Nessun ritiro dei licenziamenti, ma disponibilita’ ad avviare un confronto con i sindacati per verificare se ci siano le condizioni per sospendere le procedure di mobilita’. In particolare, dovrebbero essere applicate contratti di solidarieta’ di ”tipo b”, vale a dire quelle meno ”convenienti” per i lavoratori. Un prossimo appuntamento e’ stato gia’ fissato per il 20 aprile. E’ questo l’esito dell’incontro che si e’ tenuto oggi al ministero dello Sviluppo su quella che e’ la piu’ più grave crisi che attraversa il paese con i 3000 licenziamenti annunciati dal Gruppo Almaviva. In contemporanea, e per tutta la giornata, si è svolto lo sciopero, con altissime adesioni, dei lavoratori del Gruppo. A Palermo i lavoratori del call center hanno manifestato da via Cordova fino alla Prefettura. Numerose sono state anche le iniziative di solidarietà, nei giorni scorsi. da parte dei commercianti e dei portuali del capologuo siculo.
“Azienda, sindacati e istituzioni locali presenti – dichiara il segretario nazionale Slc Cgil, Michele Azzola – hanno sottolineato come la crisi di Almaviva non sia una crisi aziendale ma sistemica, addebitabile ad un’assenza di regole con cui si è proceduto in questi anni. Abbiamo chiesto al governo di compiere una scelta netta: se schierarsi con i lavoratori e i cittadini/clienti dei servizi di call center o continuare a proteggere gli errori commessi dagli uffici acquisti delle grosse imprese pubbliche e private.”
“La risposta del governo è stata duplice – prosegue il sindacalista: da un lato assoluta mancanza di volontà nell’individuare regole per il settore che fermino le crisi in corso e aprano nuove prospettive industriali. Dall’altro la richiesta di revocare la procedura di licenziamento indirizzata all’azienda utilizzando gli ammortizzatori in deroga previsti dalla legislazione. L’azienda si è riservata di dare una risposta definitiva nelle prossime 48 ore.”
“Il timore – continua Azzola – è che gli interventi che si stanno adottando siano più indirizzati a superare il periodo elettorale che a risolvere le crisi in atto. Infatti l’annunciata sospensione delle procedure di Gepin, al tavolo di ieri, si è risolta con uno spostamento della fine della procedura dal 10 al 31 maggio, data ultima per scavallare le tornate elettorali di Napoli e Roma.”
“Slc Cgil si è dichiarata indisponibile a sottoscrivere accordi che applichino alle soli sedi di Napoli Palermo e Roma gli ammortizzatori sociali, confermando così gli esuberi dichiarati dall’azienda, e riaffermando che la volontà di allungare il tempo a disposizione si possa realizzare solo attraverso il mantenimento dell’attuale perimetro dell’azienda e la conferma sulla volontà di non procedere a delocalizzare attività all’estero. Siamo preoccupati – conclude il segretario generale della Slc Cgil – per la strada che hanno preso le vertenze di Gepin e Almaviva che rischiano di trasformarsi in una lunga agonia in cui accompagnare fuori dal mercato del lavoro le migliaia di lavoratori coinvolti.”
Al tavolo erano presenti anche il segretario Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso e la componente di segreteria Slc Cgil e Rsu Almaviva, Rosalba Vella che hanno dichiarato: “I sindacati hanno chiesto all’azienda di ritirare i licenziamenti ma l’amministratore delegato ha ribadito di non essere nelle condizioni di farlo perché l’azienda sta attraversando forti difficoltà. Almaviva ha accettato l’invito del Mise di valutare l’utilizzo della solidarietà di tipo b fino a dicembre, gli ammortizzatori meno convenienti per i lavoratori. E non ci sembra che dall’incontro odierno non siano giunti passi in avanti decisivi per normare il mercato e dare prospettive occupazionali al settore. Ci si vedrà nuovamente al Mise mercoledì prossimo alle 10,30”.
Per Maurizio Rosso e Rosalba Vella rimangono ancora intatte le preoccupazioni sull’assenza di regole nel settore, ormai da troppo tempo. Da qui le richieste della Slc, che ha incalzato il governo chiedendo “azioni concrete per far applicare le regole e per far sì che quello dei call center sia posto al centro della discussione come il settore industriale su cui costruire prospettive di sviluppo, di occupazione e di radicamento sul territorio, condizioni fino ad oggi mancate. E abbiamo ribadito il concetto che per noi è assolutamente da scartare la decisione di applicare la mobilità solo sui tre siti di Palermo, Roma e Napoli. Per noi Almvaviva è un’azienda e come tale le difficoltà vanno distribuite sui tutto il gruppo”.
Secondo Maurizio Rosso e Rosalba Vella la strada degli ammortizzatori sociali non porta alla risoluzione dei problemi del settore: “Ancora una volta abbiamo cercato di capire come risolvere questa vertenza. Il governo ha detto che le soluzioni non potranno essere velocissime e ci sarà bisogno di mesi. L’azienda ha chiesto una soluzione rapida. Noi diciamo che le misure dovranno essere velocissime, sia da parte del governo che dell’azienda.”