Ultime 48 ore di tempo per le consultazioni confindustriali. Con l’appuntamento in Assolombarda, secondo e definitivo giro tra gli imprenditori del Nord, i Saggi concluderanno il loro percorso di audizioni. Ne scaturita’ l’indicazione che verra’ poi sottoposta, giovedì 22 marzo, al voto della Giunta. Si da’ per scontato che al voto verranno sottoposti entrambi i candidati in gara: nei giorni scorsi era circolata l’ipotesi del ritiro di Alberto Bombassei smentita con decisione dall’entourage del patron della Brembo. In realta’ la situazione non e’ chiarissima. Pur se la maggior parte delle voci da’ per acquisita la vittoria di Giorgio Squinzi, altre voci danno invece i due contendenti quanto meno alla pari. Nel corso delle ultime ore, per esempio, a fronte di molti pronunciamenti per Squinzi ce ne sono stati almeno altrettanti per Bombassei. Senza contare quelli, come l’ex presidente di Confindustria Giorgio Fossa, o come Gianmarco Moratti o Zegna, che non hanno fatto alcun nome, limitandosi ad osservare come entrambi i concorrenti abbiano pari merito e dignita’ per ricoprire il ruolo di presidente.
Tra coloro che hanno espresso la propria preferenza pubblicamente vanno registrati gli industriali dell’Anie, nettamente a favore di Squinzi. La motivazione e’ stata spiegata dal presidente dell’associazione, Claudio Andrea Gemme: “rappresentiamo 420mila addetti e 1200 aziende. Abbiamo parlato con entrambi i candidati, abbiamo condiviso i loro programmi: c’é stato il voto degli associati e io ho ricevuto il mandato per indicare Squinzi. Che in ogni caso -ha aggiunto- avrebbe avuto anche il mio voto personale”.
Di parere opposto Gianfelice Rocca, vice presidente di Confindustria e patron della Techint, che ha riconfermato la propria preferenza per Bombassei. Una scelta, ha precisato, che “si inquadra nell’impegno fortissimo di tutte le istituzioni ad avere un senso imprenditoriale verso il cambiamento”. Ancora per Bonbassei gli imprenditori che fanno parte delle associazioni Ucimu e Federmacchine. Il presidente delle due associazioni, Giancarlo Losma, dopo aver incontrato i saggi, ha dichiarato ai giornaliste che sia Squinzi che Alberto Bombassei “sono di ottimo profilo”; tuttavia, ha aggiunto, ‘’sentiamo più vicino Bombassei per il settore di appartenenza che é quello della meccanica”. Silenzio invece da parte Nicola Ciniero (presidente e a.d. di Ibm Italia e consigliere Confindustria digitale), Mario Caldonazzo (presidente Associazioni industriali Cremona) e Alberto Truzzi (presidente di Confindustria Mantova). Nessuno ha voluto rivelare la preferenza. Ciniero, in particolare, ha detto che “quest’anno ci sono candidature estremamente valide: due fior di imprenditori con due fior di programmi. Sarà più problematico scegliere, ma chiunque sarà eletto sarà un eccellente presidente di Confindustria”. Non hanno dubbi, invece, gli imprenditori di Monza e Brianza e quelli raggruppati nell’associazione Finco: tutti compatti per Bombassei.
Nel corso delle ultime audizioni non sono mancate punte di polemica, legate alla recente presa di posizione di Sergio Marchionne a favore di Bombassei. Roberto Colombo, presidente degli industriali di Verbania, indicando Giorgio Squinzi come candidato preferito dall’unanimita’ dell’associazione, ha rimarcato il ‘’malessere” degli imprenditori per la ‘’grave interferenza”: ‘’del tutto fuori luogo -ha aggiunto- anche perche’ arriva da parte di chi, oltretutto, non fa parte della famiglia”.
L’endorsement di Marchionne per Bombassei, in effetti, potrebbe costituire un’arma a doppio taglio: una parte di Confindustria potrebbe sicuramente trovarla positiva, cosi’ come il rientro della Fiat nell’associazione nel caso di una presidenza Bombassei, annunciato dall’Ad del Lingotto; ma e’ noto che la ‘”pancia”, costituita da una miriade di piccole imprese, per tradizione ha sempre mal sofferto i diktat dei ‘’grandi”. E in ogni caso Marchionne e la Fiat, non facendo piu’ parte della Confindustria, in giunta non voteranno. (LF)