Li hanno licenziati in tronco, senza preavviso, e quando si sono riuniti in assemblea hanno chiamato la polizia, che però si è rifiutata di sgomberare i locali, invitando i dirigenti a sporgere denuncia. È quanto è capitato ieri a 21 lavoratori del portale spagnolo Lanetro (www.lanetro.com), riuniti tuttora in assemblea permanente nella sede della filiale italiana, in via Ripamonti, a Milano. Non più di tre mesi fa, informano i lavoratori in una nota, un dirigente era venuto a rassicurare i dipendenti “sulla certezza del prosieguo dell’attività”.
Su 21 lavoratori, ben 19 svolgevano mansioni giornalistiche, ma di contratti giornalistici ce n’era uno solo. Come spesso accade nel mondo dell’infomazione on line, gli altri erano contratti del settore commercio. I dipendenti non chiedono la continuazione del lavoro (“è venuta meno la fiducia e l’azienda italiana ha un buco di 3,5 miliardi”, spiegano), ma che venga loro corrisposto il dovuto, e cioè, elencano, “un mese di preavviso, il tfr, pagamento delle ferie e dei permessi non goduti, i contributi di settembre, gli altri mancanti e quelli dei giorni di ottobre (la lettera di licenziamento non è ancora arrivata), un incentivo all’esodo, il pagamento della tredicesima e della quattordicesima”.
In soldoni, quantificano, “circa 5-6 mln di lire a testa”.
Per ora, l’azienda ha offerto 2 milioni di lire. La polizia, informano da via Ripamonti, si è fatta vedere tre volte senza riscontrare alcun motivo per intervenire. I lavoratori, che hanno già dormito nella sede, sono intenzionati a rimanere in assemblea finchè non saranno soddisfatte le loro richieste.
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