L’Italia, sottolineano fonti diplomatiche, partecipa all`impegno di riduzione del 55% delle emissioni entro il 2030 assunto dell`Europa e al raggiungimento delle emissioni zero entro il 2050. Un concetto rilevante, per Roma, è quello della “transizione giusta”, uno degli elementi chiave riconosciuti dall`Accordo di Parigi, che significa “non lasciare indietro nessuno, e garantire che l’azione globale e locale per il clima protegga il pianeta, le persone e l’economia”.
Le giornate di oggi e domani sono dedicate ai capi di Stato e di governo e potranno essere l’occasione, per Meloni, di avere un primo saluto, tra gli altri, con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il nuovo primo ministro britannico Rischi Sunak, il premier spagnolo Pedro Sanchez. Da capire se ci sarà un saluto anche con il presidente egiziano al-Sisi, vista la questione ancora aperta dell’omicidio di Giulio Regeni.
Il summit si è aperto ieri con l’elezione alla presidenza del ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry. “Non sorprende nessuno – ha detto – che la Cop si svolga quest’anno in un mondo che sta assistendo a disordini politici che hanno gettato una lunga ombra su tutte le nostre nazioni e hanno provocato crisi energetiche e alimentari; tuttavia queste sfide non dovrebbero essere un motivo per ritardare il nostro sforzo collettivo per combattere il cambiamento climatico. Spetta tutti noi a Sharm El Sheikh dimostrare il nostro riconoscimento dell’entità delle sfide che dobbiamo affrontare e la nostra ferma determinazione a superarle”.
E.G.