Mentre i riflettori sono puntati sulla crisi politica, la Cgil riunisce il proprio gruppo dirigente per fare il punto sull’emergenza economica e sociale del paese e valutare le mosse delle prossime settimane, a partire dal rilancio dell’iniziativa unitaria con Cisl e Uil. E’ questo il succo dell’appuntamento che martedì 9 aprile ha riunito a Corso Italia i segretari generali delle strutture di categoria e territoriali della confederazione. Una riunione informale, aperta dalla relazione di Susanna Camusso, nella quale la segretaria generale ha ribadito, innanzi tutto, la necessità di raggiungere una intesa con Cisl e Uil sulle nuove regole per la rappresentanza. Ma questo dovrebbe essere solo il primo tassello di una ricomposizione sindacale più ampia, che sia in grado di fronteggiare, con una azione veramente incisiva, la gravissima crisi economica e le sue conseguenze sul tessuto sociale e sulla coesione del paese. E’ chiaro che in un momento di crisi così profonda, le divisioni tra le confederazioni finiscono per favorire le difficoltà; di qui, l’idea di cercare di ricostruire un percorso di iniziative unitarie. La richiesta di unità, peraltro, arriva anche dalla Ces, la confederazione europea dei sindacati, che della crisi ha una visione a 360 gradi. L’obiettivo sarebbe dunque quello di rimettere al centro dell’agenda l’occupazione e la difesa dei redditi, sapendo che, a differenza da quello che ci si aspettava prima del voto di febbraio, di qui a giugno l’interlocutore di governo sarà ancora quel Mario Monti con cui la Cgil non ha mai legato. Questo sul piano generale. Sul piano più specifico della rappresentanza, la Cgil ha ribadito l’intenzione di proseguire il confronto con Cisl e Uil per raggiungere un accordo. Ormai sciolti diversi nodi – dal riconoscimento delle Rsu come organismo ormai consolidato alla certificazione degli iscritti – restano altre matasse più politiche da sbrogliare. In particolare, il sistema di verifiche e di voto, e di come garantire, con il metodo proporzionale, il “’diritto di tribuna” a tutte le formazioni sindacali nelle Rsu con soli tre delegati. Su questi temi il confronto (sia con Cisl e Uil che con Confindustria) è comunque in corso. L’obiettivo è raggiungere un accordo tra le parti sociali, sapendo che l’attuale parlamento non appare in grado di legiferare sul delicatissimo tema della rappresentanza. Intanto, il 16 aprile ci sarà la prima ”prova tecnica” di nuova unità sindacale: le tre confederazioni, più l’Ugl, si ritroveranno davanti a Montecitorio per una manifestazione sull’emergenza lavoro e per sollecitare il governo e il parlamento a rifinanziare senza altri indugi gli ammortizzatori sociali ormai in scadenza.
Nunzia Penelope