero extra-gettito IVA legato all’inflazione. Occorre assicurare una stretta sull’ evasione e l’elusione e alzare ulteriormente la soglia di prelievo sugli extraprofitti, da allargare anche alle multinazionali di logistica, economia digitale, sistema bancario  e imprese energetiche. In questo inverno gelido c’è un’esigenza redistributiva che chiama, se necessario, anche a valutare l’ipotesi di uno scostamento di bilancio. È il momento di mettere progetti in campo, e di farlo insieme, secondo un metodo partecipato che generi soluzioni stabili e giuste nel segno della coesione sociale”.

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