Ancora sciopero per i ferrovieri francesi. Le adesioni alla protesta sono leggermente più basse di quelle della agitazioni della scorsa settimana: il 43% tra il personale indispensabile alla circolazione dei treni, contro il 48% di martedì e mercoledì scorsi. Secondo la società delle ferrovie di stato Sncf, sciopera il 74% dei macchinisti, come nella altre giornate, mentre per le altre categorie di lavoratori l’adesione è più bassa. Oggi è prevista la circolazione si un Tgv su cinque, un treno regionale su tre e un Intercity su sei.
Secondo il numero uno dell Sncf, Guillaume Pepy, lo sciopero è già costato “un centinaio di milioni di euro” con perdite “dell’ordine di 20 milioni di euro al giorno”. Il quarto giorno di sciopero dei 36 indetti dai sindacati fino a fine giugno (due alla settimana) arriva in contemporanea con l’approdo del disegno di legge sul “nuovo patto ferroviario” nell’aula dell’Assemblée nationale. Dopo il passaggio del testo in commissione, la seduta in aula è prevista per le 16. I sindacati CGT-Cheminots e SUD-Rail hanno indetto una manifestazione davanti al parlamento nel pomeriggio e sul testo è attesa una pioggia di emendamenti da parte dei deputati di sinistra, vicini alla causa degli “cheminot”.
Gli oppositori accusano il governo di voler privatizzare la Sncf con la trasformazione in spa, il governo ribatte che è falso. Nell’impasse il presidente Emmanuel Macron farà sentire la sua voce con un’intervista di un’ora al tg della 13 di Tf1 giovedì, mentre ieri il premier Édouard Philippe ha promesso di andare “fino in fondo” e sottolineato che le linee della riforma “non sono negoziabili”.